Ciclo di conferenze per la presentazione di “La Speranza non delude” anno 2008-9




 

 





 CICLO DI PRESENTAZIONI DEL NUOVO LIBRO SU SANTINA: LA SPERANZA NON DELUDE.  UNA RECENSIONE LIBRARIA ESAUSTIVA  (LETTURA RACCOMANDATA)  il-tempo-16-11-2008 oppure L’Eco di Bergamo  ecodibergamo5-12-20081  




canale sperimentale http://www.youtube.com/user/21686gigi









  p1010125



Questa pagina web è destinata ai calendari delle presentazioni del nuovo libro edito da Paoline editoriale libri. E’ una pagina più tecnica nella quale viene messo il calendario delle diverse presentazioni con i relatori e si trova l’invito d’ingresso in formato PDF. In fondo alla pagina vi è lo spazio per coloro che, prendendo parte alle presentazioni, non hanno la possibilità di fare domande  






3



AVVISO IL LIBRO E’ IN VENDITA IN QUESTO SITO CON INTENTI DI BENEFICENZA. TUTTI COLORO CHE ACQUISTERANNO ATTRAVERSO QUESTO SITO IL NUOVO LIBRO SANNO CHE EURO 17.50 (reale costo del libro) SARA’ DEVOLUTO PER LE OPERE DI BENEFICENZA DI SANTINA. ANCHE NELLE PRESENTAZIONI DEL LIBRO CON L’AUTORE LA VENDITA SARà INTERAMENTE PER LA BENEFICENZA PER UNA RECENSIONE DEL LIBRO SI VEDA IL SITO DI PAOLINE EDITORIALE LIBRI:

 

 



http://www.paoline.it/schedaProdottoEc.aspx?idp=9788831534888 

 

 



Un commento recente al libro da parte di Giancarlo Alborghetti Caro don Gigi, spero in te ogni bene con la tua cara mamma Santina.Vorrei andare a trovare la tua cara mamma ma la mia salute non me lo permette attualmente,  non guido l’auto da mesi  a piedi non riesco a raggiungere città alta. Se una domenica transiti per il Villaggio Sposi con tua mamma fermati per un saluto, grazie.Continuo le cure con un percorso farmacologico e sto facendo delle riabilitazioni,inoltre, controlli e visite mensili con risonanza magnetica, il tutto sotto lo stretto controllo dei bravissimi primari neurologici dell’istituto Carlo  BESTA di Milano, sono ottimista e sicuro che la …… speranza non delude.Settimana scorsa ho trascorso con mia moglie,  figli e nipotini un periodo di vacanze al mare in Abruzzo e,  sotto l’ombrellone ho letto  tutte le 400 pagine del  tuo ultimo capolavoro, il libro LA SPERANZE NON DELUDE  l’avevo preso alla presentazione dalle monache di Azzano, ma per motivi vari l’avevo solo sfogliato invece fra l’ebbrezza marina e il silenzio , solo le onde del mare si sentivano l’ho veramente gustato e letto con attenzione profonda, conoscendo poi i personaggi mi sono immedesimato come parte integrante, ricordo le visite in ospedale a Bergamo post operatorie, a  Gussago la nevicata…. al Gleno, la  S. Messa  di natale a  mezzanotte a casa Vs. in città alta, tantissimi ricordi rimasti indelebili nel mio cuore.Fra pochi giorni ricorre il nostro anniversario di matrimonio  35 anni, ricordo 10 anni fa il 26/06/1999 che tu tornasti da Roma proprio quella domenica e con tua mamma Santina ci siamo ritrovati per  ringraziare il Signore con  una S. Messa per il ns. 25° anniversario  nella grotta della Madonna in Maresana dove mi ero sposato, nell’occasione mi regalasti una bellissima corona benedetta da S.S.  papa Giovanni Paolo II, poi con i miei figli e genitori ci recammo al ristorante dei miei parenti a Laxolo in Brembilla, tanti bellissimi ricordi che conservo nel mio cuore con amore. Termino qs.  mail con l’augurio che la salute di tua mamma sia in miglioramento continuo e di vederVi  quanto prima, invio un grosso abbraccio e tantissimi saluti. Bye  Giancarlo Enrica

 

 



100_56351

 

 



SETTIMA PRESENTAZIONE A CHIARI

 

 

 

LA SPERANZA NON DELUDE 15 Febbraio 2009 h. 15.30 Chiari, BS: Sala della Giunta presso palazzo comunale Partecipanti: Dr. Giuseppe Fojeni – psicologo psicoterapeuta P. Luigi Zucchinelli Dr. Paolo Pizzolo – Moderatore

 

 







RELAZIONE P. LUIGI ZUCCHINELLI S.X.

 CF YOUTUBE: http://www.youtube.com/watch?v=E5681WQ7yDE Il tema di fondo del libro è la sofferenza; del come è vissuta dall’autore e dalla sua mamma. Ne risulta una trattazione che coinvolge e arricchisce il lettore della visione cristiana della sofferenza e del dolore. L’icona o l’immagine che più rappresenta questo modo di rapportarsi con la sofferenza è quella di Gesù, nel Vangelo che oggi abbiamo letto. Gesù tocca, accarezza il lebbroso e lo integra nella società. La carezza del Nazzareno corrisponde a tutto ciò che una persona compie o fa verso un ammalato per farlo sentire ancora integrato nella società. La sofferenza appartiene al mistero dell’uomo e resta in parte imperscrutabile: solo «per Cristo e in Cristo si illumina l’enigma del dolore e della morte» (GS 22). Proprio in questi ultimi tempi abbiamo assistito a due avvenimenti che hanno fatto parlare i giornali: la morte di Mino Reitano e di Eluana. Mino che disse:”Combatto la malattia con la fede” al contrario, tutti coloro che hanno patteggiato per la morte di Eluana. Nel nostro mondo sembra che si stia inserendo la cultura della morte più che quella della vita; e questo avviene in un modo piuttosto subdolo. E’ la fede che sostiene, sia chi è nella sofferenza e che chi è chiamato a star accanto e a pensare a chi soffre. Il libro che stiamo presentando “La speranza non delude” è pervaso di fede che sfocia nella consolazione per chi soffre e per chi sta accanto al sofferente, e sfocia anche nella solidarietà per coloro che hanno bisogno di aiuto. Nella presentazione, il Card. Martini rifacendosi al Libro del Seracide afferma che “dobbiamo curare i genitori particolarmente nella vecchiaia, perché il loro onore è onore dei figli. La pietà verso i genitori non sarà dimenticata… Nel giorno della tribolazione Dio si ricorderà di te”, dice il Seracide. Questa visione serena e positiva, continua il Cardinale Martini (pag. 9-10), scrivendo a Mons. Ginami, “ti sia di conforto in questo momento di sofferenza fisica della tua mamma, sofferenza che è destinata a mettere in luce la grande fede che anima la tua mamma e che ti ha trasmesso”. Leggendo il libro mi sono venute in mente le parole di S. Paolo nella 2Cor 1.3-7. Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, 4 il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. 5 Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. 6 Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale si dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo. 7 La nostra speranza nei vostri riguardi è ben salda, convinti che come siete partecipi delle sofferenze così lo siete anche della consolazione. In questi pochi versetti (5 per l’esattezza) i termini consolare-consolazione ricorrono ben 10 volte. Non c’è vita umana che, prima o poi, non sia provata dalla sofferenza. Una sofferenza che ci associa alla passione di Gesù. L’associazione alla passione è garanzia di vittoria. Il cristiano può sopportare le tribolazioni e consolare gli altri perché egli è confortato, sostenuto, consolato da Cristo. La nostra sofferenza non deve diventare occasione di perdita della fede ma deve farci capire che la fede in Dio è la sola strada percorribile per non perdere del tutto la fiducia nella sorte dell’uomo. Non si tratta di esaltare né il dolore né l’infermità, quasi fossero beni in assoluto. Al contrario, il dolore, l’infermità per essere accettati e trasformati in valori devono essere considerati come mezzo e non come fine. Non è il Venerdì Santo la pagina conclusiva della storia della salvezza, ma la Pasqua di risurrezione, nella quale è presente e viva tutta la ricchezza del Venerdì Santo. E l’iniziativa salvifica di Cristo rimane l’unica risposta esistenziale all’enigma dell’uomo che soffre. Questa risposta è senza dubbio irta di difficoltà, misteriosa, piena di interrogativi irrisolti, ma non c’è altra alternativa possibile: la fede in Cristo da senso alla nostra sofferenza. Il libro di Mons. Ginami sottolinea questo aspetto fino a farlo diventare fonte di consolazione e di solidarietà Fonte di consolazione La consolazione nasce dal considerare le nostre sofferenze come le stesse sofferenze di Cristo in noi. A pagina 300 del libro. Nota: Il viaggio a Lourdes, come gli altri viaggi raccontati nel libro, li considero come “carezze del Nazzareno” per integrare l’ammalato nella società, come ci racconta il Vangelo di quest’oggi: Gesù che tocca il lebbroso e lo integra nella società. Mons. Ginami intitola la Via Crucis fatta a Lourdes nel Marzo 2008 in questo modo:”Senza Gesù la Croce è insopportabile” e poco più avanti meditando sulla Prima Stazione, afferma: “In questa stazione il mio pensiero va a Gerusalemme e al pellegrinaggio che nello scorso Ottobre 2007 mi ha portato ad adagiare il corpo martoriato di Mamma sulla pietra dell’agonia del Getsemani. Ero stato diverse volte in quel luogo, ma mai con una persona che era stata in agonia per centonove giorni in terapia intensiva. Alla luce della passata agonia di Mamma rivedevo l’agonia di Gesù e il suo sudare sangue, anche qui a Lourdes, non alla Grotta, ma sulla via del Colvario. Le sofferenze di Cristo in noi sono fonte di consolazione per le persone ammalate e per coloro che stanno loro vicino. La vicenda di Santina è altamente formativa perché insegna a scegliere la giusta modalità di affrontare il dolore, affidandosi totalmente a Dio e alla sua volontà. Ci si meraviglia e ci si stupisce come Santina possa affrontare con serenità la sua condizione di totale dipendenza dagli altri e di totale abbandono ed affidamento al Signore. Incontrandola ci si carica di serenità; il suo sorriso ci riempie di speranza, genera nelle persone tanta consolazione. L’autore a pag. 122 del libro, apre il V Capitolo con queste meravigliose parole ricche di fede: “ La forza del suo silenzio, la luce dei suoi occhi, la calma della sua bontà sono i tratti che descrivono l’incredibile, ostinato e voluto sorriso di Mamma. Proprio questo bellissimo sorriso fatto di silenzio, luce e calma mi mostra una sublime fragilità, quella fragilità di una croce a lungo sopportata e che ha sigillato un’esistenza che nel nascondimento e nella discrezione mia madre continua a vivere avverando la frase del salmo che dice:” Il Signore mi ha provato duramente ma non mi ha consegnato alla morte. Non morirò, ma resterà in vita e annuncerò le meraviglie del Signore” perché roccia del mio cuore è Dio.” Le attenzioni verso l’ammalato producono in lui grande consolazione. Nel nostro mondo riscontriamo l’abbandono delle persone anziane ed ammalate. Quanta solitudine e quanta tristezza nel loro cuore. E’ invece meraviglioso vedere come Don Gigi e Carolina, siano attenti ai bisogni della loro mamma. Queste due persone ci danno un esempio meraviglioso del come vivere il comandamento di Dio: “Onora il padre e la madre”. Sono legate alla mamma da un tenerissimo amore filiale. Accanto a queste due persone non è possibile dimenticare l’esempio della Sig.a Olinda, che vive accanto a Santina 24 ore su 24 con una dedizione carica di amore cristiano. Senza dubbio questo comportamento dettato dall’amore filiale e cristiano produce in Santina una grande consolazione; come deve aver prodotto in lei altrettanta consolazione nel constatare il meraviglioso lavoro carico di umanità, competenza, attenzione alle persone fatto dai medici. Consolazione per le persone che seguono l’ammalato. La dedizione all’ammalato se vissuta con fede ripaga. Ancora una citazione a pag 123 del libro: “Le sue rare parole oggi sono profetiche come quelle dei nostri venerati profeti: la sua parola brucia, taglia, fa male, ma al tempo stesso placa e rincuora “Sta con il Signore, l’Altissimo, obbedisci”. Il Prof. Ferrazzi (pag. 24) che ha seguito da vicino la storia di Santina nel concludere la descrizione dell’intervanto chirurgico scrive. “Conservo nel mio intimo quanto di professionale, umano e spirituale la vicenda mi ha arricchito”. E’ Un altro modo di esprimere la consolazione di chi con coscienza ed amore si accosta agli ammalati, vivendo una vocazione più che facendo un mestiere. La solidarietà Dice Don Gigi (pag. 362)“ La sofferenza di mia madre mi ha aperto gli occhi sulla sofferenza degli altri.. Nel 2005 la mia chiesa è stata la sala operatoria e la terapia intensiva. Vi faccio nuovamente una piccola confidenza, anche ora, quando le cose non vanno, quando sono preoccupato, quando sono giù di morale… vado in ospedale, entro nella terapia intensiva e mi fermo a pregare davanti ad ogni letto dei pazienti che sono li ricoverati. Generalmente esco da quella sala migliore”. L’autore del libro si rende conto che sua madre non gli ha mai insegnato tanto come in questi ultimi anni. In particolare gli ha insegnato a pregare, ad aprire il cuore ai bisogni dei più poveri, dando loro speranza per un avvenire migliore. La sofferenza trasformata in nuova speranza per tante persone. Con la sua esperienza di dolore Santina ha trasformato la sua grande sofferenza in esperienza di senso nell’aiutare gli altri. Sono molte le iniziative nate dalla sofferenza di Santina che hanno creato nuova speranza nel cuore di tante persone: Con la vendita del libro Mons. Ginami ha potuto devolvere circa 500.000,00 euro per opere di bene. Ospedali Riuniti di Bergamo, Dipartimento Cardiovascolare, Clinica di Zingonia… Due borse di studio: una a Cuba e una in Bolivia Contributo adozione bambino neonato con gravi malformazioni Contributo alla suore di Clausura … E’ proprio vero, la sofferenza vissuta nella fede produce consolazione e solidarietà, costruendo personalità capaci di reagire alla sofferenza in modo cristiano. Mons. Ginami termina il suo libro con queste parole che rivelano quanto sia forte l’apporto della sofferenza nella costruzione della sua personalità “Il regalo più bello che mi ha fatto Santina in questi anni trascorsi resta quello di aver riscoperto ed approfondito un più forte e robusto rapporto con Dio e di aver intuito per l’ennesima volta la meraviglia di aver scelto lui e solo lui nella strada del sacerdozio. Proprio per questo penso e chiedo al Signore che roccia del mio cuore sia solo Dio e che l’autentica speranza, quella cristiana, non delude” (pag 367). Conclusione: Ringrazio Mons. Ginami per questo suo libro carico di fede, speranza e carità; impregnato di amore raccontato con semplicità, capace di dare una nuova visione alla sofferenza: la visione cristiana. Dopo la lettura di questo libro nasce in noi il desiderio di una vita serena a tutti i costi, anche nei momenti difficili, nella certezza che la “speranza cristiana non delude”.

 











 

 dscn16701

RELAZIONE DOTTOR PAOLO PIZZOLO

Cf YOUTUBE: http://www.youtube.com/watch?v=sQeVBdNNDyY

 

Introduzione

Ringrazio tutti i presenti per la partecipazione a questa presentazione ed in particolare il Gruppo di Chiari del MOICA e l’assessore alla Famiglia del Comune di Chiari signor Navoni che l’ha promossa e organizzata.Grazie per il credito che ci date essendo qui, la domenica pomeriggio, a impegnare due ore con noi; vi assicuro che è un credito ben riposto perché investe sulla splendida vicenda di mamma Santina che siamo qui oggi a raccontarvi.  Una breve illustrazione del libro, raccolta organica e completa del lungo cammino di sofferenza che Santina sta vivendo a partire dal luglio del 2005.  Il testo nasce con il titolo di Roccia del mio cuore è Dio che va presto esaurendosi producendo, tra la fine del 2005 e gli inizi del 2006, un utile di 30.000 euro devoluti in beneficenza al Dipartimento di Cardiochirurgia dell’ospedale di Bergamo. Nel luglio del 2006 esce la seconda edizione del libro con incremento del contenuto da 140 a 160 pagine: è integrato infatti da un breve diario delle prime vacanze di Santina. Anche questo si esaurisce presto così nell’aprile 2007 giunge la terza edizione. Nel contempo il libro viene presentato in varie città italiane con puntate significative in Svizzera, a Lugano, e addirittura in America quando viene pubblicata l’edizione inglese nel dicembre 2007 con il titolo  God is the Rock of my heart. Il nuovo volume è costituito da ben 180 pagine con importanti nuovi capitoli: l’arresto cardiaco, un commento di natura psicanalitica, l’introduzione dell’esarca armeno cattolico di Gerusalemme. Quello di oggi è quindi un libro che parte da lontano nelle sue origini ma che ha un impianto completamento rinnovato; è diviso nelle seguenti 4 parti: Cuore trafitto – titolo suggestivo: qui è raccolta la storia dell’intervento chirurgico, del successivo arresto cardiaco e della lunga terapia intensiva; L’insegnamento – che definisco impropriamente ma efficacemente teologia di Santina: si compone degli scritti (lettere e biglietti) di mamma Santina durante il periodo nel quale il figlio frequenta il seminario romano e delle 53 frasi da lei scritte sulla sua Bibbia; La testimonianza: è la raccolta dei 9 diari che vanno dall’aprile 2006 al giugno 2008; La conclusione: è una riflessione sul bilancio della nuova vita di Santina ove vengono trattati i temi della sofferenza, della preghiera e della carità.  Vi è infine un appendice che riporta alcuni interessanti commenti sulla vicenda umana e spirituale di Santina. Nel centro del libro trovate poi una serie di “ritratti”: sono 25 fotografie che ritraggono mamma Santina nelle varie fasi della sua ‘nuova’ vita da dicembre 2005 ad oggi. Desidero anche evidenziare che a fondamentale complemento di questa opera c’è il sito internet www.rocciadelmiocuore.wordpress.com che riporta una serie di mappe che conducono alla testimonianza di Santina e che consente tramite blog di discussione la possibilità di approfondire alcune tematiche. Pensate che a distanza di qualche mese il sito ha già registrato circa 18.000 accessi. Segnalo anche la possibilità di vedere su youtube alcuni interventi molto belli che vanno a rendere interattivo il sito e che, in un solo mese dall’attivazione, hanno avuto 650 accessi. Per non sottrarre tempo ai relatori, mi soffermo solamente qualche minuto su 2 tra gli aspetti del libro che mi hanno maggiormente colpito: il dolore e l’ottimismo, termini apparentemente contradditori ma come vedremo del tutto concordanti nella storia di mamma Santina. – Dolore: questo libro ci insegna ad affrontare la prova che sappiamo essere elemento ineludibile della vita e come tale va gestito; come dice il cardinal Martini l’atteggiamento a cui tendere nella prova è la sottomissione, l’accogliere e non il domandare. Santina è passata da un terribile dolore morale e spirituale, nel 1963, quando è morto il marito, superato con il ricorso alla fede ed alla speranza al dolore fisico, acuto e invalidante, al quale ha risposto con la serena accettazione che trova la sua saldezza nell’amore e nella carità (pag. 97 del libro). Il dolore di Santina, vissuto in questo modo, è stato fecondo: “in quel dolore e soprattutto in quella fede generata dal grande soffrire, io oggi con sicurezza trovo la nascita della mia vocazione” (scritto di Don Gigi per la prima messa 22 giugno 1986).  Oggi il dolore fisico di Santina sta producendo beni spirituali (pensiamo a tutti coloro che sono stati raggiunti e in qualche modo toccati dalla sua esperienza) e beni materiali (beneficenza per Ospedale e altre strutture di aiuto ai malati). – Ottimismo: già il titolo del libro che riprende un passo della lettera  di San Paolo ai Romani lascia pochi dubbi sul sentimento di cui è pervaso. Personalmente questa vicenda e soprattutto l’atteggiamento di mamma Santina da un lato e dei suoi figli dall’altro mi ha aiutato a comprendere come non ci sono limiti alle nostre possibilità, che non sono gli eventi esterni della vita a modellarla quanto le nostre convinzioni sul significato di tali eventi. Don Gigi insegna che quello che possiamo realizzare nella vita ha come unico limite le dimensioni della nostra immaginazione ed il livello di impegno a renderlo reale. La lettura meditata di questo libro aiuta anche a stabilire quelle che io chiamo abitudini di eccellenza: un tempo di preghiera, un tempo di attenzione verso gli altri, lo stare pienamente e consapevolmente nella nostra attività quotidiana. Insomma questa esperienza di dolore vissuta nell’ottica della speranza e della fiducia insegna ad alzare il livello dei nostri valori. “Non son quaggiù per star bene, ma per crescere e diventare uomo. E se altri, con la scusa di darmi agi e tranquillità, mi rinchiudono nella stretta prigione dei sensi e m’impediscono di pensare che c’è spazio oltre il mio passo breve, orizzonti oltre il mio sguardo, che la vita continua anche quando qualche cosa di mio si dissolve, che ci sto a fare quaggiù così addomesticato, anche se l’addomesticamento mi vien lentamente pagato? Che povera moneta di cambio!”   (Don Primo Mazzolari “Tempo di passione” ed. Paoline pag.44) Vi presento ora i relatori di oggi che sono: Padre Luigi Zucchinelli, missionario saveriano. Formazione teologica in America, missionario in Bangladesh, ha svolto molta attività in Europa nel campo della formazione di teologia; già Consigliere Generale della Congregazione, è ora rettore del Centro di Spiritualità Missionaria dei Saveriani a Tavernerio. Il suo contributo odierno è una lettura teologica/missionaria del testo.   Il dottor Giuseppe Fojeni, psicologo e psicoterapeuta. Dopo aver esercitato la professione di psicologo per circa un trentennio presso l’ASL di Como, attualmente è libero professionista. Ha sempre dimostrato una particolare sensibilità e attenzione alle situazioni di disagio e di sofferenza. Ci intratterrà con una interessante riflessione nella quale metterà in luce la alcune dimensioni di natura psicologia rintracciate nel testo.   

 dscn1671

Conclusioni

Oggi abbiamo evidenziato che per noi il cristianesimo non è un fatto privato, da custodire nel segreto del nostro cuore bensì la sconvolgente verità della nostra vita che pervade tutto il nostro essere e come tale va testimoniato: mamma Santina ci insegna proprio questo. Vorrei concludere ancora con le parole di don Primo Mazzolari che mi sembrano possano essere la migliore sintesi di quello che l’esempio di mamma Santina ci indica e cioè che “la sofferenza è un privilegio divino. Noi sappiamo che due cose passano di là con l’anima: l’amore e il dolore, cioè una cosa sola, poiché il dolore non è che la misura dell’amore”. (don Primo Mazzolari – “Il mio parroco” ed. Dehoniane pag.114). Ringrazio tutti voi per la partecipazione ed i relatori per il qualificato e apprezzato contributo.

 

Poesia

Mi mancava una mamma

La mia più bella invenzione, dice Dio,

è mia Madre.

Mi mancava una mamma e l’ho fatta.

Ho fatto mia Madre prima che ella facesse me.

Ora sono veramente uomo come tutti gli uomini.

Non ho più nulla da invidiare loro perché ho una mamma.

Mi mancava.

Mia Madre si chiama Maria, dice Dio.

La sua anima è pura e piena di grazia.

Il suo corpo è vergine e pervaso da una luce tale che sulla terra mai mi sono stancato di guardarla, di ascoltarla, di ammirarla.

E’ bella mia Madre, tanto che, lasciando gli splendori del Cielo, non mi sono trovato perduto  vicino a lei.

Eppure so bene, dice Dio, cosa sia l’essere portato dagli angeli;

beh, non vale le braccia d’una Mamma, credetemi!

 

(Michel Quoist)

dscn16741

QUINTA PRESENTAZIONE BRESCIA 14 DICEMBRE 2008



 Tale presentazione avverrà  Domenica, 14 DICEMBRE 2008 alle ore 15,30 presso Parrocchia S. Francesco da Paola Via Benacense, 27 BRESCIA  Info:    tel030362112 e tel03042281 Interverranno come relatori: DOTTOR MAURIZIO FARONI DOTTOR LUCA LORINI moderatore DON ANTONIO BODINI





















speranza-brescia

 p1010161

 

 QUARTA PRESENTAZIONE SFORZATICA SANT’ANDREA

13 DICEMBRE 2008

Tale presentazione avverrà alla presenza di Santina

Sabato, 13 DICEMBRE 2008 alle ore 20,30

presso Oratorio Sant’ Andrea

Via Colombo, 7

24044 SFORZATICA SANT’ ANDREA (BG)

 

Info:        tel035562028

Interverranno come relatori:

PIERSANDRO GUALTERONI (MEDICO CHIRURGO)

LUCA LORINI ( PRIMARIO OSPEDALI RIUNITI DI BERGAMO)

moderatore

P. LUIGI ZUCCHINELLI S.X.

 dscn1675

 

 

TERZA PRESENTAZIONE: CITTA’ ALTA (BERGAMO)

 

29 NOVEMBRE 2008

Tale presentazione avverrà alla presenza di Santina

Sabato 29 Novembre 2008 alle ore 20,30

presso Figlie del Sacro Cuore di Gesù

Piazza Verzeri, 3

24129 BERGAMO CITTA’ ALTA

Info:     035-247.602

Interverranno come relatori:

PIERSANDRO GUALTERONI

MARIAVITTORIA LAGROTTA E GIUSEPPE FOJENI

moderatore

PAOLO PIZZOLO

 presentazione1



SECONDA PRESENTAZIONE: AZZANO SAN PAOLO (BG)


15 NOVEMBRE 2008

Tale presentazione avverrà

Sabato 15 Novembre 2008 alle ore 20,30



presso Monastero del Santo Rosario

Via Domenicane, 15

24052 AZZANO SAN PAOLO 

Interverranno come relatori:

MARIAVITTORIA LAGROTTA E GIUSEPPE FOJENI

moderatore

PAOLO PIZZOLO 

 

 

100_5607 

 PRIMA PRESENTAZIONE: ROMA 6 NOVEMBRE 2008 

Ne parla il quotidiano Avvenire il 5 Novembre 2008:

 

Tale presentazione avverrà alla presenza di SANTINA

Giovedì 6 Novembre 2008 alle ore 18.00

presso l’Hotel Kaire in via Maffeo Vegio, 18

Info: 3475032030

Interverranno come relatori:

GIANFRANCO VERZARO E MARIAVITTORIA LAGROTTA

moderatore

MARIO CANTUTI CASTELVETRI

indicazioni per giungere all’hotel

SCARICA L’INVITO DA PRESENTARE ALL’INGRESSO:

invitro-presentazione-6-novembre-2008-2

 

100_5591

 

  dscn1666

 



 



 











dscn16741



1. L’Eco di Bergamo:

http://www.ecodibergamo.it/EcoOnLine/SPETTACOLI/2008/12/15_zen.shtml

***

2. Il Mensile dell’Azione Cattolica Italiana:



01-il-segno-dalla-malattia-alla-vita



***



3. L’Ancora nell’Unità di Salute ECV:



02-lancora-nellunita-di-salute-recensione



***



4. Libreria Sant’Antonio Padova:



http://www.libreriadelsanto.it/libri/9788831534888/



***



5. L’Eco di San Gabriele:



cuore-di-mamma.avi



***



 6. Brescia Oggi:



 http://www.bresciaoggi.it/ultima/oggi/cronaca/Eab.htm



***



7. Avvenire : avvenirelasperanza

*** 

8.  Sito delle Paoline:

http://www.paoline.it/dettaglioComunicatoStampa.aspx?idComunicato=12

**************************

 image_005