PASQUA 2008 – Pellegrini a Lourdes, Santa Pasqua 2008

 PELLEGRINAGGIO A LOURDES PER LA PASQUA

19 – 25 Marzo 2008

Puoi ascoltare le litanie alla madonna sul sito you tube di Santina: La Speranza non delude, clicca qui: http://www.youtube.com/watch?v=1HPI2BEJdek&feature=channel_page

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I. BREVE SINTESI CRONOLOGICA DEL VIAGGIO
 
         Il nostro pellegrinaggio è durato sette giorni e si è sviluppato dal mercoledì santo 19 Marzo al martedì della settimana in albis 25 marzo. All’inizio della descrizione dei momenti più suggestivi della bellissima esperienza di Lourdes, desidero porre in una breve pagina lo sviluppo cronologico del Viaggio compiuto da Mamma Santina, don Gigi ed Olinda.
 
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Mercoledì Santo, 19 Marzo 2008
Dopo aver celebrato la Santa Messa di inizio del Pellegrinaggio a casa con Carolina e il mio nipotino Paolo verso le ore 8,30 siamo partiti alla volta di Nizza. In città ci siamo fermati un breve momento da Roberto Savoldelli. Abbiamo trovato coda a Milano e un viaggio un po’ difficoltoso per le molte curve sull’autostrada per Genova.
Alle ore 14,00 entravamo in Albero al NOVOTEL ACROPOLIS di Nizza, abbiamo preso una camera e abbiamo cambiato mamma, pranzato e dopo una doccia ed un po’ di riposo alle ore 16,27 (cf fotografia) siamo partiti per Nimes, dove siamo giunti alle ore 20,00 nel bell’albergo in centro alla città di nome NOVOTEL ATRIA con un meritato riposo abbiamo chiuso la faticosa giornata.
 
 
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Giovedì Santo, 20 Marzo 2008
Dopo la prima colazione, alle ore 9,00 lasciamo il nostro albergo alla volta di Lourdes. Oggi la strada è più breve e le autostrade francesi sono molto scorrevoli, ci fermiamo a pranzo in un buon autogril, molto pulito e confortevole e dopo Tolosa, imbocchiamo l’ultimo tratto di autostrada, e ci troviamo a Lourdes per le 14.30 del pomeriggio.
Mamma appare molto stanca per i 1150 chilometri percorsi, iniziamo le operazioni di sistemazione nelle camere del nostro confortevole Hotel che si chiama  La Solitude  e si trova molto vicino al Santuario. Nel pomeriggio io ed Olinda ci diamo il turno e scendiamo a visitare la Grotta mentre mamma rimane in albergo a riposare. Dopo la cena prendo parte alle funzioni del Giovedì Santo nella grande Basilica di san Pio X, dove celebriamo la liturgia della lavanda dei piedi. Una cerimonia molto toccante e suggestiva.
 
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Venerdì Santo, 21 Marzo 2008
Ci svegliamo un po’ tardi e dopo una buona colazione scendiamo alla Grotta di Massabielle. E’ la prima volta che Mamma arriva alla Grotta. Ha gli occhi emozionati e non riesce ancora a capire di essere giunta così lontano: Mamma dove siamo? Siamo alla Madonna dei campi! Impiegherà un po’ di tempo per capire che siamo a Lourdes. Recitiamo il primo rosario, passiamo sotto la Grotta e tocchiamo la roccia, e ci laviamo e beviamo alla fontana miracolosa. Rientriamo in albergo per il pranzo.
Il tempo è brutto e piovigginoso, usciamo ben coperti alle ore 17,00 e ci rechiamo a fare il percorso della Via Crucis, sarà una salita molto emozionante che ricorderemo bene tutti e tre. Torniamo a casa per cena, io scendo alla Basilica di san Pio X per ricevere la comunione nei riti del Venerdì santo e poi ritorno al vicino e comodo albergo.
 
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Sabato Santo, 22 Marzo 2008
La mattina torniamo alla Grotta per recitare il secondo rosario e per la seconda visita con mamma Santina che riceve il sacramento della Riconciliazione, dopo il rosario ed aver nuovamente bevuto l’acqua, ci rechiamo a visitare la Basilica del Rosario, e dopo aver visto i bellissimi mosaici esterni di P. Marko Rupnik e quelli interni dei misteri del rosario, facciamo ritorno al nostro albergo.
Il pomeriggio scendiamo alla Basilica di San Pio X perché piove molto forte e lì recitiamo il rosario. E’ la prima volta che mamma e Olinda entrano nella grande chiesa. Poi saliamo alla basilica superiore e visitiamo la cappella dell’adorazione. Il tempo è sempre brutto e sulle vicine montagne nevica. La sera dopo cena partecipo alla bellissima liturgia della veglia pasquale sempre nella basilica di san Pio X, torno alla camera è do un bacio a mamma di buona Pasqua, ritorno nella notte a pregare alla Grotta: è la notte di Pasqua mi confesso alla Grotta, una bellissima esperienza.
 
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Domenica di Pasqua, 23 Marzo 2008
Scendiamo insieme al Pontificale solenne del giorno di Pasqua, la messa internazionale è celebrata in italiano da Mons. Bruno Foresti ed è molto suggestiva. Terminata la messa torniamo in albergo perché nevica molto forte.
Dopo un ottimo pranzo pasquale, il pomeriggio andiamo alla benedizione eucaristica degli ammalati alla quale prende parte anche mamma e riceve devotamente tale benedizione. Andiamo alla Grotta per il saluto e poi riempiamo di acqua due taniche di acqua. Ritorniamo in albergo e mentre Olinda esce per le sue spese, io e mamma diciamo il nostro terzo rosario a Lourdes. La sera dopo cena scendo alla processione con i flambeaux, bella suggestiva, con la quale si conclude il nostro soggiorno a Lourdes
 
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Lunedì dell’Angelo, 24 Marzo 2008
Dopo aver celebrato la messa all’alba lasciamo Lourdes con i canti di un CD che ripropone i celebri brani dell’Ave Maria e la messa cantata. La neve ci coglie sull’autostrada a Tolosa e dobbiamo molto rallentare. Giungiamo a Carcassonne e proseguiamo.
Pranziamo in un buon autogrill e la sera alle ore 19.30 giungiamo al nostro albergo di Nizza NOVOTEL ACROPOLIS dove dopo cena brindiamo con champagne al successo del viaggio.
 
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Martedì di Pasqua, 25 Marzo 2008
Lasciamo il nostro bellissimo albergo di Nizza alle ore 8,30 e dopo una sosta per il tradizionale caffè lungo di mamma giungiamo dallo zio Ceco a Lallio alle ore 13.30.
Pranziamo insieme con tanta gioia ed alle ore 16.00 celebriamo la messa di ringraziamento alla madonna dei Campi.
 
Alle 18, 30 riparto per Roma, dove giungo alle 2 del mattino nel cuore della notte, stanco ma felicissimo!
 
Mater mea, fiducia mea!
 
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II. PELLEGRINI ALLA GROTTA CHE CUSTODISCE UNA MISTERIOSA FONTE
 
In preghiera davanti alla Grotta Mamma dove siamo? Alla Madonna dei Campi! Ubbidienza!!
 
         L’esperienza del pellegrino che giunge a Lourdes è una esperienza molto particolare e che con una certa difficoltà si può esprimere in modo appropriato. L’assieparsi di alberghi e negozi attorno alla Grotta costituisce quasi una sorta di industrioso alveare dove migliaia di pellegrini trovano alloggio durante il loro soggiorno di preghiera nella cittadina di preghiera, il fiume Gave scorre tranquillo e dei piccoli ponticelli lo attraversano. Su tutto si erge maestoso una sorta di castello che è visibile dal santuario e dai borghi attorno alla grande basilica. Le vie sono piene di pellegrini carichi di bottiglie e taniche d’acqua da portare alle proprie case, oppure con in braccio fasci di candeline da deporre alla Grotta delle apparizioni. Molta gente è intenta ad acquistare ricordini da portare ai propri cari. Vi è di tutto: piccoli regali per bambini, anziani o adulti, regali costosi in oro o in semplice plastica, non è importante è tutta un’effervescenza di vita che mostra quanta gente giunga a Lourdes a venerare la Vergine.
 
 
         All’interno del sacro recinto tutto cambia, i pellegrini sono ancora con taniche d’acqua e candele da accendere, ma cominciano ad apparire le corone del rosario nelle mani delle persone. Vi è molto più silenzio del vociare dei commercianti fuori dal complesso della Grotta.
         E’ rimasto tutto come anni fa, quando mia madre mi aveva portato in pellegrinaggio, ci ero venuto con lei un paio di volte e poi accompagnando qualche aereo o pulman di pellegrini. Non mi ricordo più bene, l’ultima volta ero stato con un piccolo gruppo di amici nell’anno santo del 2000. Spingo la carrozzina di Mamma, che è avvolta in un impermeabile blu: il tempo è molto brutto e freddo, il cielo è grigio ed è la mattina del venerdì santo.
         Ho comperato a Santina un baschetto blu, molto carino e devo dire che il cappellino le sta molto bene. “Mamma siamo a Lourdes! Ti ricordi quando mi hai portato con la Carolina?!” Mamma accenna un sorriso e si guarda attorno incredula, forse non riconosce subito il santuario, sono passati tanti anni e la sua memoria è stata devastata dal lungo coma.
 
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         Con Olinda ci avviciniamo alla Grotta, il silenzio cresce, cresce il rumore dell’acqua del fiume vicino e cresce soprattutto l’emozione di giungere ancora una volta in un luogo così insperato nel 2005 e tanto desiderato da noi!
         La gente ha in mano la corona del rosario, ci avviciniamo alle sacre fontane, mi lavo le mani ed il viso ed inizio a trangugiare l’acqua, mentre bevo dico: “Grazie Maria di avermi qui condotto con mia mamma, mi sembra tutto un sogno: sono a Lourdes, con mia Mamma: te l’ho riportata qui, anche se non è come prima è ai tuoi occhi ancora meglio di prima, la sua fragilità, la sua impotenza, la sua totale debolezza la rendono bella ai tuoi occhi, come lo era la piccola Bernadette Soubirou, piccola, ignorante e che ancora non aveva ricevuto la Prima Comunione!
         Ma perché hai deciso di apparire proprio a Lei? Perché a Lei hai svelato che eri l’Immacolata Concezione e perché oggi ti diverti a riunire qui folle oceaniche di ammalati, di disabili, di persone sofferenti? Perché Vergine Santa qui giungono tutti questi ammalati? Cosa dici a loro?” Mi rialzo dalla mia preghiera alla fonte e con la mano porto qualche goccia di acqua alla mamma… Bevi Santina è l’acqua che la Madonna ha indicato a Bernadetta!!!
         Mia madre inghiotte quelle poche gocce con qualche colpo di tosse… ci siamo così predisposti a giungere alla Grotta in cui la Madonna è apparsa proprio centocinquanta anni fa ad una piccola ed indifesa bambina: la commozione mia, di mamma e di Olinda è intensa.
 
 
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         Ci avviciniamo piano piano, una pioggia leggera bagna il luogo sacro. Tocco la teca di metallo che contiene la garza impregnata dal sangue di mamma, cerco nelle mie tasche la vecchia corona del rosario regalata nel lontano 1981 da mia madre in Terra Santa. “Mamma, Olinda, iniziamo il rosario…” ci dirigiamo alla Grotta, vediamo la bianca statua della Madonna nel luogo dove Lei apparve proprio 150 anni fa. Sono commosso e guardo mamma che con uno sguardo calmo ed inteso fissa la Grotta, con le labbra risponde al rosario, nelle sue mani vi è la corona regalata da Papa Benedetto XVI. Che emozione! Chi l’avrebbe mai detto? Sono arrivato a Lourdes, con mia madre! Grazie Maria!! Interrompo il rosario ed interrogo mia madre: “Mamma dove siamo?” La risposta mi disorienta… “Siamo alla Madonna dei campi!”
Provo dentro di me un momento di sconforto… ho fatto 1200 chilometri da Bergamo per sentirmi dire: siamo alla Madonna dei campi? Mi raccolgo in preghiera, mamma risponde alle Ave Maria… lentamente inizio a capire: “ma certo, la fede in Maria di questa donna è radicata in lei, da quando era piccola bambina come Bernadette Soubirou! Lei ha cominciato a conoscere ed a pregare Maria al Santuario di Stezzano della Madonna dei Campi!!! In quel luogo in cui Maria è apparsa ad una piccola bambina, mia mamma torna bambina davanti alla Regina della preghiera di Stezzano! Che meravigliosa pedagogia Dio esercita sulle sue creature predilette. “Se non ritornerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli” Bernadette Soubirou, me lo ha insegnato, mia madre oggi me lo insegna. Alla Grotta di Massabilelle devi ritornare un bambino per incontrare Maria. La Madonna dei campi, Nostra Signora del sacro Cuore, la Madonna del Carmine, sono tutti santuari che hanno caratterizzato l’esistenza di Mamma, come quello di Lourdes caratterizza forse questi anni di vecchiaia.
 
 
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Mamma prega intensamente, ed un’altra decina del rosario scorre nelle nostre mani: portiamo in quella Ave Marie tutte le persone che ci sono care, quelle che si sono affidate alle nostre preghiere, i malati. E’ un momento incantevole, qualche fotografia e poi arriva il momento di passare nella Grotta: Santina vede l’acqua che sgorga dalla fonte miracolosa, con la sua mano tocca la pietra levigata dal passaggio di milioni di pellegrini, si fa un segno di croce, lentamente usciamo dalla Grotta. Torna la mia domanda: “Mamma dove siamo?” “Siamo a Lourdes! Ma è più importante il Santuario di Lourdes o quello della Madonna dei Campi? Sono tutti e due uguali!!” Che splendida pagina di devozione mariana. Tutta la vita di mia madre è stata contrassegnata dalla preghiera a Maria e Santina prima del tragico 2005 ogni giorno recitava il rosario intero nelle tre corone di 150 ave maria, ancora oggi conserviamo gelosamente il suo libro di preghiere con il quale ogni tanto cerchiamo ancora di pregare… In quella Grotta chiedo a mamma una domanda: “Cosa devo fare per essere un bravo sacerdote?” Questa domanda è una litania: spesso domando a Santina un consiglio per essere un bravo prete e la sua risposta è quasi sempre la stessa: “ubbidienza, devi essere ubbidiente!” E così Santina risponde anche questa volta davanti alla statua della Madonna di Lourdes.
 
 
 
E’ quasi il momento di tornare in albergo, ma abbiamo ancora un po’ di tempo di preghiera… Rifletto sul messaggio di Lourdes alla luce della vicenda di Mamma: “Non vi prometto di rendervi felice in questo mondo, ma nell’altro” Così disse Maria a Bernadette e così è avvenuto anche per Santina. Bernadette ha passato una vita molto dura, Santina ha passato una vita di prova: duro lavoro e sacrificio, una prematura vedovanza, la decisione di rimanere da sola, la terribile prova della sofferenza: non è sicuramente la felicità che il mondo brama, ma la sua serenità è lo specchio di una vita eterna piena di luce, che mamma nella notte dell’arresto cardiaco ha potuto intravvedere e che oggi ci ripropone.
 
 
 
Ancora penso a quanto la Madonna disse alla piccola bambina di Lourdes: “Penitenza, penitenza, penitenza!” Sembra la litania che Mamma spesso mi ricordava da piccolo, quando ero in seminario e anche da sacerdote e che anche oggi mi ripropone con il suo folgorante esempio… Lascio la Grotta di Lourdes confuso e emozionato per tutti questi pensieri e per queste riflessioni che cerco di ricomporre nello scritto che è una medicina per non dimenticare e per curare la mia tanto stupida vita. Ritorniamo alla fonte dell’acqua miracolosa, beviamo e le campane rintoccano l’Ave Maria di Lourdes, un brivido di commozione mi prende tutta la schiena e abbraccio forte mamma dando a Lei un grande bacio ed insieme sommessamente cantiamo le parole del noto inno mariano:
 
Ave, ave, ave Maria (x2)  Va un dì Bernardetta,  fuscelli a cercar, con due bambinette  che il gel fa tremar. Rit. La Grotta s’accende  di luce del sol: la bella Signora  la bimba a sé vuol. Rit. Di bianco candore recinta d’un vel, le cinge la vita  un lembo del ciel. Rit. La bimba ai suoi piedi  la sta ad ammirar: il segno di croce  impara a ben far. Rit. Sgranando un rosario  si muove la man: la via della prece  non indichi invan. Rit. Sarà mio diletto  vederti ancor qui. ritorna t’aspetto  per quindici dì. Rit. A te io prometto  fanciulla fedel il gaudio splendente  per sempre nel ciel. Rit.   La folla credente  qui viene a gioir dell’umil veggente  spiando il venir. Rit.    Il popol fedele capisce da sé che un’era si schiude  d’amore e di fè. Rit. La bella Signora  ben presto riappar la giovin pastora  ritorna a sperar. Rit. La Dama del cielo  riprende a parlar “Per i peccatori  tu devi pregar”. Rit. “Di far penitenza  ti prego altresì oh gran penitenza  per tutti i tuoi dì”. Rit. “A questa sorgente  venite per ber quest’acqua lustrale  salute dà inver”. Rit. La piccola scava  e l’acqua vital repente zampilla  dal suo ospital. Rit.
 
Come dimenticare le parole di questo canto popolare così legato alla Basilica di Lourdes? Tornato in Vaticano, anche nelle campane di San Pietro ho sentito ripetere quella tradizionale melodia.
  
III. IL SACRAMENTO DELLA MERAVIGLIA CHE DONA PACE E GIOIA: LA CONFESSIONE ALLA GROTTA DI MASSABIELLE
 
Uno dei momenti più toccanti per me e per mamma è stato il momento in cui con Santina ho celebrato il sacramento della Riconciliazione alla Grotta di Massabielle.
 
         La vicenda di dolore di mia madre è sempre stata un’occasione di purificazione e seppure con gli occhi traboccanti purezza, ritengo che questo meraviglioso sacramento – che dona al cuore la vera pace – abbia senso e significato nella vicenda anche di una persona santa, e così nei momenti significativi dell’anno liturgico e della sua vita personale, Santina ha celebrato questo bel sacramento. Il fatto è avvenuto anche a Lourdes.
         Che commozione vivere con mia madre questo sacramento e dare a lei l’assoluzione dei suoi piccoli peccati!! Nella mia miseria mi sono trovato a pronunciare sulla sua vita alla Grotta di Massabielle la formula  Io ti assolvo dai tuoi peccati!
         Che commozione, che momento di grande emozione: dare il perdono ad una donna santa e provata, mette in luce tutta la mia fragilità ed il mio peccato. Il Sabato Santo mattina davanti la statua della Vergine, mia madre riceve il suo perdono pasquale e la gioia della sua vita risalta pura e semplice nella solenne sobrietà del suo tratto di persona anziana e menomata. Quanto è grande questo sacramento della Riconciliazione, anni fa mi sono trovato ad insegnare all’università un corso dal titolo: Il Sacramento della Riconciliazione nel cammino di conversione. E’ proprio vero, quel sacramento è davvero una meraviglia di pace e di gioia per chi si pente con il cuore e mostra a dio la propria fragilità!
 
         La notte di Pasqua alla Grotta ricevo anche io il perdono pasquale che si protrarrà nei giorni seguenti. La Grotta di Massabielle era il luogo sporco ed impuro dove pascolavano i porci, proprio in quel luogo Maria decide di apparire a Bernadette. Proprio in quel luogo, la notte di Pasqua Dio concede anche a me, qualcosa di più grande di una apparizione mariana, per mano di un sacerdote vietnamita, Dio mi da la sicurezza di aver perdonato i miei peccati che sono ben più grandi e gravi di quelli di mia madre!!!
 
         Molte volte diciamo: che fortunata Bernadette, ha potuto vedere la Madonna e non riflettiamo con sufficiente fede che quando riceviamo il sacramento della Riconciliazione o l’Eucaristia, Gesù ci fa un dono ben più grande di una fugace apparizione, Dio abita la nostra sporca Grotta dove pascolano i porci dei nostri miseri peccati e con la sua bontà pulisce la nostra caverna e la trasforma in un tabernacolo e questo avviene ogni volta che per debolezza noi cadiamo, proprio per questo la Confessione si può ricevere diverse volte.
 
         Diverse volte ricevere il sacramento della Riconciliazione significa gridare con lo squallore della nostra vita che Dio è più grande della nostra miseria e pochezza. Ecco le righe scritte nella mia camera di albergo nella notte di Pasqua dopo aver ricevuto il perdono alla Grotta, il più bel miracolo che poteva avvenire nella mia anima:
 
“Sono esausto, schiacciato dalla stanchezza dalle emozioni di questi giorni e dalla mia allucinante fragilità. Tre volte ho chiesto scusa e tre volte Dio ha manifestato il volto della sua misericordia. E’ un Dio buono il mio Dio, è un Dio che si fa carne per riscattarmi dal male. Che brutta vita quella del Diavolo trafitto e sconfitto dalla bontà di Dio in questa notte pasquale nella quale ho ricevuto alla Grotta il segno della sua misericordia.
         Sono qui a Lourdes, ho vissuto la notte santa con una meravigliosa cerimonia… e Lei, mamma è qui con il suo sorriso buono, con il sguardo disarmante di bontà. Ho davanti a me il ritratto della bontà in mia madre ed anche in Olinda e non lo so vedere ed imitare!
         Non devo sporcare questo grande insegnamento della Santina vivendo con superficialità. Sono tornato alla Grotta, mi sono confessato, ho ricevuto la pace profonda del cuore, ho bevuto e mi sono lavato alla fonte miracolosa e sono tornato a casa. Ho dato un bacio a mamma che dormiva serena e tranquilla. Gesù grazie di questa meravigliosa pace che spunta nel cuore e che forse è il frutto di questo lungo calvario che sto percorrendo con mamma. Lourdes, Gerusalemme, Betlemme, Roma, Venezia, Loreto, Pisa, Marina di Massa… Signore voglio portare mamma in capo al mondo per dirti grazie per riempire di senso il non senso, per purificarmi dal peccato che mi imprigiona talvolta il cuore. Il volto di mamma ed il suo sorriso è la medicina che questa notte di Pasqua bevo qui a Lourdes. Buona Notte Gesù Risorto!!!
 
         E’stridente il contrasto tra la mia confessione e quella di mamma, ma credo che proprio attraverso la Confessione Dio mi dona tutto il suo amore e la sua onnipotenza! Sono felice e contento di essere sacerdote e il gusto di questo meraviglioso segno della sua bontà scritto nella mia fragilità mortale dice la forza di una risurrezione nel peccato e nella colpa. Grazie Gesù di avermi consacrato a te, grazie di avermi donato a Lourdes un grande dono, quello del tuo perdono cocciuto e testardo che mi raggiunge e mi ridona calma e pace.
 
         Mi viene in mente una bella citazione di Sant’ Agostino: “Se senti vacillare la tua fede per la violenza della tempesta, calmati: Dio ti guarda. Se ogni ora che passa cade nel nulla senza più ritornare, calmati: Dio rimane. Se il tuo cuore è agitato e in preda alla tristezza, calmati: Dio perdona. Se la morte ti spaventa e temi il mistero e l’ombra del sonno notturno, calmati: Dio risveglia” (S. Agostino).
 
 

IV. UN COMMENTO A CALDO DI UN CARO AMICO 
Don Gigi carissimo,
attendavamo con ansia di aver notizie tue e della tua Mamma e sul pellegrinaggio a Lourdes.
Abbiamo appreso con immenso piacere che tutto è andato nel migliore dei modi e che, anche questa volta, con l’aiuto del buon Dio, hai superato questa altra prova.
Grazie di averci incluso in anteprima tra i destinatari del capitolo del tuo nuovo libro.
L’ho letto d’impulso, non appena Antonia me lo ha consegnato e ho trovato il tutto bellissimo.
Stamane, dopo aver terminato la lettura, l’ho ripreso e mi è sembrato ancora più bello di ieri sera.
Che meraviglioso legame c’è tra te e la Mamma Santina!
Frutto di fede nel buon Dio misericordioso e di infinito amore verso la Mamma.
Questa tua Mamma, alla quale tutti quanti noi ci sentiamo legati ed a cui abbiamo imparato a voler bene.
Non ti nascondo che la sera, nella recita del Rosario e durante la Messa, coincindendo l’ora in cui tu preghi con la tua Mamma, mi trovo con voi accomunato nella preghiera. Ma poichè penso che quello è e deve essere il vostro momento, cerco di volgere ad altro i miei pensieri, non mancando di pregare Gesù per la sua salute ed una tua sempre maggiore fede.
Ma torniamo alla Via Crucis. Non trovo parole per definirla; è bellissima, eccezionale, trasuda fede in Dio ed amore verso la Mamma!
Le riflessioni personali sono dei capolavori; è giusto chiamarli in tale maniera?
Consentimi, Don Gigi, a tal proposito, di sottoporre alla tua attenzione alcune mie brevi note con riferimento alla Quarta Stazione “…ti senti tradito da una persona, da una famiglia…” che con fatica riesci a perdonare. A tale proposito ritengo, è il mio pensiero personale, che il perdono è un atto di amore spontaneo che sorge con il torto subito (porgi l’altra guancia).
Ma forse, il riferimento “a una persona…una famiglia” – chi sa fa presto a collegare e la curiosità di chi non sa può spingere ad indagare per sapere – cui prodest?
Augurando lunga vita e serenità alla tua Mamma ed a te tanta fede ed ogni bene, ti abbracciamo.
A presto.
Natale e Pinuccia
 
 
 

 

 

 


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