VIAGGIO IN NAVE 3 Con la Lirica a Cartagine 9-16 Agosto 2010

STAI AL TUO POSTO!

 

TABELLA DEI VIAGGI DI SANTINA DOPO LA LUNGA DEGENZA IN OSPEDALE
  Destinazione Data Giorni Chilometri percorsi
1 Marina di Massa, Roma 03-15.07.06 13 1290
2 Roma 03-12.12.06 10 1224
3 Marina di Massa 03-10.04.07 06 550
4 Loreto, Roma 29-08.07.07 10 1369
5 Venezia 14-15.08.07 02 476
6 Gerusalemme 4-11.10.07 08 5504
7 Marina di Massa, Pisa 23-29.12.07 07 664
8 Nimes, Lourdes, Nizza 19-25.03.08 07 2200
9 Vienna, Cracovia,Czestochowa, Bratislava 1-8.06.08 08 3117
10 Assisi, Roma, Loreto 1-8.11.08 08 1455
11 Barcellona,Madrid, Genova 22.12-01.09 11 3288 (incluse 329 miglia nautichein mare) Barcellona-Genova
12 Milano 15.3.09 01 106
13 Torino 22.3.09 01 364
14 Lugano 29.3 09 e agosto 2009 02 237
15 Roma e Fregene 5-19.04.09 15 1306
16 Gerusalemme, Nazareth 14-21.05.09 08 5924
17 Gardaland 28-29.06.09 02 184
18 Venezia, Bari, Rodi, Atene, Argostoli, Dubrovnik, Venezia 10-17.08.09 crociera 08 4498
19 Loreto, S. Giovanni Rotondo, Pompei, Roma, Marina di Massa 1-8.11.09 08 1917
20 Genova, Katakalon, Atene, Rodi, Alessandria, Cairo, Herakleon, Messina, Civitavecchia Genova 19-29.12.09 crociera 11+3 (5462 + 669+416)6547
21 Pasqua a Romae Fregene 28 marzo –10 Aprile 2010 14 giorni 1360
22 Torino, Ars e Parigi 29.4-3.5 2010 05 1856
23 Gerusalemme, Nazareth 3-10.06.10 08 5924
24 Roma 11-18.07.10 07 1224
25 Genova, Portofino,Ajaccio, Civitavecchia, Salerno, Tunisi, Cartagine, Palma di Maiorca,Tolone, Genova 9-16Agosto 2010 Crociera 08 3824
  TOTALI   191 56388

I. INTRODUZIONE. VENTICINQUE VIAGGI NEL MONDO La caratteristica di questo viaggio che abbiamo compiuto a bordo della nave Lirica dell’MSC è che si tratta del venticinquesimo dei viaggi che Santina a compiuto da quando è ritornata a casa dall’Ospedale il 10 Aprile 2006.In verità Santina, con molta audacia, aveva compiuto un piccolo viaggio, quasi alla soglia della pazzia e dal sapore forte della provocazione come ritorno alla vita. Era il 29 Dicembre 2005. Era il giorno del suo ottantesimo compleanno e dall’Ospedale di Gussago a Brescia con Mamma avevamo fatto un pazzesco ritorno a casa per qualche ora. Lì avevamo celebrato la Messa e mangiato un pezzo di torta, esiste ancora uno storico video di quel momento.(cfr http://www.youtube.com/watch?v=W2bSsAZOiTg)Santina aveva ancora catetere, si nutriva attraverso la PEG, direttamente con una sonda nello stomaco, e alla mano sinistra vi era ancora aperta la vena per le flebo… In quello stato di desolazione Mamma aveva fatto ritorno a casa con condizioni del tempo difficili, il giorno precedente aveva nevicato abbondantemente. In quel viaggio audace, ma ricco di significato e speranza, si possono riassumere tutti gli altri seguenti 25 viaggi. Arrivando in Città Alta, verso mezzogiorno, aveva riconosciuto via San Giacomo, aveva visitato Piazza Vecchia, via Colleoni. C’eravamo fermati davanti al fornaio, dalla lattaia e alla Chiesa del Carmine, erano davvero tanti mesi che Santina non vedeva la sua Città Alta; poi a casa per la messa in ringraziamento per i suoi 80 anni… una messa semplice e commovente. Nel primo pomeriggio avevamo fatto ritorno a Gussago. Da quella data, il 29 Dicembre 2005 ad arrivare al 10 Aprile 2006, Mamma passerà ancora la dura prova dell’ospedale e della riabilitazione del Gleno, per giungere poi, come abbiamo detto al 10 Aprile 2006. Era il Lunedì Santo, Santina tornò a casa, completamente diversa, totalmente disabile e legata su di una sedia a rotelle. Ricordo ancora la difficoltà psicologica di doverla legare a quella sedia. Bene, i nostri 25 viaggi sono stati tutti una grande sfida: la sfida di una donna che non può più camminare, che non può più compiere da sola un passo… e che invece percorre ben circa 56388 chilometri. Che provocazione pazzesca!!! Una disabile che viaggia varcando confini di stati e di grandi città e capitali per annunciare ostinatamente che, anche legati su di una sedia a rotelle, la vita ha un senso profondo e grande. Per gridare con il suo silenzio che la vita è meravigliosa. Iniziamo così a viaggiare: Tunisi, Madrid, Parigi, Ginevra, Roma, Atene, il Cairo, Tel Aviv, per dire alcune delle capitali toccate dai viaggi di Santina; ma si può parlare di Lourdes, Cestokowa, Loreto, Pietrelcina, Pompei, Assisi, per giungere a Gerusalemme, Nazareth e Betlemme: la Terra Santa visitata per ben tre volte! Sono tutti itinerari sacri e di grande valore spirituale. “Ma Santina non si stanca?” No, Mamma da questi viaggi e pellegrinaggi torna a casa ancor più viva, arricchita da stimoli umani, culturali e soprattutto spirituali. Una medicina ben più potente di tutti i farmaci che un medico può dare. La qualità della vita rende all’esistenza quella forza per affrontare dignitosamente il buio dei momenti di dolore e di sofferenza. Uno dei segreti della vita di Mamma sono proprio i suoi viaggi e le giornate ricche di serenità e pace. Questi viaggi hanno tutti dei grandi momenti di preghiera: messa, rosario, confessione, preghiere della mattina e della sera: il giungere ad un santuario, ad un luogo santo, l’amministrazione del Sacramento dell’Unzione degli infermi a Gerusalemme, oppure il partecipare ai riti della settimana santa con il Pontefice a Roma. Venticinque viaggi in cinque anni, circa quarantacinque città visitate, 56388 chilometri percorsi in automobile, in nave e in aereo. Ben 191 giorni fuori casa, il che significa più o meno sei mesi trascorsi in viaggio. Roba da sfinire i più sani, invece una donna di 85 anni sopporta tutto con molta forza, anzi appare rigenerata. Qualcuno obietta: “Ma se dovesse succedere qualche cosa, potrebbe star male, addirittura morire!” Rispondiamo noi: “Meglio morire a Gerusalemme o a Parigi, piuttosto che dimenticata in un letto di ricovero!”Dopo aver commentato la tabella riassuntiva di questi viaggi, possiamo dire che con questo spirito abbiamo intrapreso la crociera sulla nave Lirica, che ci ha portato in pellegrinaggio a Cartagine, la patria di Agostino e Monica e che ci a permesso di celebrare una suggestiva messa di Ferragosto sulla Nave Lirica per circa 700 persone. Sono infatti questi i due momenti del pellegrinaggio che commenteremo. Per lasciare poi ad un paragrafo seguente un sommario diario di viaggio.

II. STAI AL TUO POSTO! LA VISITA DI CARTAGINE http://www.youtube.com/watch?v=QhK1qPwK1Xg    Giungiamo all’antica città di Cartagine, venerdì 13 agosto mattina, dopo aver visitato brevemente Tunisi. La città ha un grandissimo valore storico e siamo molto contenti di poter ammirare gli scavi dell’antica città. Secondo lo storico greco Timeo, la fondazione di Cartagine risalirebbe all’814 a.C., mentre per Giuseppe Flavio la data di fondazione sarebbe l’826 a.C. Il governo di Cartagine era un’oligarchia, non diversa da quella di Roma repubblicana, di cui conosciamo però pochi dettagli. Fra il 280 a.C. e il 275 a.C., Pirro dell’Epiro mosse due grandi campagne nel tentativo di proteggere ed estendere l’influenza greca nel Mediterraneo Occidentale. Il risultato finale mostrò quindi un nuovo bilanciamento del potere nel Mediterraneo Occidentale: i Greci videro ridotto il loro controllo sul sud Italia, mentre Roma crebbe come potenza e le ambizioni territoriali la portarono per la prima volta direttamente allo scontro frontale con Cartagine. Gaio Giulio Cesare vi fondò una colonia romana di veterani nel 46 a.C. Ma la parte che a noi interessa di più sono gli scavi che riguardano la fine del secondo secolo. Infatti – alla fine del II secolo d.C. – Cartagine era il centro dell’Africa Romana e Tertulliano retoricamente si rivolge al governatore romano puntualizzando che come i cristiani di Cartagine ieri erano pochi, ora invece “hanno riempito ogni spazio fra di voi – città, isole, fortezze, villaggi, mercati, campi, tribù, compagnie, palazzi, senato, foro: non abbiamo lasciato niente per voi tranne i templi dei vostri dei” (Apologeticus, scritto a Cartagine circa 197) Proprio in quegli anni al poco documentato Concilio di Cartagine parteciparono non meno di settanta Vescovi. Poco dopo Tertulliano si distaccò dalla corrente principale rappresentata dal sempre crescente potere del Vescovo di Roma; ma un più serio pericolo per i cristiani fu la controversia Donatista che interessò S. Agostino di Ippona mentre terminava la sua educazione a Cartagine, prima di spostarsi a Roma. Siamo venuti a Cartagine proprio per venerare Sant’Agostino! Mi vengono in mente le parole del grande santo pronunciate nella Basilica dei Maggiori, in questa città, tanti, ma tanti anni fa, con le quali il grande Agostino parlava della necessità di porre Dio come assoluto; ascoltiamo: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente, con tutta la tua anima. Cosa resta del tuo cuore per amare te stesso? Cosa della tua anima o della tua mente? Dice: Con tutto. Esige tutto te colui che ti ha creato. Ma non rattristarti quasi che non ti rimanga nulla di cui godere. Si allieti Israele, non in sé, ma in colui che l’ha creato. Se non ami Dio non ami te stesso. (Discorso 34 di sant’Agostino, tenuto a Cartagine nella basilica dei maggiori sul responsorio del salmo 149: “cantate al signore un cantico nuovo”  La giornata è afosa e calda ed il sole infuocato nel cielo azzurro incendia le pietre degli scavi. Il nostro taxi giunge all’ingresso del sito archeologico attraverso una polverosa strada. Non posso tenere Santina troppo al caldo: devo misurare bene il tempo della visita, devo esaminare bene dove ci sono spazi di ombra, raccomandare ad Olinda di prendere una riserva di acqua nel nostro barattolo di vetro. Tutto è pronto. Mamma, scendiamo a visitare gli scavi di questa città dove Sat’Agostino ha studiato e dove poi è ritornato come vescovo per una breve soggiorno. Santina mostra qualche dubbio di uscire dalla macchina. Pongo a Lei un cappellino di stoffa bianca per proteggerla dal sole. Togliamo la carrozzina dal bagagliaio e lentamente sollevo mia madre dall’auto alla sedia a rotelle. La luce è molto forte, proteggiamo gli occhi con un paio di occhiali. Spingo lentamente la carrozzina ed imbocchiamo l’ingresso degli scavi. La strada che percorriamo sembra riportarci indietro nel tempo, antiche pietre, resti di mosaici, le terme, che ricchezza di scavi! Scattiamo alcune fotografie e ci rechiamo su una grandissima terrazza dalla quale si vede il golfo di Tunisi. E’ un panorama d’incanto. Il canto delle cicale accompagna la calda giornata di agosto piena di luce, mamma è felice, i suoi bellissimi occhi riflettono la luce del sole e guarda con molta attenzione ogni particolare del nostro panorama: piante verdi, distese di erba rinsecchita dal colore oro, il verde del mare, una quantità incredibile di colori fanno da cornice all’antica Cartagine Respiriamo l’aria di antichità delle scuole, dei teatri del commercio e della cultura di una città, che come Terulliano aveva descritto era divenuta cristiana. Proprio qui visse e studiò sant’Agostino. Questo santo sembra essere con la sua mamma il protettore e patrono della nostra vicenda, già altre volte il suo ricordo è venuto alle nostre menti. Proprio a Cartagine ci proponiamo, ritornati in Italia, di far visita alla sua tomba a Pavia, in san Pietro in Cieldoro, poco lontano da Bergamo. Guardo ammirato a Mamma. Guarda tu questa donna dove si trova! Spingo la carrozzina lungo le antiche strade riportate alla luce dalla bravura degli archeologi. Alcuni anni fa non avrei mai immaginato di poter vivere momenti così profondi e belli con Santina. La sua malattia molto ci ha avvicinato, molto ci siamo sentiti vicini nel momento della prova e ci sentiamo vicini anche ora in queste ore di serenità e pace, mentre riflettiamo sulla vita e visitiamo gli scavi. Qui, Mamma, sant’Agostino provò una profonda crisi e percorse strade di peccato, qui Agostino iniziò però anche ad interrogarsi profondamente sul senso della vita. Che bello essere qui con te! Sono felice e in questa mia felicità ho una domanda per te…Così dicendo spingo la carrozzina sotto grande pianta, al riparo di una fresca ombra dal cocente sole. Fermo la carrozzina e mi metto a sedere davanti a Santina. Olinda si allontana a cercare acqua. Mamma io vorrei diventare buono come sant’Agostino. Cosa devo fare, dimmi il tuo segreto tra queste antiche pietre, raccontami il codice per interpretare la Vita. Santina parla raramente e le sue parole proprio per questo tagliano come lame affilate: Don Gigi, stai al tuo posto! Raccolgo e trascrivo nel mio cuore e nella mia mente le sue parole. Le ripeto lentamente per essere sicuro di aver capito bene: “Mamma mi hai detto che per diventare come sant’Agostino, per essere un bravo prete: DEVO-STARE-AL-MIO-POSTO? I suoi occhi si incendiano di luce e sulla sua bocca si disegna un grande sorriso, Sì don gigi! Ho capito bene. Ora tocca a me ruminare questa breve frase. Parto dalla sua vita. E’ vero, Santina nella sua esistenza è sempre stata al suo posto, ha vissuto con umiltà la sua scelta di rimanere vedova, non ha seguito altro che la sua vita di fede, niente di più. Non ha desiderato altro che stare al suo posto e divenire santa. Nella vita monastica, vi è una grande intuizione che è la stabilitas locii, il monaco deve permanere laddove la Provvidenza lo pone. Molte volte, quando le cose non vanno bene, tutti tentiamo di fuggire da dove ci troviamo… il rimanere nelle situazioni di difficoltà non è facile e “l’erba del vicino sembra sempre la più verde”. E poi guardo la vita di Santina oggi, pur nella difficoltà di essere legata ad una sedia a rotelle Mamma non scappa, non si dispera ma affronta la difficoltà, il dolore e la scomodità talvolta insopportabile con un grande sorriso sulle labbra. Devo dire la stessa cosa di Olinda che giorno per giorno vive il martirio di rimanere vicino a Santina. E allora mi interrogo, ed io? Io cosa faccio? Io invece scappo: scappo dalla mia solitudine quando magari troppo spesso accetto un invito a cena, o cerco amici che riempiano le mie ore di libertà. Scappo dal mio lavoro quando nel mio posto di lavoro mi chiedo cosa faccio qui, invidio gli altri e non mi accontento, quante volte scappo. No, don gigi. per essere un bravo prete devi prendere coscienza di quello che sei, del posto che occupi e non fuggire mai, devi avere il coraggio di stare sempre al tuo posto, giorno dopo giorno, nell’abitudine di ogni giorno devi costruire santità. Sei sacerdote e devi stare al tuo posto con il tuo comportamento, con i tuoi gesti e con i tuoi pensieri, come si comporta Santina ogni giorno Queste mie riflessioni hanno occupato qualche minuto, Santina sembra molto presa dalla visita archeologica. Si è fatto silenzio. E in quel silenzio matura una nuova lezione di spiritualità e di fede che Santina mi himpartito in questa terra lontana di Africa, in questa giornata infuocata dal sole. Il caldo diviene forte, lontano appare Olinda con il vasetto colmo di acqua. Giunge vicino a noi: Don Gigi è troppo caldo dobbiamo ritornare in macchina. E’ vero Olinda, abbiamo trascorso un bel momento, ma il caldo ora è torrido, ritorniamo al taxi!” Mentre percorriamo la strada del ritorno penso a sant’Agostino ed alle belle parole di Papa Benedetto XVI in occasione dell’udienza generale del 25 agosto 2010. Così parla il Pontefice, nell’udienza del mercoledì: Sant’Agostino è un uomo che non è mai vissuto con superficialità; la sete, la ricerca inquieta e costante della Verità è una delle caratteristiche di fondo della sua esistenza; non, però, delle “pseudo-verità” incapaci di dare pace duratura al cuore, ma di quella Verità che dà senso all’esistenza ed è “la dimora” in cui il cuore trova serenità e gioia. Il suo, lo sappiamo, non è stato un cammino facile: ha pensato di incontrare la Verità nel prestigio, nella carriera, nel possesso delle cose, nelle voci che gli promettevano felicità immediata; ha commesso errori, ha attraversato tristezze, ha affrontato insuccessi, ma non si è mai fermato, non si è mai accontentato di ciò che gli dava solamente un barlume di luce; ha saputo guardare nell’intimo di se stesso e si è accorto, come scrive nelle Confessioni, che quella Verità, quel Dio che cercava con le sue forze era più intimo a sé di se stesso, gli era stato sempre accanto, non lo aveva mai abbandonato, era in attesa di poter entrare in modo definitivo nella sua vita (cfr III, 6, 11; X, 27, 38).Usciamo dagli scavi e troviamo un venditore che propone terrecotte e statuette. Tra quelle cose noto subito una bella tesa, sembra differente dalle altre, mi sembra infatti scolpita nel marmo. Mi avvicino la prendo in mano, è molto pesante. Il venditore propone subito 280 Euro, iniziano le trattative e porto via la testa per 40 Euro. A casa la farò valutare da esperti e belle sorprese si riveleranno per quella testa di marmo di Parros. E’ comunque un bel ricordo della nostra visita a Cartagine.

III. SUB TUUM PRAESIDIUM CONFUGIMUS. LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA DELL’ASSUNTA A BORDO DELLA NAVE LIRICA http://www.youtube.com/watch?v=g95fg3toKEA  Del nostro viaggio dal 9 al 16 Agosto voglio sottolineare un altro momento importante, è la celebrazione della Messa sulla nave Lirica, il giorno dell’Assunta. Un effetto collaterale molto benefico delle crociere con Santina è l’esercitare il ministero sacerdotale a bordo di queste grandi navi. Una volta si attendeva che la gente venisse in chiesa per celebrare le grandi feste dell’anno. Purtroppo i tempi sono cambiati ed oggi la gente non viene più facilmente da noi sacerdoti, ma dobbiamo essere noi ad andare dalla gente. E se noi andiamo dalla gente, le persone non ci rifiutano affatto, ma ci accolgono con grande affetto e anche stima. Mi è accaduto per tre volte in queste tre crociere. Soprattutto nella crociera di Natale con la nave Splendida. La nave non è un luogo di perdizione, ma è invece un luogo in cui si possono offrire delle belle possibilità di crescita e di riflessione… Perché mentre si è in mare, magari guardando un tramonto o contemplando un’alba, la bellezza del creato pone la domanda di Dio. Proprio in quel momento il sacerdote ci deve essere, non può mancare. Il Capitano Ponti e tutto lo stato maggiore della nave è stato con me cordialissimo nel predisporre bene la celebrazione della messa il giorno di ferragosto, e i risultati si sono visti, ben 700 persone erano infatti presenti alla celebrazione eucaristica, mi chiedo se in altre chiese la presenza della gente sia stata così massiccia come quel giorno sulla Lirica. Con cura abbiamo predisposto il teatro della nave: un grande sfondo con l’incoronazione di Maria in cielo, il tutto incorniciato in una suggestiva stellata, realizzata dalla bravura dei tecnici. In internet avevo trovato alcuni canti mariani, dall’Ave Maria di Lourdes, al Magnificat. Le letture della messa della Solennità dell’Assunta sono state stampate in cinque lingue e distribuite ai presenti. Il giornale di bordo in cabina riportava per tutti la celebrazione della santa messa alle ore 10,30 in teatro. All’avvicinarsi dell’ora della messa l’aula si è progressivamente riempita e il canto mariano dell’Ave Maria proponeva riflessione e silenzio ai fedeli giunti per la preghiera liturgica. Il Comandante e gli ufficiali si sono disposti nelle prime file, alcuni di loro si sono resi disponibili a leggere le letture e le preghiere dei fedeli. L’atmosfera era davvero commovente, ed ecco in cima al teatro apparire il faccino felice di mia mamma, mentre la guardo lontana mi commuovo e ringrazio nel segreto del cuore Gesù. Salirò da Lei per due volte, per portarle il segno di pace e per darle la Comunione, e Lei mi accoglierà con un gran sorriso di gioia e di soddisfazione. Giunge il momento dell’omelia e brevemente parlo di come il segreto di una nave da crociera risieda nell’ordine, nella disciplina e nel nascondimento! Molte volte la nostra vita invece non ha ordine, disciplina e nascondimento, come è possibile costruire una matura interiorità, se mancano queste decisive caratteristiche? La gente sembra capire e condividere la riflessione; giunge il momento della Comunione, con l’aiuto di alcuni accoliti straordinari distribuiamo l’Eucaristia, ed al termine della Messa mi pongo alla porta per salutare i diversi fedeli convenuti. Mamma è vicina a me, molte persone la salutano con rispetto e grande ammirazione, ancora una volta il dolore di Santina diviene motivo di riflessione per tante persone. Sembra strano, ma quanto mamma ha provato – la cattiva notizia di una gravissima malattia debilitante – si è trasformata per molte persone in occasione di speranza, posso proprio dire che sia vera la frase di David Grossman, nel suo bel romanzo dedicato al figlio morto nella guerra del Libano del 2006 e che dice così: “Ricordati soltanto che a volte una cattiva notizia non è che una buona notizia che è stata fraintesa, e ricordati anche che quella che era una cattiva notizia può tramutarsi in buona col tempo, forse migliore con te” (David Grossman, A un cerbiatto somiglia il mio amore, Mondadori 2008, p.401).  Spero che il Signore della Vita mi conceda il Segno profetico di Mamma ancora per molti anni e che Ella possa essere, magari a bordo di altre meravigliose crociere, una notizia di gioia e speranza in Cristo risorto , e per me una occasione di conversione e slancio per vivere sempre meglio la mia vita di sacerdote, totalmente consacrato agli altri.

 

IV. IL DIARIO DEL NOSTRO VIAGGIO

 Lunedì, 9 Agosto 2010 Di buon mattino raggiungiamo Genova. E’ la seconda volta che il porto ci accoglie. Il viaggio è sereno e ci viene assegnata rapidamente la suite al ponte 10, il più alto. La suite è la numero 10054. Ci troviamo subito a nostro agio, disfiamo le valige e ci rechiamo a pranzo, nel ristorante a buffet. Genova è il Capoluogo della Liguria e secondo porto del Mediterraneo dopo Marsiglia, Genova ha un passato grandioso di Repubblica Marinara, che gli ha valso il soprannome di La Superba. Il centro storico è ricco di monumenti medioevali ed è caratterizzato da una struttura urbana particolare, dovuta alla morfologia del territorio, in cui le montagne arrivano fino al mare. Molto suggestivi il porto e i villaggi di pescatori. Il pomeriggio la nostra nave Lirica salpa per una breve navigazione e giunge a Portofino, per chi desidera si può scendere dalla nave. Noi dopo aver celebrato la Messa, consumiamo la cena al ristorante Ippocampo. Troviamo alcuni camerieri gentili che già ci conoscono dalla nostra crociera sulle navi Armonia e Splendida. Stanca, ma felice, dopo aver recitato le preghiere della sera Santina si addormenta felice, cullata dalle onde del mare, mentre navighiamo nella notte verso la Corsica.

Martedì, 10 agosto 2010 http://www.youtube.com/watch?v=hAWrx0Zl1Qc     La prima parte della mattinata passa in navigazione e verso le 12 giungiamo ad Ajaccio da dove partiremo alle ore 19.00. Ajaccio è una città francese situata sulla costa ovest della Corsica, sul fondo del Golfo di Ajaccio. Ad ovest, la città è bordata da numerose spiagge ed insenature molto accidentate. È collegata alla terraferma grazie ad un aeroporto internazionale e al porto, da cui partono molti traghetti verso la Francia, in particolare verso Nizza, Tolone e Marsiglia, poi verso l’Italia nelle città di Genova e Savona. Scendo per una prima passeggiata ricognitiva e mi accorgo che la cittadina che ha dato i natali a Napoleone è proprio vicino al porto. Dopo pranzo scendiamo per una piacevole passeggiata e ci rechiamo a visitare la Cattedrale di Notre-Dame de la Miséricorde, dove fu battezzato Napoleone, e la sua casa natale. Passeggiamo poi lungo la riva del mare e torniamo a bordo per la celebrazione della Messa, che puntualmente avverrà ogni pomeriggio nella nostra cabina prima di scendere per l’aperitivo e la cena. http://www.youtube.com/watch?v=LAOMFIlV7GA

 Mercoledì, 11 agosto 2010 Giungiamo al porto di Civitavecchia alle ore 8.00. Civitavecchia è una cittadina della provincia di Roma, nel Lazio. http://www.youtube.com/watch?v=nE_6zD8wAIw   È un porto marittimo sul litorale del mar Tirreno, che assicura il collegamento con la Sardegna e la Corsica. Le sue coste presentano numerose insenature e piccoli golfi con fondali rocciosi. Solo verso nord si trovano spiagge sabbiose. Noi chiaramente conosciamo Roma e decidiamo così di rimanere a bordo e di prendere il sole in piscina. Trascorriamo così ore serene e di distensione che fanno molto bene a Santina. Alle ore 19.00 la nave salpa per Salerno. Trascorriamo una nottata tranquilla in navigazione.

Giovedi’, 12 agosto 2010 Giungiamo al porto di Salerno per le ore 7:00. E’ Città principale della Costa Amalfitana (porzione della costa tirrenica che comprende le famose città di Amalfi e Positano) è storicamente conosciuta per aver accolto il re d’Italia in fuga da Roma nel 1943 dopo il negoziato di pace con gli Alleati, durante la Seconda Guerra Mondiale. Decidiamo di non scendere dalla nostra bella nave. http://www.youtube.com/watch?v=JqTSxpSysD8    Mi incontro con il Capitano Ponti che si mostra molto gentile e disponibile, insieme parliamo della celebrazione eucaristica solenne in programma per la festa dell’Assunta. Alle ore 13.00 la Lirica salpa per l’Africa, ci attende la Tunisia. Salutiamo l’Italia e pensiamo già al nostro incontro con Tunisi e Cartagine e le antiche rovine della Città.

Venerdì , 13 agosto 2010 http://www.youtube.com/watch?v=6Q9dsJEXfPM   E’ il culmine del nostro viaggio, che per noi è anche pellegrinaggio. Giungiamo in Africa, lo sbarco per Tunisi si apre alle ore 8. Tunisi è la capitale della Tunisia dal 1956, data dell’indipendenza del Paese.   http://www.youtube.com/watch?v=5uitctzlXHY  La città si trova sul fondo del golfo di Tunisi, sul Mediterraneo, in una posizione strategica per gli scambi fra l’Africa e l’Europa. Ci rechiamo con un taxi nella Capitale e visitiamo velocemente il quartiere dei suk, con le sue stradine strette coperte costeggiate da boutique di tutti i tipi.  http://www.youtube.com/watch?v=6AXVVAEWQwg   Vi lavorano diversi artigiani e commercianti di tessuti, pelletteria, vasellame e di shashia, il famoso copricapo portato dagli uomini tunisini. http://www.youtube.com/watch?v=HyDapq8xyLU   Giungiamo fino alla moschea di Zitouna, la più importante di Tunisi, e attraversiamo il quartiere in stile arabo-andaluso del XVI secolo. http://www.youtube.com/watch?v=gKn4h8vGNU8   Ma per noi di particolare suggestione è la visita dell’antica città di Cartagine con i suoi scavi archeologici ed il ricordo del Grande Sant’Agostino e Santa Monica. La visita a questi luoghi è per noi il cuore del viaggio. Torniamo alla nave dopo aver acquistato una testa di marmo bianco del peso di 12,5 Kg. Secondo gli esperti potrebbe essere di Adriano, per noi preferiamo il nome di Agostino o di san Paolo. Resta un’enigma la sua autenticità. La Lirica lascia l’Africa e si dirige verso le belle Isole Baleari. Santina è felice, la vacanza le conferisce una particolare gioia, quella di trascorrere insieme alcune ore felici.

Sabato, 14 agosto 2010 http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/22/yxo2-svyw80  Giungiamo a Palma di Maiorca. Essa è la principale città dell’isola di Maiorca e la capitale della comunità autonoma delle Isole Baleari in Spagna. A Palma di Maiorca, situata sulla costa meridionale dell’isola nella baia di Palma, abita circa la metà della popolazione delle Baleari. La città conobbe un periodo di prosperità durante il XIII e il XIV secolo, epoca alla quale risalgono molte costruzioni storiche importanti della città che sottolineano un’architettura di stile gotico, tra cui ricordiamo la cattedrale (costruita tra il 1230 e il 1600).  http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/23/61Gxq9Lhfc4  A Maiorca visitiamo la Cattedrale di Palma, la Cattedrale Magnifica, la Rambla, la Plasa de Cort. La visita alle diverse antiche chiese serve anche alla preparazione della Santa Messa del giorno seguente che celebreremo per tutti i passeggeri della nave. Trovo un numero sufficiente di particole per la celebrazione eucaristica alla Chiesa di san Francesco. La bella isola per alcuni aspetti mi richiama l’architettura delle costruzioni dell’Avana Vecchi a Cuba. Alle ore 20,00 la nave salpa per la Francia.

Domenica, 15 agosto 2010 http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/24/_MvNuSU2Qsc   E’ l’ultimo giorno del nostro viaggio, ma è anche la festa della Assunzione ed il compleanno di Olinda è il quarto compleanno che trascorre con noi, verrà festeggiata con tre bottiglie di spumante in tre momenti diversi del giorno. La mattina la trascorriamo tutta in navigazione e così possiamo celebrare la Messa solenne alle ore 11,00. E’ il secondo momento più suggestivo della crociera, come abbiamo raccontato sopra. Molta gente viene a messa. Giungiamo così nel primo pomeriggio a Tolone. E’ una città del sud est della Francia, capoluogo del dipartimento del Var, all’interno della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Attualmente è il porto principale della marina militare francese. La città di Tolone è situata sul litorale Mediterraneo, circa a metà strada tra Marsiglia, a ovest, e Saint-Tropez a est. È tuttavia considerata la prima città a ovest della Costa Azzurra. Tolone è incorniciata a nord dal Monte Faron (584 m.), dai comuni di Revest di La Seyne-sur-Mer a ovest e quelli di La Garde e La Valette-du-Var a est. Porto in cui solitamente staziona la portaerei Charles de Gaulle, Tolone è nota per la sua rada e per le sue spiagge di sabbia fine che attirano i turisti. Città ligure ( IV secolo A.C.), fu occupata dai Romani alla fine del II secolo A.C. In età medievale appartenne ai conti di Provenza. Francese dalla metà del XV secolo, Tolone conobbe un certo sviluppo nei due secoli seguenti, divenendo uno dei principali porti militari del .Mediterraneo. Occupata dagli inglesi durante la rivoluzione francese, fu espugnata da Napoleone Bonaparte che iniziò la sua brillante carriera militare e politica durante il fortunato assedio della città. Ancor oggi continua ad essere il principale porto militare di Francia. Nel pomeriggio mi incontro per una cordiale chiacchierata con il Comandante, che mi spiega la dura vita a bordo, il segreto della riuscita di queste crociere. Ceniamo salutando gli amici conosciuti venuti dalla Svezia, con un bel brindisi ad Olinda. La sera ci dedichiamo a preparare le valige.

Lunedì, 16 agosto 2010 La nostra crociera termina con lo sbarco a Genova alle ore 10,00. Partiamo per Bergamo e ci dirigiamo alla Madonna dei campi dove con P. Luigi, lo zio Ceco e la zia Pina celebriamo la Messa di ringraziamento per le meravigliose giornate trascorse insieme. Dopo il pranzo al Ristorante Pianone, Carolina con Paolo e Daniela vengono a prender il gelato, ci salutiamo cordialmente e dopo aver lasciato Mamma ed Olinda a casa mi metto in viaggio per Roma, dove giungo stanco ma felice la sera alle ore 23,00.

V. APPENDICE. PELLEGRINAGGIO A PIEDI ALLA MADONNA DEI CAMPI: L’ARIA FRESCA DEL MATTINO CHE SI RESPIRA NELL’ANTICA VIA ARENA CI SALUTA CON UNA BREZZA LEGGERA E PROFUMATA DI INCENSO http://www.youtube.com/watch?v=XpemOvUqMzw   E’ domenica mattina 26 Settembre 2010. La sera precedente la pioggia abbondante sembra aver lavato la nostra bella Città Alta. Le pietre medievali paiono riacquistare il loro antico splendore. La città è ancora immersa nel sonno della domenica mattina e il silenzio regna in Via Arena. Il cielo è di un azzurro intenso. Una porta si apre, è la Santina che con don Gigi e Olinda si recano in pellegrinaggio a piedi al Santuario della Madonna dei Campi. Sono alcuni chilometri da percorrere, ma la giornata sembra essere fatta apposta per una lunga camminata di tre ore, nelle vie dell’Antica Città, nei viottoli tra gli orti dei colli, ed infine in mezzo ai campi pieni di pannocchie di granoturco, ormai pronto per la mietitura autunnale. Siamo allegri e l’aria fresca del mattino che si respira nell’antica via Arena ci saluta con una brezza leggera e profumata di incenso. Le monache benedettine sono in chiesa, raccolte nella loro preghiera. Santina sorride felice e sembra pregustare la bella giornata. Dopo aver percorso un breve tratto delle mura venete in mezzo ai verdi ippocastani che regalano alla gioia dei bambini le castagne d’India, attraversiamo Porta Sant’Alessandro e imbocchiamo l’antico borgo conosciuto come Borgo Canale. Il sole si è levato alto nel cielo e Santina sembra gustare a fondo i colori, la luce e la fresca brezza autunnale. E’ contenta e un po’ incredula: è la prima volta nella sua vita che va a piedi da Città Alta al Santuario della Madonna dei Campi. Alcuni uccellini cinguettano. Le pietre delle antiche case sono immerse nel verde degli alberi che stanno prendendo i meravigliosi colori dell’autunno. Case dalle belle pietre tagliate, ricostruite con gusto, si affacciano sui colli degradanti di Bergamo. Ci fermiamo ad ammirare la nostra Bergamo Alta, ormai lontana. “Mamma sotto il campanile di Santa Maria Maggiore abitiamo noi!” “Certo, è vero!” Sorride felice l’anziana donna battendo ritmicamente il piedino sinistro sul pedalino della sedia a rotelle. E’ giunto il momento di bere acqua. Olinda estrae un vasetto pieno di acqua trattata con succo di frutta e addensante e la offre lentamente, cucchiaio dopo cucchiaio, a Santina, che rassegnata beve. Il viottolo è in discesa e il marciapiedi ci impedisce di far sentire a Mamma troppi scossoni. Un aereo decolla dall’aeroporto e Mamma guarda felice. “Oggi è proprio una bella giornata!” esclama Olinda, “ e poi camminare fa bene!” “ “E’vero Olinda –proseguo io – tante volte si cerca felicità in viaggi lontani e non si riesce a gustare le semplici gioie di una passeggiata ristoratrice immersi nella natura”. Il borgo lentamente degrada e ci troviamo nella periferia di Bergamo chiamata Loreto. Giungiamo vicino alla chiesa, recitiamo un Pater Ave Gloria e continuiamo il nostro pellegrinaggio. Siamo così vicino ad un piazzale dove si riuniscono molte persone che vengono dall’est. E’ una piccola folla che va lì per spedire ai propri cari lontani qualche pacco nei pulmini pronti a partire e compiere un viaggio di diversi giorni. E’ un’occasione ulteriore per riflettere sulla difficile vita di chi lavora in Italia ed ha una famiglia lontana, Olinda ne sa bene qualche cosa. Attraversiamo il passaggio a livello della linea ferroviaria e ci troviamo ormai al confine tra periferia e campagna. Il grande ospedale sta sorgendo vicino e presto questa area sarà completamente urbanizzata a scapito della campagna. Scattiamo una fotografia a Santina in mezzo al verde dei campi, ancora un sorso di acqua… e l’orologio segna le ore 11.00. Giungiamo al paese di Lallio, e, attraversato la strada provinciale, eccoci in campagna! C’è un mercato degli animali, gli allevatori hanno portato alcune mucche per la vendita le bestie muggiscono, vicino vi è l’esposizione di prodotti delle nostre campagne bergamasche: dall’uva alle castagne, ai formaggi per giungere alla farina di granoturco, a salami salcicce e cotechini . Santina guarda divertita quelle immagini che ricordano la sua infanzia. I campi vicini sono ricolmi di pannocchie, tra pochi giorni ci sarà la raccolta del granoturco. Attraverso un fosso e colgo una pannocchia, lontano alcuni cani abbaiano ricordandomi di non proseguire oltre. Porto a Santina la pannocchia che la prende felice tra le sue mani; Olinda la riporrà nella borsa e nella serata l’appenderemo in cucina a ricordo della bella passeggiata. Siamo ormai vicini al Santuario di Stezzano il suo delle campane ci ricorda la preghiera dell’Angelus a mezzogiorno: vediamo la Chiesa e il recinto che divide il luogo sacro dai campi. Vi è molta gente venuta a onorae Maria, Regina della Preghiera. Siamo felici del nostro viaggio, siamo felici della nostra bella camminata, e di aver coronato il nostro intento giungendo felici a questo antico luogo di preghiera mariano. Alle ore 12,15 celebro la Santa Messa a conclusione del momento di preghiera e di meditazione che è stato il nostro cammino del mattino. Ora ci attende un bel piatto di polenta e coniglio dal Ceco il fratello di Santina che abita non lontano dal Santuario.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buon Compleanno e buon Onomastico ad Asunta Olinda il 15 Agosto 2010!


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