Dicono di Santina…

 DICONO DI SANTINA…

Vedi sul canale You Tube di Santina l’incontro con il Santo Padre:

http://www.youtube.com/watch?v=0-jXWvDEBaE&feature=channel_page

Quindi vorrei ringraziare tutti coloro che accettano la sofferenza, che soffrono con il Signore e vorrei incoraggiare tutti noi ad avere un cuore aperto per i sofferenti, per gli anziani e capire che proprio la loro passione è una sorgente di rinnovamento per l’umanità e crea in noi amore e ci unisce al Signore. Ma alla fine è sempre difficile soffrire. Mi ricordo la sorella del cardinale Mayer: era molto ammalata, e lui le diceva, quando era impaziente: «Ma, vedi, tu sei adesso con il Signore». E lei ha risposto: «Per te è facile dire questo, perché tu sei sano, ma io sono nella passione». È vero, nella passione vera diventa sempre difficile unirsi realmente al Signore e rimanere in questa disposizione di unione con il Signore sofferente. Preghiamo dunque per tutti i sofferenti e facciamo quanto sta in noi per aiutarli, mostriamo la nostra gratitudine per il loro soffrire e assistiamoli in quanto possiamo, con questo grande rispetto per il valore della vita umana, proprio della vita sofferente sino alla fine. È questo un messaggio fondamentale del cristianesimo, che viene dalla teologia della Croce: che la sofferenza, la passione è presenza dell’amore di Cristo, è sfida per noi ad unirci con questa sua passione. Dobbiamo amare i sofferenti non solo con le parole, ma con tutta la nostra azione e il nostro impegno. Mi sembra che solo così siamo cristiani realmente. Ho scritto nella mia Enciclica Spe salvi che la capacità di accettare la sofferenza e i sofferenti è misura dell’umanità che si possiede. Dove manca questa capacità, l’uomo è ridotto e ridimensionato. Quindi preghiamo il Signore perché ci aiuti nella nostra sofferenza e ci induca ad essere vicini a tutti i sofferenti in questo mondo. (Benedetto XVI, 6 Agosto 2008, Festa della Trasigurazione)

Iniziamo con una lettera di una delle tanti ammiratrici di Santina, puoi leggerla nel formato pdf qui di seguito prodotto, clicca qui:

Lettera Mazzi Amalia

Il 25 Aprile 2010, in occasione del Cinquantesimo di Matrimonio del Fratello Francesco e di Pina a Santina le nipotine del Ceco hanno dedicato questa suggestiva poesiola

SANTINA, LA LUCCICANTE STELLINA

Cara Santina sei per noi/ una luccicante stellina./ Molti problemi hai avuto/ Ma ora con il coraggio/Si sta sistemando tutto./Sicuramente non tornerai come prima/Ma resterai sempre una bella stellina/ Con tuo figlio e Olinda viaggerai/Ed ogni giorno ti divertirai

 

 

 Recentemente la rivista del Centro volontari della Sofferenza ha prodotto un’ottima recensione, per vederela clicca:

recensione-cvs

I. L’ECO DI SAN GABRIELE LUGLIO -AGOSTO 2008

Gentile Reverendo Monsignor Luigi Ginami,

grazie innanzitutto per i graditi complimenti riservati a L’Eco. Il nostro mensile, edito dai Padri Passionisti del Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, in provincia di Teramo, raggiunge, in abbonamento, i cinque continenti ed è uno dei periodici cattolici italiani maggiormente diffusi. Non è una rivista di interesse locale ma nazionale e internazionale e ha una tiratura di circa 100 mila copie. Tra le tante rubriche proposte c’è anche quella dedicata all’estero, curata dal direttore de L’Eco di san Gabriele, padre Pierino Di Eugenio, il quale spesso risponde in inglese agli abbonati che ne fanno richiesta.

Come da suo desiderio le invio in allegato il pdf della recensione che compare nel numero doppio di luglio-agosto de L’Eco.

direttore GINO CONSORTI

Articolo in PDF:

cuoredimamma1

ed ecco L’articolo:

  

II. CRISTIANITA’ RAI INTERNATIONAL 22 GIUGNO 2008

  

Mons. Luigi Ginami, dell’Ufficio Informazione e Documentazione della Segreteria di Stato Vaticano, è l’ospite principale di “Cristianità”, il programma televisivo di cultura religiosa di Rai International, in onda domenica 22 giugno dalle 11.50 alle 12.30 ora italiana, condotto da suor Myriam Castelli.
L’Angelus del Papa, la testimonianza di un medico cardiochirurgo che affronta operazioni delicate e rischiose per la vita dei pazienti, la testimonianza di un sacerdote figlio di una paziente particolare uscita dal coma dopo alcuni mesi di terapia, la fede rocciosa di mamma Santina, la fiducia in Dio una medicina eccezionale per superare situazioni umanamente impossibili. Questi i principali argomenti di Cristianità nel giorno in cui la liturgia della Chiesa invita i cristiani a riporre nel Padre la certezza di valere ai suoi occhi: Dio a tutto provvede, veste i passeri del campo e conta i capelli del nostro capo.
Contestualmente l’artista Emanuela Zanier, canta un brano tratto dal musical di successo “La Divina Commedia”scritto da Mons. Marco Frisina.Mons. Luigi GinamiE’ originario di Bergamo e lavora presso l’ufficio Informazione e Documentazione della Segreteria di Stato Vaticano. Ha in suo attivo varie pubblicazioni tra le quali si segnalano: “Nel cuore delle Scritture. Commento alle Letture festive A B C”; “Seguo il mio re! Una regola di vita per giovani”; “Pregaregiovani.it: un libro e un sito per imparare a pregare”; “Roccia del mio cuore è Dio“.

  

 

 Dal «Libro ad Autolico» di san Teofilo di Antiochia, vescovo
SANTINA HA IL CUORE PURO E COSI I SUOI OCCHI VEDONO DIO:

leggiamo con calma:I, 2. 7; PG 6, 1026-1027. 1035)
Se dici: Fammi vedere il tuo Dio, io ti dirò: Fammi vedere l’uomo che è in te, e io ti mostrerò il mio Dio. Fammi vedere quindi se gli occhi della tua anima vedono e le orecchie del tuo cuore ascoltano. 
Infatti quelli che vedono con gli occhi del corpo, percepiscono ciò che si svolge in questa vita terrena e distinguono le cose differenti tra di loro: la luce e le tenebre, il bianco e il nero, il brutto e il bello, l’armonioso e il caotico, quanto è ben misurato e quanto non lo è, quanto eccede nelle sue componenti e quanto né è mancante. La stessa cosa si può dire di quanto è di pertinenza delle orecchie e cioè i suoni acuti, i gravi e i dolci. 
Allo stesso modo si comportano anche gli orecchi del cuore e gli occhi dell’anima in ordine alla vista di Dio.
Dio, infatti, viene visto da coloro che lo possono vedere cioè da quelli che hanno gli occhi. Ma alcuni li hanno annebbiati e non vedono la luce del sole. Tuttavia per il fatto che i ciechi non vedono, non si può concludere che la luce del sole non brilla. Giustamente perciò essi attribuiscono la loro oscurità a se stessi e ai loro occhi.
Tu hai gli occhi della tua anima annebbiati per i tuoi peccati e le tue cattive azioni.
Come uno specchio risplendente, così deve essere pura l’anima dell’uomo. Quando invece lo specchio si deteriora, il viso dell’uomo non può più essere visto in esso. Allo stesso modo quando il peccato ha preso possesso dell’uomo, egli non può più vedere Dio.
Mostra dunque te stesso. Fa’ vedere se per caso non sei operatore di cose indegne, ladro, calunniatore, iracondo, invidioso, superbo, avaro, arrogante con i tuoi genitori. Dio non si mostra a coloro che operano tali cose, se prima non si siano purificati da ogni macchia. Queste cose ti ottenebrano, come se le tue pupille avessero un diaframma che impedisse loro di fissarsi sul sole. 
Ma se vuoi, puoi essere guarito. Affidati al medico ed egli opererà gli occhi della tua anima e del tuo cuore. Chi è questo medico? E’ Dio, il quale per mezzo del Verbo e della sapienza guarisce e dà la vita. Dio, per mezzo del Verbo e della sapienza, ha creato tutte le cose; infatti «Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera» (Sal 32, 6). La sua sapienza è infinita. Con la sapienza Dio ha posto le fondamenta della terra, con la saggezza ha formato i cieli. Per la sua scienza si aprono gli abissi e le nubi stillano rugiada.
Se capisci queste cose, o uomo, e se vivi in purezza, santità e giustizia, puoi vedere Dio. Ma prima di tutti vadano innanzi nel tuo cuore la fede e il timore di Dio e allora comprenderai tutto questo. Quando avrai deposto la tua mortalità e ti sarai rivestito dell’immortalità, allora vedrai Dio secondo i tuoi meriti. Egli infatti fa risuscitare insieme con l’anima anche la tua carne, rendendola immortale e allora, se ora credi in lui, divenuto immortale, vedrai l’Immortale.

Beati i puri di cuore perché vedranno Dio

 

 

III FAMIGLIA CRISTIANA

 

 

 

 

 

IV. RACCOLTA SITI INTERNET

 

Infine vogliamo aggiungere un file

in formato Doc dove trovare molte recensioni del libro:

 

roccia-del-mio-cuore-in-internet2

 

 

Ecco la bella testimonianza di una mamma di un sacerdote:

Se il suo cuore si può aprire per un’altra mamma che non ha provato
mai invidia-ma mi perdoni nel leggere il suo  -la speranza non delude
-non faccio altro che trafiggere il mio per la fortuna della sua di
mamma- che il “SIGNORE”le ha dato un figlio che conosce il vero senso
dell’amore che mi auguro lo riversa anche a quelle mamme abbandonate
negli ospedali -nelle case di riposo-in casa abbandonate alla propria
solitudine e contemplano il telefono come un idolo con la speranza di
uno squillo ma che resta muto-mi auguro che prenda in considerazione
questa mia -e prega per tutte le mamme- che i figli aprano il loro
cuore nell’amore per i genitori -solo -con un amore per la mamma e il
padre -poi si può formare una famiglia propria con amore e rispetto
-mi affido alle sue preghiere -e mi auguro che un giorno le possa
raccontare la vita di un’altra mamma e farne testimonianza con la sua
bravura -per amore di “DIO” — grazie mi perdoni –anna mascari mamma
di un sacerdote –

 

 

Dedichiamo Mamma Santina

questa dolcissima Poesia dal titolo

Madre

La mejor obra de Dios… tú

Cuántas veces viene a mi recuerdo

Que no permitiste jamás que la soledad fuera mi compañera.

Cuántas veces preferiste no dormir

hasta saber que estaba sano o fuera de peligro.

Cuántas veces sacrificaste tu tiempo, tu figura, tus gustos

Para derivarlos en mí.

 

Cuántas veces tu mirada refulgía de orgullo y de amor

Cuando de mí te referías.

Cuántas veces preferiste mil veces ser señalada por mi causa,

y me tuviste.

Cuántos años se hacen, sumando todos los momentos

Que no viviste más que para mí

Cuántas veces de una mansa paloma

Te convertiste en una loba,

defendiendo a tus cachorros aún a costa de tu vida.

 

Cuántas veces tuviste que afrentar

la indiferencia de tu compañero hacia ti,

Refugiándote en lo que tú sí creías completamente tuyo.

Cuántas veces esto y cuántas veces aquello

Los números nunca se han usado para contar

Los actos de servicio que has regalado a los tuyos.

 

¡Oh cuánto abandono, olvido e ingratitud,

Perdonas por una simple llamada, por una sonrisa, por una visita.

Las preocupaciones nunca se han acabado,

antes por los intentos de pasitos,

ahora para que no anden en malos pasos o en penas de amores.

Si embargo es una vida que bendicen,

Que no cambiarían por nada,

Y que todavía tienen fuerzas para revitalizarse en los nietos.

 

Han pasado muchos años y aún cuando hoy miran,

tienen fresca en su memoria cuando una manito se aferraba,

dando los primeros pasos y necesitando apoyo.

Cuántas veces ante la culpa manifiesta

Tu voz reflejaba amor y perdón.

Y ante los arrebatos esperanza, pero jamás condena, ni abandono.

 

Hoy y todos los días deposito un beso en tu frente,

en nombre de ese hijo que ya no está a tu lado.

Hoy y todos los días te doy un abrazo,

En nombre del hijo que tienes en otro país…

 

Hoy y todos los días comparto tus lágrimas por ese hijo,

que te fue arrebatado, secuestrado o robado y que jamás has sabido de él.

Hoy y todos los días bendigo, el gran privilegio

de haber venido de una simple mujer,

que se transformó en algo casi divino al ser madre,

y al haber también creado la luz.

 

Hoy y todos los días confieso mi asombro ante el milagro de la maternidad,

donde la mujer sacrifica salud, figura y su tranquilidad actual por ser llamada mamá!

Hoy y todos los días les digo, en nombre de los que aún balbucean un incompleto mamá.

En nombre de los que ya pueden decirlo fuerte para pedir atención,

pero no están conscientes.

En nombre del que está muy enfermo o en su lecho de muerte.

 

Hoy en nombre de todos te digo:

¡ te quiero mamá !

  

 

 

 Compleanno Daniela

 

 

 

 
 
 
 

 

 

 

 

  

 

 

 


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