Te Deum Viaggio n. 27 a Loreto, Roma, Fidenza dal 31.12 al 6.1.2011

TE DEUM 

http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/17/SQGCCbq0k0E

Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio,

a lode e gloria del suo nome,

per il bene  nostro

e di tutta la sua Santa Chiesa.

http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/22/Fj7r0c1FZLc

Incontro di Santina con il Card. Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano

INTRODUZIONE

Le pagine di questo ventisettesimo diario di viaggio di Santina si articoleranno in alcuni paragrafi. In un primo paragrafo prenderemo in considerazione il culto eucaristico vissuto da Mamma in questo pellegrinaggio a Loreto e Roma, in seguito prenderemo in considerazione la sua devozione alla Madonna, che ben si colloca nel primo giorno dell’anno dedicato a Maria; un terzo paragrafo riguarderà il suo 85mo compleanno e il valore del tempo che passiamo con Lei. La festa del compleanno tenuta a Roma sarà contenuta in questo paragrafo che intitoleremo Te Deum. Dopo questo paragrafo parleremo della Festa dell’Epifania vissuta da noi a Fidenza. Infine a completamento di questa trattazione metteremo due schede, una riguardante la sintesi in cronologia di queste giornate e una seconda riguardante i 27 viaggi. http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/21/HtSOePsuN-c

I. IL SIGNORE RICEVA DALLE TUE MANI QUESTO SACRIFICIO, A LODE E GLORIA DEL SUO NOME, PER IL BENE  NOSTRO E DI TUTTA LA SUA SANTA CHIESA

In questo primo paragrafo voglio trattare un fatto molto bello del nostro viaggio natalizio e che è avvenuto a Roma, lunedì 3 Gennaio. Queste pagine vogliono documentare con minuzia di dettagli come Santina, nonostante la sua invalidità sia presente e segua con grande partecipazione i momenti importanti della sua vita. Alcune volte la domanda di parenti e di amici ci indispettisce: “Ma capisce? … Ma la Mamma segue? …Poverina, una volta era diversa!” Si zia, una volta era diversa, una volta era più distratta dalle cose del mondo, una volta era più preoccupata da molti affari da svolgere per me, Carolina, l’oratorio, la chiesa, la pesca missionaria, gli incontri… Oggi Santina vive una speciale vita monastica tutta concentrata in Dio. Non parla perché è raccolta in Dio, non spreca parole come fai tu, faccio io, facciamo tutti noi, cara zia.

Fiumi di pagine scrivo sul suo silenzio: Lei no, rimane muta e le sue rare parole giungono sempre come un fulmine a ciel sereno! Santina capisce, e come… segue ogni avvenimento, lo giudica e se non è importante non ne tiene conto. Altra cosa è quando invece si affrontano momenti seri, e la celebrazione della Messa è uno di questi momenti importanti.

Lunedì 3 gennaio, nel primo pomeriggio ci rechiamo nella cappellina di casa a Roma per la celebrazione pomeridiana dell’Eucaristia. Entrando in chiesa mamma lentamente si fa il segno di croce, guarda il tabernacolo e si concentra. Il suo visino si fa serio e severo: la celebrazione della Messa non può essere seguita in modo superficiale. Vesto i sacri paramenti di color bianco, per il tempo natalizio, ed esco dalla piccola sacrestia, giungendo all’altare leggo negli occhi di mamma un velato e sano orgoglio di vedere il suo figlio sacerdote salire all’altare. So che è fiera di me e del fatto che sono sacerdote! I nostri occhi si incontrano in un misurato sorriso.

Inizio la celebrazione recitando lentamente e chiaramente le formule liturgiche. E’ un pomeriggio sereno e nella calma vogliamo vivere bene la nostra preghiera. Mamma ascolta con raccoglimento. Magaly legge le letture, io pronuncio il Vangelo e dopo una breve omelia giunge il momento delle preghiere dei fedeli. Santina inizia a rispondere con molta chiarezza: “Ascoltaci o Signore!” Esprimo io per primo alcune intenzioni di preghiera, poi chiedo a Magaly di formulare anche Lei le sue richieste di preghiera e dulcis in fundo dico a Mamma: “Santina per chi vuoi pregare?” E Mamma risponde lentamente e con voce chiara: “Prego per tutti gli ammalati”. Provo commozione per questa sua preghiera. Mamma avverte la sua malattia, ma non prega per se, ma per gli altri ammalati, con la sua generosità e bontà è capace di riferirsi sempre agli altri e far diventare gli altri criterio di riferimento, prima che sia la sua vita! Questa frase avvalora ancora il fatto che Santina è perfettamente cosciente e sceglie nella propria vita ciò che è necessario, lasciando perdere il superfluo. Mi commuovo profondamente e dò a mamma un bacio, ma la sorpresa di questa messa non è ancora giunta.

Nella celebrazione eucaristica, oltre il Credo ed il Gloria, esistono alcune preghiere liturgiche più lunghe. Tra di esse ve ne è che molti dei nostri fedeli non se la ricordano, se la recitano da soli: un conto è recitarla con tutti gli altri fedeli, un conto è recitarla da soli! Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio… i più giungono a questa parola e poi si fermano, si confondo, non conoscono il seguito. E’ così! Una volta i maestri del catechismo facevano fare compiti scritti durante la dottrina domenicale dove domandavano di scrivere l’intera formula liturgica. Quel testo, tra l’atro è molto importante nello svolgimento dell’Eucaristia e dice così: Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio, a lode e gloria del suo nome,per il bene  nostro e di tutta la sua Santa Chiesa.

La partecipazione dei fedeli non si riduce solo a prendere parte alla Santa Comunione, ma riguarda anzitutto l’offerta del sacrificio. A Messa i fedeli sono chiamati a unire le loro azioni, le loro fatiche, le loro preghiere e i loro meriti a quelli di Cristo. Questo avviene già quando il sacerdote prima dell’orazione iniziale (la colletta) dice preghiamo, e sosta in silenzio qualche istante per dare a tutti la possibilità di pregare silenziosamente. Poi raccoglie (ecco la colletta, che significa raccolta) le preghiere di tutti e insieme con quelle della Chiesa le presenta al Signore. In modo tutto particolare i fedeli offrono se stessi al Signore al momento dell’offertorio. Lo fanno quando il sacerdote dice a nome di tutti: “Benedetto sei tu, Signore Dio dell’universo dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane frutto della terra e del lavoro dell’uomo. Lo presentiamo a te, perché diventi per noi cibo di vita eterna”. Ugualmente lo fanno al momento dell’offerta del vino, “frutto della vite e del lavoro dell’uomo”. Sempre nell’offertorio, il popolo dice al sacerdote: “Il Signore riceva dalla tue mani questo sacrificio (sottinteso: il sacrificio della nostra vita, che uniamo volentieri a quello di Cristo) a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa”. Inoltre i fedeli rinnovano l’offerta di se stessi seguendo devotamente la preghiera eucaristica pronunciata dal sacerdote. A Messa facciamo della nostra vita un sacrificio a Dio, in unione con il sacrificio di Gesù. All’offertorio non si offre a Dio solo un po’ di pane e qualche goccia di vino. Pane e vino sono segni di un’offerta ben più importante: quella di tutta la nostra vita. Fare un sacrificio significa rendere sacra una realtà, metterla a servizio di Dio, trasferirla nella sua stessa vita. Che c’è di più grande che fare delle nostre povere azioni una cosa sacra, trasferirle nel mondo stesso di Dio, dar loro un valore universale ed eterno? Quello che noi offriamo a Dio, in unione col sacrificio di Gesù, viene messo a disposizione di tutti e per tutta l’eternità. Quanto è successo nel miracolo della moltiplicazione dei pani, qui si ripete in continuazione. Che bene immenso si fa dunque a Messa! Si giova a tutti. In questo senso i fedeli dicono: “Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio (sottinteso: della nostra vita) a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa”.

 

Bene, nella celebrazione della Santa Messa di quel lunedì pomeriggio, 3 Gennaio, Mamma con molta fatica, in modo storpiato, ma con voce forte inizia a recitare spontaneamente e da sola, senza alcun aiuto la lunga preghiera. Fa fatica la povera donna, deve inghiottire correttamente la saliva, e non è facile per chi è disfagico, deve respirare bene e poi deve articolare i suoni componendo una parola. Quanto siamo complessi in ogni nostra semplice azione, e non ci rendiamo conto del grande dono della salute! Mamma si concentra: respira, inghiotte e inizia a comporre parola dopo parola la lunga formula liturgica. Alcune parole escono chiare, altre storpiate, infine alcune incomprensibili, ma il risultato finale di questo enorme sforzo è un capolavoro! Santina dimostra di avere ancora una memoria, dimostra di avere una indomita e ciclopica forza di volontà che la spinge a continuare a parlare, dimostra di dominare ancora le parole e in modo del tutto opportuno governando respiro, salivazione e articolazione dei suoni. E’stanca la povera donna, la sua meravigliosa proclamazione storpiata e brutta è durata alcuni minuti, ma che commozione provoca in me! Che esempio folgorante. La bocca di mamma perde saliva, gli occhi sono stanchi e il silenzio torna nelle sue labbra. In chiesa vi è silenzio, è il silenzio della meraviglia mie e di Magaly, è il silenzio di Dio! Chiudo la mia faccia tra le mani e chiudo gli occhi che sono carichi di lacrime. Mi ricompongo, lascio l’altare e vado da Santina: la riempio di baci. Quei baci la svegliano dal torpore della stanchezza per il grande impegno e si riempiono di luce. Mi regala un bacio e la celebrazione continua. Forse questo per me è stato il momento più grande e bello del nostro pellegrinaggio natalizio. Ed ora lo conservo gelosamente scritto in queste righe.  http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/19/5tgM31bwo5U

II. AVE, AVE, AVE MARIA

In tutta la sua vita, ma soprattutto in questi ultimi cinque anni, la preghiera costante di Santina ha avuto una sua particolare colorazione: Mamma ha una grandissima devozione mariana.

Tutta la sua vita ha avuto questa bella devozione. Si è sposata nella piccola cappella di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, in città alta, chiamata anche Madonna dei Disperati, o San Salvatore, da piccolo mi inviava a servire messa ed a recitare il rosario pomeridiano da Don Brusadelli, il Vicarino di Nostra Signora, come lo chiamava mia Madre. La mattina presto quando scendeva nella Banca Diocesana per le pulizie intonava diversi canti mariani, come Nome dolcissimo… E con il passare del tempo la sua preghiera si era riempita di rosari. Ogni giorno Santina recitava tre rosari. Guardando nel suo consunto Nuovo Testamento rosso, letteralmente pieno di immaginette e preghiere devozionali, ho trovato ben undici immagini e preghiere alla Madonna, che Mamma recitava ogni giorno, le riporto qui perché possono aiutarci a descrivere la sua pietà mariana.

1. Immaginetta: “Vergine Madre di Dio, fa che io sia tutto tuo nel tempo e nell’eternità” (Giovanni Paolo II). 2. Immaginetta con preghiera Alla Madre del Giubileo. 3. Beata Vergine Addolorata che si venera nel Santuario Grotta della Cornabusa, con preghiera di Giuseppe Piazzi. 4. Madonna con il Rosario della Missione. 5. Sacro Cuore di Maria con scritta Andrò a vederLa un dì, in cielo patria mia. 6. Maria Bambina Ai tuoi duemila anni Piccola Grande Maria! 7. Maria in preghiera con scritta “Vorrei immergermi nel tuo silenzio, Maria, ed essere con te adorazione e lode”. 8. Immagine della Madonna della Medaglia miracolosa. 9. Foto della Madonna con scritta “Tu ci guardi con infinito amore come tuoi figli e ci benedici”. 10 Beata Vergine del Miracolo di Desenzano al Serio (Bg) con preghiera. 11. Madre miracolosa prega per noi.

Questa piccola raccolta ben esprime la sua devozione. Se tale devozione era presente prima del 2005, oggi Santina ha nel cuore profondamente l’amore per la Madonna. Dal 2006 ogni giorno recitiamo insieme il rosario con Skype, e Santina l’unica preghiera che recita per intero ogni giorno per circa 7 minuti è costituita dalle litanie della Madonna! Dal 2006, come potrete vedere nella tavola riportata qui sotto, abbiamo visitato molti santuari: Lourdes, Pompei, Cestokowa, Loreto. Ma a Bergamo anche i santuari della Madonna dei campi, la Madonna della Gamba, il Santuario di Ardesio e della Cornabusa, e quello dello Zuccarello. Per non dimenticare poi quello più vicino a casa: alla Madonna dei Disperati in Città alta e quello più lontano da Bergamo, il Grande Santuario per eccellenza, quello di Nazareth.

In questo meraviglioso quadro di spiritualità e teologia mariana in cui oggi vive Santina, nel pellegrinaggio dal 31 Dicembre al 6 Gennaio 2011, abbiamo voluto dare un posto di grande onore e di preminenza al Santuario di Loreto. Abbiamo voluto iniziare l’anno nuovo, nella grande festa della Solennità della Madre di Dio proprio in quel luogo. E così per la quarta volta dal 2005 siamo giunti a Loreto.

Tutte le nostre giornate in viaggio sono state caratterizzate dalla recita del Rosario, ma il Rosario più sentito è stato quello della sera del 1°Gennaio 2011, vicini alla Santa Casa. Porto Santina in un angolo vicino alla Santa Casa e mi inginocchio vicino a Lei, recito la prima parte dell’Ave Maria e Magaly risponde con la seconda parte. Ad un certo punto la Mamma prende voce e comincia a rispondere anche Lei. La voce come sempre è storpiata e con grande difficoltà pronuncia la seconda parte della preghiera. La gente ci guarda con curiosità e anche con un po’ di venerazione nei confronti dell’anziana disabile.

Noi siamo felici nel gustare la nostra permanenza per un paio di giorni vicini alla Santa Casa di Nazareth trasportata a Loreto. Le due grandi celebrazioni liturgiche del 31 sera e del 1° dell’anno hanno avuto un forte sapore mariano, oltre che di riconoscenza al Signore per il dono del tempo. Mamma e Magaly sono felici e assaporano ogni istante della nostra visita; decidiamo dopo il rosario del 1° Gennaio di fare una piccola passeggiata, alcuni asciutti fiocchi di neve scendono… Anche il Vescovo di Loreto riserva per noi una bella e speciale benedizione, che volentieri accogliamo.

Domenica 2 Gennaio, dopo colazione, partiamo per Roma. Imboccando l’autostrada vediamo da lontano il profilo del Santuario di Loreto, mettiamo il canto molto caro a Santina dell’Ave Maria di Lourdes, e Mamma ci stupisce tutti, con grande forza si mette a cantare il ritornello: era già avvenuto nel viaggio di ritorno da Lourdes il 25 Marzo 2008, Martedì di Pasqua, nel quale Mamma aveva con forza cantato il canto seguendo il CD da noi acquistato in Francia. Sono alla guida della vettura, ma riesco a vedere a brevi tratti mamma e la sua corona del rosario che scorre nelle mani, nel frattempo la nostra auto si allontana da Loreto verso Pescara e poi attraverso il suggestivo traforo del Gran Sasso, verso L’Aquila e Roma, dove giungiamo alle ore 13,30. Come potrò dimenticare la profonda pietà mariana di Mamma? Il Signore mi aiuti a conoscerla ed ad imitarla profondamente nelle vita!  http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/18/0YX0Eyzqxao

III. TE DEUM

Te Deum per Santina in questi anni dal 2005 ad oggi significa Gerusalemme! Nei nostri tre pellegrinaggi alla Città Santa abbiamo messo al centro del viaggio l’Unzione dei Malati al Santo Sepolcro, all’edicola della Maddalena. Ma in quelle tre occasioni abbiamo sempre concluso l’Eucaristia con la proclamazione del bellissimo inno del Te Deum. Mi ricordo ancora la prima volta di questo inno pronunciato da me in latino. Vi era tutta la carica della riconoscenza al Signore per il bene e per la vita di Santina, piena di sofferenza e sorriso, ma soprattutto piena della grazia di Dio. Gerusalemme è il luogo dove ci vogliamo recare per celebrare una nuova volta il nostro ringraziamento a Dio per il mio venticinquesimo anno di Messa e per il dono della vita di Santina. Il prossimo giugno dal 16 al 23 Giugno ci recheremo a Gerusalemme e sarà nuovamente una grande festa.

Mia Madre con la sua vita ha sempre cantato a Dio il suo Te Deum. Nel 2005 molte persone avrebbero giurato sulla morte di Santina in una terribile agonia… se fossimo stati in Olanda probabilmente si sarebbe praticata l’eutanasia, invece a Bergamo no, e due coraggiosi medici hanno operato a favore della vita, una vita che qualitativamente, sembra un controsenso, è più ricca oggi che ieri… e così Santina il 29 Dicembre 2010 ha compiuto 85 anni! A Roma ci siamo trovati e abbiamo fatto festa con alcuni amici la sera del 4 Gennaio, a Bergamo avevamo festeggiato con Carolina e la sua famiglia, il pranzo del 29 Dicembre, due feste semplici, ma piene di significato. http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/12/vWu-yZx1UyE

Cinque anni di una vita nuova, di una vita diversa, di minorata nel corpo, ma di grande supremazia e forza nello spirito. Abbiamo cantato a squarciagola Te Deum per questa vita, per questa disabile, il mondo non ci capisce, ci guarda con perplessità e si interroga. Santina scandalizza, crea confusione nel cuore, anche alle persone che sembrano buone e che prendono da Lei le distanze. Santina con la sua vita grida che il significato e il segreto della vita è molto diverso dalle proposte stordite del mondo di gloria e di potere!!! Ho cantato il nostro Te Deum con le lacrime agli occhi nella meraviglia di vedere mia madre tra la folla nella bella basilica di Loreto. Il Signore è stato tanto grande con noi: diverse di quelle persone che pensavano che Santina potesse morire, e altre che sono venute a visitarLa, sono morte: mia zia Suor Lucina, mio zio Giacomo, mia zia Gesuina (fratelli di Santina) don Arrigo, Giancarlo Alborghetti, la Signora Coda, il signor Giacomo Pomidossi, la sorella della Angela Cavati, Mons. Amadei, Mons. Carnazzi… e ancora altri! La vita è tanto strana. Non so quando Santina morirà, magari questa sera o domani, ma questo potrebbe succedere prima a me o a te che stai leggendo, ma la domanda deve essere un’altra: questa esistenza che viviamo, la sappiamo interpretare con la forza del Vangelo? Santina certamente sì e allora canta il suo Te Deum  canta con il suo silenzio, canta con il suo dolore, canta con la sua saliva, con il suo vomito, con la sua debolezza, ma canta anche con il suo meraviglioso sorriso che riempie il cuore di chi si avvicina a Lei con grande disponibilità e costringe me a scrivere centinaia di pagine in questi anni sulla sua misteriosa vita di sofferenza, preghiera, carità, catechesi, pace e sorriso!

Abbiamo cantato il Te Deum a Loreto imitando il canto del Magnificat di Maria e chiedendo a Lei di vivere profondamente il tempo che ci rimane interpretandolo alla luce della fede cristiana, quella che sola regge Santina nella sua vita.  http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/16/Z0UI2DKDL-8

IV. L’EPIFANIA

Questo viaggio della durata di una settimana è stato però molto intenso ed è stato imbevuto di preghiera e solenni celebrazioni liturgiche. Se il viaggio si è aperto con la Messa del Te Deum  e la celebrazione della Grande Madre di Dio a Loreto, esso ha avuto al suo cuore la Liturgia Eucaristica del 3 Gennaio a Roma, e come conclusione il Pontificale dell’Epifania celebrato con il Vescovo a Fidenza.

E’ stata per Mamma l’occasione di incontrare il caro Amico don Carlo, per il quale Santina nutre una autentica devozione. Dopo una serata ed una notte tranquilla, il giorno dell’Epifania abbiamo preso parte con Magaly, Tatiana Casper e i tre loro figli  alla bella Messa celebrata in occasione dell’Epifania.

Protagonisti di questa festa sono i santi magi, ma anche la stella cometa. Il fascino della stella nella letteratura sull’Epifania è molto forte, anche Papa Benedetto XVI nella sua omelia ne parla, ascoltiamo un breve brano che può ben delineare quanto cerchiamo di capire di questa grande festa: E veniamo così alla stella. Che tipo di stella era quella che i Magi hanno visto e seguito? Lungo i secoli questa domanda è stata oggetto di discussione tra gli astronomi. Keplero, ad esempio, riteneva che si trattasse di una “nova” o una “supernova”, cioè di una di quelle stelle che normalmente emanano una luce debole, ma che possono avere improvvisamente una violenta esplosione interna che produce una luce eccezionale. Certo, cose interessanti, ma che non ci guidano a ciò che è essenziale per capire quella stella. Dobbiamo riandare al fatto che quegli uomini cercavano le tracce di Dio; cercavano di leggere la sua “firma” nella creazione; sapevano che “i cieli narrano la gloria di Dio” (Sal 19,2); erano certi, cioè che Dio può essere intravisto nel creato. Ma, da uomini saggi, sapevano pure che non è con un telescopio qualsiasi, ma con gli occhi profondi della ragione alla ricerca del senso ultimo della realtà e con il desiderio di Dio mosso dalla fede, che è possibile incontrarlo, anzi si rende possibile che Dio si avvicini a noi. (Omelia di Benedetto XI per l’Epifania 2011). Quando mi trovavo a Los Angeles nell’anno 2007 per presentare la prima edizione inglese del Libro  God s the Rock of my heart, iniziai il mio discorso dicendo che essendo nella città delle stelle di Hollywood, volevo parlare di una Stella molto lucente, ma molto diversa da quelle che brillano a Los Angeles, al Teatro cinese. Santina non è una diva del cinema, non è bella, non è giovane è disabile: praticamente ciò che il mondo reputa spazzatura…Bene, proprio Santina con la sua vita costituisce una luce. Questo era il tema sviluppato negli Stati Uniti e questo tema ritornava forte e vivo mentre partecipavo alla bella Messa di Epifania e dall’alto del presbiterio vedevo nella prima fila mia madre! Mi confortavano ancora le parole del Papa per tale solennità che dicevano così: Ma seguiamo il cammino dei Magi che giungono a Gerusalemme. Sopra la grande città la stella sparisce, non si vede più. Che cosa significa? Anche in questo caso dobbiamo leggere il segno in profondità. Per quegli uomini era logico cercare il nuovo re nel palazzo reale, dove si trovavano i saggi consiglieri di corte. Ma, probabilmente con loro stupore, dovettero costatare che quel neonato non si trovava nei luoghi del potere e della cultura, anche se in quei luoghi venivano offerte loro preziose informazioni su di lui. Si resero conto, invece, che, a volte, il potere, anche quello della conoscenza, sbarra la strada all’incontro con quel Bambino. La stella li guidò allora a Betlemme, una piccola città; li guidò tra i poveri, tra gli umili, per trovare il Re del mondo. I criteri di Dio sono differenti da quelli degli uomini; Dio non si manifesta nella potenza di questo mondo, ma nell’umiltà del suo amore, quell’amore che chiede alla nostra libertà di essere accolto per trasformarci e renderci capaci di arrivare a Colui che è l’Amore. (Omelia di Benedetto XI per l’Epifania 2011). E’ proprio vero Dio non si manifesta nella potenza e nella forza di questo mondo, ma nella debolezza di persone fragili come Santina. Ella con la sua audace vita piena di sofferenza e di amore, nella sua umiltà è giunta a contemplare, il Bambino nato a Betlemme, che non si manifesta ai forti ed ai potenti, ma ai semplici ed agli ultimi. Santina diviene così una stellina, con una luce piccola, ma molto forte. Mentre la celebrazione eucaristica continua ed il Vescovo scende ad adorare Gesù nella capanna di Betlemme mi viene in mente una piccola poesia scritta da una bambina in onore di Mamma. Il 25 Aprile 2010, in occasione del Cinquantesimo di Matrimonio del Fratello Francesco e di Pina a Santina le nipotine del Ceco hanno dedicato questa suggestiva poesiola: Cara Santina sei per noi/ una luccicante stellina./ Molti problemi hai avuto/ Ma ora con il coraggio/Si sta sistemando tutto./Sicuramente non tornerai come prima/Ma resterai sempre una bella stellina/ Con tuo figlio e Olinda viaggerai/ Ed ogni giorno ti divertirai. I bambini sanno sempre cogliere le verità più profonde perché hanno il cuore puro e lo sguardo limpido, e questa è una delle più belle caratteristiche anche di mia Madre.  http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/15/Cv7t8cTd4dk

Santina con S.E. Mons. Carlo Mazza,Vescovo di Fidenza, il giorno dell’Epifaia

V. DIARIO DI VIAGGIO

   
Venerdì, 31 Dicembre 2010 Alle ore 8,30 partiamo per Loreto. A Modena ci fermiamo per incontrare la famiglia di Tatiana, la figlia di Magaly. Una breve sosta di 10 minuti in autostrada, per ripartire. Giungiamo a Loreto alle ore 14,00 pranziamo e poi ci prepariamo per il Pontificale delle ore 18,00. S.E. Giovanni Tonucci presiederà la solenne messa con il canto del Te Deum. Mamma partecipa con grande devozione: quanti motivi quest’anno per cantare il nostro ringraziamento a Dio. Dopo la Messa il Vescovo Prelato di Loreto ci incontra brevemente per una benedizione. Andiamo a cena, sarà una cena speciale preparata dalla brave suore per dire addio all’anno 2010. Andiamo a dormire sereni, sicuri che inizieremo il nuovo anno molto bene: sotto la protezione della Vergine di Loreto. Il nuovo anno si chiude e nel sereno riposo apriamo il nuovo partecipando al Pontificale della Solennità della Grande Madre di Dio.
Sabato, 1 Gennaio 2011, Gran Madre di Dio Inizio a scrivere questo 27mo diario dei viaggi di Santina qui a Loreto, il primo giorno dell’anno. Siamo arrivati ieri nella città mariana e tre sono stati i momenti bellissimi nei quali Mamma si è coinvolta profondamente: la messa di fine anno di ieri con il canto del Te Deum, la messa solenne della Gran Madre di Dio questa mattina alle 11 e il rosario recitato in Basilica con la suggestiva visita della Santa Casa alle ore 18,00 di oggi.
Domenica, 2 Gennaio 2011 Santina ascolta il canto dell’Ave Maria di Lourdes e ad un certo punto comincia a cantare il ritornello a voce molto forte, provo grande commozione per questo fatto raccolgo nella preghiera le lacrime che mi sgorgano dal cuore. Visitiamo Roma By night con grande piacere e Santina mostra il suo viso pieno di luce, come ha detto a noi una suora per l’ennesima volta a Loreto. Andiamo a cena da Bernardo e Mamma piena di gioia prende parte alla serata e si mostra molto vivace.
Lunedì, 3 Gennaio 2011 La giornata si apre con un bellissimo incontro: il Cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano, ci riceve e dopo una serena chiacchierata dà a Mamma ed a noi la sua benedizione. La mattina visitiamo San Pietro, le tombe dei papi, la Piazza magnifica con il presepio e poi andiamo ai Giardini Vaticani, ma la parte per me più commovente è quella che segue nella Celebrazione Eucaristica del primo pomeriggio, nel quale Santina partecipa alla mia Messa e con molta attenzione propone come preghiera dei fedeli la preghiera per tutti gli ammalati, e poi risponde bene a tante risposte della messa come anche quella lunga: Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio…  sembra una sorta di piccola profezia sulla sua vita. Queste continue provocazioni creano nel mio cuore tanta, ma tanta commozione e mi interrogo, come potrò vivere senza quell’angelo vicino? Ma poi penso che Dio mi chiama a vivere bene il mio oggi per poi impegnarmi a vivere bene il mio domani con Santina. Sarà lui a guidare come vorrà il mio futuro! Ora devo gustare interiormente ogni sua provocazione. Andiamo a visitare San Giovanni in Laterano dove recitiamo il Rosario e poi, facendo ritorno a casa ci fermiamo un momento da P. Luigi, il fratello di Santina per gli auguri di Buon Anno.
Martedì, 4 Gennaio 2011 La mattina la dedichiamo ad alcune spese in farmacia, poi dopo il pranzo e la Messa partecipata con devozione da Santina, usciamo per visitare la terza basilica romana: San Paolo fuori le mura. Torniamo a casa per prepararci per la cena e poi andiamo al Ristorante sull’Aurelia antica per festeggiare gli 85 anni di Santina. Una bella saletta con il fuoco acceso e con piacevoli canti natalizi accompagna la festa e la torta di buon compleanno. A Santina faccio assaggiare un piccolo goccio di vino e mi risponde: “…ma non l’ho neanche bevuto!” Le do un gran bacione e Lei sorride contenta. Stanchi morti torniamo a casa per il riposo notturno.
Mercoledì, 5 Gennaio 2011 La mattina completiamo la visita alla Città Santa recandoci ad onorare la bellissima chiesa di Santa Maria Maggiore. Torniamo a casa e poi verso le 15.00 partiamo per Fidenza, dove ci attende il Vescovo per la cena. Giungiamo a Fidenza nella notte e nel freddo, accompagnati da un piccolo malore di Magaly. La Signora boliviana si riprende subito e così possiamo cenare con distensione e tranquillità.
Giovedì, 6 Gennaio 2011, Epifania La mattina dopo ci raggiungono per la messa la figlia di Magaly, Tatiana, con il marito ed i tre figli. Partecipiamo al bellissimo pontificale di Epifania concludendo così il nostro pellegrinaggio che era iniziato con la messa del Te Deum a Loreto. Subito dopo la messa, salutiamo don Carlo e la sorella Adelaide e partiamo per Bergamo, dove giungiamo felici alle ore 14,00. Pranzo e poi parto per Roma dove giungo per le ore 22,00, partecipo ad una festa di compleanno dove parlo dei poveri iracheni feriti il 31 Ottobre scorso.

http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/14/0WWJrqWoqwk 

VI. VENTISETTE VIAGGI NEL MONDO

TABELLA DEI VIAGGI DI SANTINA DOPO LA LUNGA DEGENZA IN OSPEDALE
  Destinazione Data Giorni Chilometri percorsi
1 Marina di Massa, Roma 03-15.07.06 13 1290
2 Roma 03-12.12.06 10 1224
3 Marina di Massa 03-10.04.07 06 550
4 Loreto, Roma 29-08.07.07 10 1369
5 Venezia 14-15.08.07 02 476
6 Gerusalemme 4-11.10.07 08 5504
7 Marina di Massa, Pisa 23-29.12.07 07 664
8 Nimes, Lourdes, Nizza 19-25.03.08 07 2200
9 Vienna, Cracovia,Czestochowa, Bratislava 1-8.06.08 08 3117
10 Assisi, Roma, Loreto 1-8.11.08 08 1455
11 Barcellona, Madrid, Genova 22.12-01.09 11 3288 (incluse 329 miglia nautiche in mare Barcellona-Genova)
12 Milano 15.3.09 01 106
13 Torino 22.3.09 01 364
14 Lugano 29.3 09e agosto 2009 02 237
15 Roma e Fregene 5-19.04.09 15 1306
16 Gerusalemme, Nazareth 14-21.05.09 08 5924
17 Gardaland 28-29.06.09 02 184
18 Venezia, Bari, Rodi, Atene,Argostoli, Dubrovnik, Venezia 10-17.08.09 crociera 08 4498
19 Loreto, S. Giovanni Rotondo, Pompei, Roma, Marina di Massa 1-8.11.09 08 1917
20 Genova, Katakalon, Atene, Rodi, Alessandria, Cairo, Herakleon,Messina, Civitavecchia Genova 19-29.12.09 crociera 11+3 (5462 + 669+416) 6547
21 Pasqua a Roma e Fregene 28 marzo–10 Aprile 2010 14 giorni 1360
22 Torino, Ars e Parigi 29.4-3.5 2010 05 1856
23 Gerusalemme, Nazareth 3-10.06.10 08 5924
24 Roma 11-18.07.10 07 1224
25 Genova, Portofino,Ajaccio,Civitavecchia, Salerno, Tunisi,Cartagine, Palma di Maiorca,Tolone, Genova 9-16 Agosto 2010Crociera 08 3824
26 Bergamo – Sharm El sheik 1-8.11.2010 08 5874
27 Loreto – Roma 31.12 – 6.1.2011 07 1402
  TOTALI   206 63664

http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/13/e-N7WNvnFVk


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