La I edizione in italiano

Ascolta un brano del libro dal canale you tube di Santina:

http://www.youtube.com/watch?v=mWsvE6irAck&feature=channel_page

 

PRESENTAZIONE DEL LIBRO

ROCCIA DEL MIO CUORE E’ DIO

Arciconfraternita dei Bergamaschi in Roma

Via Di Pietra 70, Roma 24 Febbraio 2006 ore 18,30 

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* Vedi copertina della prima edizione del libro https://rocciadelmiocuore.files.wordpress.com/2008/02/06-copertina-finale.pdf)

 * Scarica la prima versione del libro primaedizione2005.pdf

Dott.ssa Clorinda Checchia Bonifaci 

LA SPERANZA NON DELUDE

 

   1. Introduzione. Le ispirazioni che guidano il mio intervento

Una grande amicizia mi lega a don Gigi, ho seguito molto da vicino le dolorose vicende che riguardano sua madre. Questo amico mi ha chiesto di presentare il suo libro gentilmente, ma con la sua solita irruenza; non ho potuto dirgli di no ed eccomi qui a raccontare quanto Egli ha scritto. Vi confesso che è la prima volta che mi trovo a svolgere una relazione di questo genere. Il rapporto bello ed intenso tra Don Gigi e sua madre mi ha colpito molto; ho ripensato con nostalgia a mia madre e al profondo affetto che ci legava e al rimpianto di non averlo potuto esprimere nei termini in cui avrei voluto. Una volta mia madre mi disse: “Sono stata figlia e mamma: il bene che si vuole ad una figlia è molto più grande di quello per una madre”. Oggi potrei dirLe con tutto il mio affetto che non è vero! E’ diverso, ma ha la stessa intensità.Come mamma nutro un profondo affetto per le mie quattro figlie. Sono stata colpita dalla generosità che questa madre non ha paura a manifestare nei confronti del figlio e ne ho tratto un insegnamento per me. Queste sono le profonde ispirazioni che guidano il mio intervento. Dopo questa breve introduzione passerò a considerare il suggestivo titolo  Roccia del mio cuore è Dio e i motivi della scelta di questa frase tolta dal salmo 73.In seguito mi è stato chiesto dall’Autore di riassumere il contenuto del testo immaginato come una sorta di dialogo tra figlio e madre.Questa sintesi mi permetterà di illustrare le finalità del libro e di suggerire, nelle mie conclusioni, alcune considerazioni e valutazioni.   

2. Il titolo del libro: una suggestiva immagine poetica         

Il titolo del libro è una incantevole immagine poetica: Roccia del mio cuore è Dio.

Non tutti sanno che essa è tratta dall’antico Salmo 73. 

Questa preghiera è conosciuta come Canto del cuore perché nel salmo ricorre ripetutamente la parola cuore. Tale poesia esprime una grande tensione psicologica, a volte drammatica, che giunge nel finale ad una quiete profonda dei sentimenti ispirata alla fiducia piena in Dio. Brevemente il salmo, che è un vero capolavoro di poesia e lirismo, presenta il dramma della tentazione del giusto di imitare l’agire dell’empio, il suo travaglio interiore ed il superamento espresso dalla confessione piena nella certezza di Dio. La poetica espressione Roccia del mio cuore è Dio ben si applica alla forza spirituale ed umana di Santina e costituisce l’idea centrale di tutto il libro.    

 

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3. Il Contenuto del libro: un profondo dialogo tra figlio e madre          

Il libro è la rielaborazione di cinque quaderni di riflessione e preghiera per gli amici, durante la degenza di Santina nell’Ospedale Maggiore di Bergamo.          

Questa sorta di dialogo tra figlio e madre si suddivide in due parti. 

Nella Prima Parte dal titolo Cara Mamma, il primo capitolo Ti stringo al cuore con un grosso bacione descrive l’intervento chirurgico subito dall’anziana signora il 18 Luglio 2005 a cui Gigi ha partecipato con l’affettuoso sostegno dei due primari: il Cardiochirurgo Paolo Ferrazzi ed il Cardioanestesista Luca Lorini.In questa descrizione mi ha colpito di Gigi la volontà di dimostrare alla madre ancora una volta il suo grosso affetto, perché non è da tutti reggere l’emozione alla vista del cuore di chi tanto si ama e che pulsa nelle mani del chirurgo. In quel contesto emerge altresì un altro dono che la madre ha fatto a suo figlio che è quello della generosità. La generosità che ha la sua sede nel cuore, quel cuore che come dice la Tamaro: “respira, tra tutti gli organi è l’unico a pulsare, ed è questa pulsazione che gli consente di entrare in sintonia con le pulsazioni piu grandi” (Va dove ti porta il cuore, Ed. RCS anno 2003, p.87) Gigi infatti scrive: “Pensavo di essere vicino a mia madre in quel momento di difficoltà ed invece Lei è stata vicina a me in quel pomeriggio in un modo così profondo ed intimo che mai avrei pensato di realizzare”(Bergamo, 7 Maggio 1983)” (pag.26). Il secondo capitolo La gioia del Signore è la nostra forza riporta la lettera che don Gigi ha scritto a sua Madre il giorno della sua ordinazione sacerdotale, il 21 Giugno 1986.Di tale scritto mi ha molto colpito il seguente passaggio: “In quel dolore e soprattutto in quella Fede generata dal grande soffrire io, oggi, con sicurezza, trovo la nascita della mia vocazione. Perdendo papà tu hai detto che la tua sola forza era il Signore, il Signore che vince disperazione ed angoscia e da quella croce dopo lunghi tre giorni è nata la resurrezione!” (pag.45) La citazione mostra ancora una volta quanta forza ci sia in Santina e come tale esempio di vita abbia guidato profondamente la vita di Gigi nella sua scelta sacerdotale. 

La Prima Parte propone dunque i due momenti più importanti della vita di don Gigi nel rapporto con sua madre e costituiscono una sorta di ringraziamento pubblico a Santina.  

 

La Seconda Parte dal titolo Caro don Luigi raccoglie i testi di Santina Zucchinelli. Nel capitolo Sono piena di tanta gioia per la tua vocazione vengono presentati gli scritti di Mamma Santina nel periodo in cui don Gigi studia a Roma presso il Seminario Romano grazie alla borsa di studio del Canonico Cerasoli e dell’Arciconfraternita dei Bergamaschi a Roma, che questa sera gentilmente ci ospita. Si tratta di trenta lettere e biglietti classificati per ordine cronologico. Gli scritti sono caratterizzati nella quasi totalità da un cordiale invito alla preghiera, dall’esortazione allo studio (quattro volte) e da una velata e serena nostalgia di rivedere il figlio presto (sei volte). Il tutto viene giustificato da una semplice e granitica visione di fede cristiana e del valore del sacerdozio cattolico per il quale è giusto compiere ogni sorta di sacrificio essendo “la vocazione più bella che esista”. Il Capitolo seguente La preghiera intensa è l’arma segreta del sacerdote prende il titolo da una delle 52 frasi scritte dalla madre sulla Bibbia del figlio. Il Nuovo Testamento in Greco di Gigi è un regalo della mamma del lontano 16 Ottobre 1982. Con il passare degli anni tale libro è divenuto una sorta di reliquia nella quale sono raccolte centinaia di frasi scritte da amici cari, benefattori, confidenti e parenti. Sono frasi di commento al Testo sacro oppure semplici frasi di auspicio. In tale libro trova posto così anche l’insegnamento costante e semplice di Santina durante la vita sacerdotale del figlio.Il volto spirituale che emerge della madre in questa raccolta di cinquantadue frasi è quello di una donna animata da una forte preghiera, da un tratto di umiltà e pazienza con il quale superare le difficoltà della vita. Il duro lavoro è una componente della Vita, attraverso la quale si deve cercare la propria santificazione e dal quale non ci si deve mai sottrarre, per Santina il lavoro è stato un impegno di santificazione nella sua cruda durezza e asprezza come quello di pulire un pavimento o lavare biancheria sporca. La forza per affrontare le difficoltà viene dall’affidarsi a Maria, la Mamma di Gesù. Solo con Lei è possibile l’obbedienza a Dio ed alla realtà circostante.Nelle Conclusioni dal titolo Il Senso di quel soffrire? si raccolgono i frutti di questo dialogo tra figlio e madre e si descrive il profilo spirituale dell’anziana signora ed il suo dolore sofferto nell’Ospedale di Bergamo nell’anno 2005.          

La vita della mamma di Gigi è caratterizzata dal riferimento alle tre virtu teologali, alle quali Ella si riferisce in diversi momenti della sua vita.

La Fede l’ha sostenuta a superare il dolore per la morte del marito e della madre nel lontano 1963. 

Nella Speranza Santina negli anni 1964-2004 ha vissuto i momenti della crescita e della realizzazione dei figli: l’ordinazione sacerdotale di don Gigi ed il matrimonio di Maria Carolina e la nascita dei tre nipotini.

Con la Carità ha sopportato la malattia nell’anno 2005, regalando a tutti noi grande serenità e pace nella sua sofferenza. A tale proposito mi ha colpito il seguente passaggio del libro: “ Con generosità e senza ripensamenti (Santina) offre al Signore ogni sua sofferenza e a settantanove anni riesce a consegnare a me e a mia sorella forse tra i piu belli insegnamenti di tutta la sua vita e cioè che la vita va tutta assaporata e vissuta con l’amore!” (p.111)

In un recente libro di Paulo Coelho dal titolo Zahir ho letto una frase che molto mi colpisce: “L’amore è l’unica cosa che attiva l’intelligenza e la creatività, che purifica e che libera” (Bompiani, 2005, p. 99). Così pure, è l’amore che muove i due medici, Ferrazzi e Lorini, nel loro lavoro quotidiano; essi infatti coniugano la loro professionalità ad una grande generosità, che oso definire carità. Dalle pagine delle conclusioni si evidenzia l’impegno sorprendente di questi due primari e di tutta la loro equipe in sala operatoria ed in terapia intensiva, svolto in una profonda serenità. che si manifesta nei loro volti con un sorriso.

Lo scritto si conclude con una lettera a Gigi da parte di un’infermiera del reparto di Lorini e nella quale si avverte una profonda speranza: “Un risveglio, un sorriso, una stretta di mano, una lacrima è un fiore che rinasce in un giardino dopo l’inverno!” (p.133) Santina uscirà dalla Terapia Intensiva e dall’Ospedale di Bergamo per la riabilitazione l’8 Novembre 2005, dopo una permanenza di ben 109 giorni.  

 

 4. I motivi del libro: tre esempi di generosità           Tre sono i motivi del libro Roccia del mio cuore è Dio. Il Testo nasce perché la semplice e nascosta esperienza di dolore di un’anziana Mamma non vada perduta e possa giovare a quanti purtroppo si imbattono nella strada del dolore e della malattia. l’intento del libretto è dunque prima di tutto quello di raccogliere il tesoro della sofferenza di Nonna Santina e di mostrarne il suo profondo valore cristiano.  Il secondo motivo di questo libro è quello di voler divulgare quanto impegno e quanta dedizione esiste attorno al mondo del malato. Abbiamo potuto ammirare il lavoro di molti ottimi medici ed infermieri, sono persone che nel silenzio lavorano con competenza per aiutare il malato a guarire. E’ un impegno dimenticato che vogliamo invece valorizzare. Molte volte vi è una conoscenza superficiale e spesso si parla di mala-sanità, il libro vuole invece mostrare – per una volta – come gente appassionata e seria renda umana la struttura ospedaliera. Il terzo motivo di questo libro è quello della beneficenza: Roccia del mio cuore è Dio vuole essere un fattivo ringraziamento alle strutture ospedaliere dei Dottori Ferrazzi e Lorini con l’intento di aiutare la ricerca e lo studio delle malattie cardiache. Grazie al contributo di Domenico tale edizione ha potuto essere stampata in 2500 copie; ed il prezzo del volume di 12 Euro devoluto totalmente all’Ospedale di Bergamo. Sono lieta di potervi annunciare che la raccolta che è stata effettuata -grazie alla generosità di molti – ha raggiunto la quota di circa 30.000 Euro. Tale gesto di beneficenza mi sembra ben rispondere alle esigenze proprie dell’atto di amare che per Eric From “è un’attività produttiva, che implica l’occuparsi dell’altro”. (Avere o Essere, Mondatori 2002, p. 83)  

 

5. Considerazioni conclusive: l’insegnamento alla fiducia in sè          

A conclusione del mio intervento vorrei proporvi alcune considerazioni. In una prima valutazione del testo possiamo dire che esso è coinvolgente e si legge con facilità in breve tempo. Per la mia sensibilità esso rivela anche un limite perché racconta fatti molto personali e quindi essere oggetto di critica e suscitare perplessità, tuttavia esse possono però essere superate se si coglie l’esempio che tale esperienza propone.In un incontro con il Card. Martini, che è uno dei protagonisti della vicenda (Cfr. pag 121-124.) mi è capitato tra le mani il testo della Bibbia ed a caso ho potuto leggere una frase che permea tutto il libro: “La speranza non delude”. In un momento di difficoltà personale e di difficoltà per Gigi questa frase ha suscitato in noi meraviglia ed ha attenuato la paura. Tale frase è poi entrata nel libro per volere dell’Autore e si pone come ispirazione dello scritto. In tale situazione abbiamo scoperto il valore dell’amicizia, perché nella sofferenza e nel dolore Gigi si è trovato solo. In questo momento di angoscia le pagine del libro mostrano la bellezza degli amici veri, come è il caso di Roberto a Bergamo.

In definitiva è un libro che insegna. Come scrive il Card. Martini nella sua Presentazione: “ Chi riverisce la madre è come chi accumula tesori” E tu hai davvero accumulato tesori di fede nel tuo libretto, ricordando le cose che tua madre ti ha detto e scritto in questi anni sul tuo essere prete”. Dalle pagine del testo traspare la grande fede di Santina, il suo senso del sacrificio, il grande amore per il figlio, la sua capacità educativa, una grande forza di volontà, l’orgoglio di avere un figlio sacerdote…

Si parla di una donna semplice, umile che si pone agli altri per quello che è con coraggio e spontaneità. Questo atteggiamento dovrebbe essere delle mamme perché trasmette ai figli fiducia in se stessi, e questo penso sia uno dei regali piu grandi che una mamma può dare al figlio, insieme all’amore e alla libertà.


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