VIAGGIO IN NAVE 2 Con la Splendida, Natale nel Regno del Nilo 19-29 Dicembre 2009

IL CUORE E LA PIUMA

Crociera 19 -29 Dicembre 2009

Viaggio alle piramidi d’Egitto

Riflessioni e note del Ventesimo Viaggio di Santina

 

Santina alle piramidi il 24 Dicembre 2009

I. INTRODUZIONE

Le vicende di questi anni con Santina sono state per me una importante scuola nella quale mi sono posto molte volte la significativa domanda: dall’infanzia all’età avanzata, come accogliere la vulnerabilità? Le importanti questione che vanno dalla fragilità del bambino al mito della perfezione della gioventù sono divenute oggetto della mia riflessione e della mia preghiera. Mi sono ripetutamente domandato come accompagnare le persone care quando invecchiano. La vita umana inizia e termina nella fragilità. Durante tutta la nostra vita siamo avidi di sicurezza e dipendenti dalla tenerezza. E’ la nostra vulnerabilità fondamentale… Si unisce a noi nel nostro presente e nel nostro futuro prossimo o lontano. Nella debolezza del malato è sempre più evidente che il rapporto di amore, dato e ricevuto, è la vera rivelazione del senso di una vita ridotta all’essenziale; tutto il resto non conta più. Non sappiamo se sarebbe stato pensabile un mondo senza sofferenza. Nel nostro ce n’è un mare, ma questa sofferenza non è solo nell’uomo, è anche nel cuore di Dio e può manifestare l’amore. Si può comprendere e vivere il senso misterioso della sofferenza in un mondo senza Dio e senza la Croce di Cristo? E’ immensamente difficile, forse impossibile. Per questo la sofferenza è parte essenziale della vita e del servizio della Chiesa. Per salvare la speranza del mondo. Come camminare verso un amore più grande senza diventare preda delle nostre paure? Amare è essere vulnerabili. Nelle pagine di questi diari vi sono le mie risposte…

Per vedere la nave Splendida clicca: http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/10/R1b1g14hOXc

foto di gruppo

 II. LA SIMBIOSI TRA LA SUA SOFFERENZA E PREGHIERA ED IL MIO MINISTERO SACERDOTALE

Le pagine che narrano la crociera di Natale vissuta con Mamma sulla grande nave Splendida hanno bisogno di un momento di riflessione previa per leggere con correttezza la meravigliosa esperienza vissuta che ha portato Santina fino sotto le antiche piramidi di Egitto. In primo luogo devo dire che tale esperienza è stata una radicale novità. Negli altri 19 viaggi di Santina tutta l’attenzione si è sempre necessariamente focalizzata su Mamma. Il tempo per la guida dell’automobile, per accudire Lei, per pregare insieme a Lei non concedeva molto spazio ad altro anche se le nostre mete e le nostre giornate erano sempre impregnate di preghiera perché pellegrinaggi. In questa crociera – con Olinda ormai esperta e di casa – su una nave confortevole, con la sicurezza di medici di bordo io ho potuto, senza trascurare Santina, dedicarmi al mio ministero sacerdotale. Sono salito a bordo della nave Splendida MSC con la mansione di Cappellano di bordo e proprio in questa mansione ho potuto vivere e far vivere cristianamente il Natale alla nave.  (Cfr http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/35/_xF7OdAnNxU )Dal 19 al 25 Dicembre ho curato la novena di preparazione al Natale, il giorno di Natale ho celebrato tre solenni messe, e i giorni seguenti dal 26 al 29 dicembre ho continuato nell’Ottava di Natale a dare un nota cristiana al vivere laico della crociera. E’ stata un’esperienza meravigliosa che ha visto la presenza di circa 3000 persone nella Messa di mezzanotte con 2200 comunioni. Solo questo dato basterebbe a dire la bellezza del ministero svolto a bordo di questa nave. Questi luoghi di svago, in cui migliaia e migliaia di persone si rifugiano, costituiti dalle navi di crociera erano da me visti come luoghi di perdizione, da tenere sistematicamente lontano come sacerdote. Su una nave da crociera regna il divertimento: discoteca, casinò, animazione del tempo libero… non vi è spazio per un sacerdote. Mi sbagliavo profondamente! L’ambiente di una nave da crociera non è semplice, ed è vero che esso è un luogo di divertimento e piacere: ma proprio per questo motivo esso costituisce una sfida alla evangelizzazione. Finché la figura del Cappellano di bordo sarà garantita è un posto da occupare con intelligenza, preparazione, umiltà e grande umanità.

Le persone che viaggiano sono migliaia e provengono da culture diverse, occorre parlare loro nella loro lingua, a bordo ho celebrato così Messa in 5 lingue: inglese, francese, tedesco, spagnolo ed italiano. Ho ascoltato confessioni in queste lingue. Si deve dedicare tempo, si deve preparare minuziosamente ogni celebrazione. Ho scelto per l’occasione una raccolta di canti natalizi ben eseguiti dal noto Andrea Bocelli. Anche le parole dei canti hanno una grande importanza. Ogni celebrazione liturgica si svolgeva nel grande e lussuoso teatro. Predisponevo l’altare e con la regia stabilivo i diversi interventi dei canti. Avevo portato con me una raccolta di fotografie artistiche molto belle riguardanti la natività. Ogni sera una nuova diapositiva proiettata sullo schermo gigante accoglieva i fedeli in un teatro dalle luci soffuse nel quale già si ascoltavano le melodie del Natale. Era una sorta di momento di preparazione. Raccomandavo il silenzio e l’ascolto di quelle melodie. Chiedevo a qualche persona di leggere nella propria lingua le letture… e la celebrazione eucaristica iniziava: un canto d’inizio, la Liturgia della Parola con una appropriata breve omelia di circa 7 minuti, un canto di meditazione, le comunioni accompagnate da un altro canto, ed infine la celebrazione terminava con l’ascolto silenzioso di un ultimo canto e la meditazione guardando la scena della natività proposta per il giorno. Alla fine di ogni messa salutavo ogni persona, stringendo ciascuno la mano: era un momento molto bello e sentito. Camminando per la nave nel ristorante, al bar o sul ponte la gente si avvicinava e il colloquio continuava: “Bello quel punto della sua omelia!” “Su questo la penso diversamente…” “Ma questa è la sua mamma?” Man mano i giorni passavano, mi ricredevo sulla vita di bordo: moltissime famiglie e bambini trovano posto in crociera, sono persone buone che sono invogliate a viaggiare per il prezzo conveniente ed i servizi buoni. Il centro della mia attività apostolica è stata la giornata di Natale. Era da molti anni che a Natale non celebravo più le tre messe della Notte, dell’Aurora e del Giorno. Quella della Notte che ho celebrato alle 23.30 e quella del Giorno, che ho presieduto alle ore 11.00 ha visto una notevole presenza di gente, una tale presenza si trova a fatica anche nelle chiese in quei giorni. Pensare che nella Notte di Natale erano presenti 3000 persone, mi ha messo un po’ di brividi, ed ho ringraziato Dio per questa bellissima esperienza… La Messa dell’Aurora era invece destinata al personale di bordo. Forse a molti potrebbe sfuggire che a bordo di questa nave vi erano 1300 persone di equipaggio! Sono persone che vengono da paesi poveri: Madagascar, Equador, Perù… Sono lontane da casa per lunghi tempi e lavorano in modo pesante. Un centinaio di quelle persone ha partecipato alla messa del mattino alle ore 8.00, sono stato molto contento.

 Ma l’esperienza del Cappellano di bordo non riguarda solo la celebrazione delle Messe, ma anche la celebrazione del sacramento della Riconciliazione e l’ascolto nella direzione spirituale. Molte volte gli uomini di bordo e i passeggeri portano con sé pesanti fardelli e forte è il bisogno di un confronto su le loro preoccupazioni, ansie ed angosce, come del resto per le loro gioie. Il paziente e lungo momento dell’ascolto, mi ha rivelato un altro volto delle navi da crociera. Normalmente la sera dalle 21.00 alle 23.00 mi recavo nel bussines center e mi mettevo a disposizione per colloqui spirituali. Il passare dei giorni con la novena di preparazione al Natale, fino ai giorni dell’Ottava di Natale ha creato a bordo un piccolo fermento cristiano, che pur nel rispetto di altre culture e di altre fedi ha saputo dare un tono più spirituale al vivere di bordo. Non avrei mai pensato di vivere un’esperienza così bella ed impegnativa, un’esperienza fecondata dalla preghiera con Santina, dalla sua sofferenza, dal suo sorriso. Mamma non è mai stata un ostacolo al mio ministero sacerdotale di bordo, anzi vedevo nei suoi occhi l’orgoglio sano di vedere il figlio prete dire la Messa, e neppure il mio Ministero sacerdotale è stato un ostacolo al servizio umile a Santina. Le due realtà invece sono risultate complementari e fruttuose. La gente guarda con simpatia e …rispetto il sacerdote che spingeva orgoglioso la carrozzina dell’anziana madre. Forse il sorriso di Santina mi ha avvicinato i cuori più duri, forse la sua serenità ha creato grande domanda e curiosità. “Padre come faccio ad essere sereno come lo è sua Madre?” Risponde loro Santina con queste tre parole che sono di grande luce: “Sacrificio, Preghiera e Buona Volontà!”  (Festa di compleanno di Santina: http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/36/QZkpt1epcJg)

Le persone rimangono colpite dalla sua alta spiritualità. Alcune persone hanno ricevuto un grande beneficio dalla presenza della Santina, che a bordo tutti hanno guardato con simpatia e stima, se non addirittura coccolata, come hanno fatto i nostri bravi quattro camerieri al ristorante. Era importante vivere questa esperienza, ci volevano quattro anni di fatica e di preghiera per giungere a questa simbiosi tra la sua sofferenza e preghiera ed il mio ministero sacerdotale. È stata una esperienza formidabile, che non potevo non annotare nel diario, perché insieme alla visita e alla riflessione al Cairo è stata la nota più importante dell’esperienza della crociera.

La Camera nella suite di Santina ed Olinda 

III. IL CUORE E LA PIUMA

Il viaggio con Santina alle piramidi dell’Antico Egitto ha causato in me un turbine di riflessioni sul grande valore simbolico dell’incontro di questa anziana donna di 84 anni, totalmente disabile, con una cultura ed una civiltà che ha vissuto una esperienza religiosa di grande valore e di totale rispetto.  (Cfr Canale You Tube: http://www.youtube.com/user/21686gigi?gl=IT&hl=it#p/u/5/DEe5xBrsspI )Dopo il pellegrinaggio al Santo Sepolcro di Gerusalemme ed alla Terra Santa, questo viaggio assume – in una pacata e prudente riflessione – un valore spirituale intenso. In queste righe parleremo di un cuore e di una piuma, dell’immortalità e del giudizio dell’anima. Tutti temi sui quali in questi ultimi quattro anni con Santina mi sono sistematicamente confrontato. La civiltà egizia, e con essa la sua religione, si sono sviluppate in un arco di tempo di circa tremila anni. É quindi impossibile una presentazione completa di questa antica esperienza religiosa. Il centro di questa alta esperienza spirituale, molto diversa da quella proposta dalla Rivelazione cristiana, ma tuttavia di grande rispetto risiede in una cocciuta speranza della vita dopo la morte. Anche per don Gigi e sua Madre la ricerca di senso all’attuale esistenza e alla sofferenza passata da Santina trova nella sicurezza della vita in Gesù Cristo dopo la morte, uno dei punti cardini del vivere. Ed è stato affascinante confrontare questa nostra granitica certezza di fede con l’elaborazione culturale e religiosa fatta da uomini buoni ed intelligenti vissuti nel 2570 prima di Cristo (esattamente a 4579 anni di distanza da noi!). Poche culture nell’antichità hanno riflettuto in modo così approfondito sul mistero della morte, come l’hanno fatto gli egizi. Questo popolo era convinto che la vita terrena fosse solo un momento di una vita eterna in cui la morte rappresentava la soglia da sorpassare.

Forse questa loro speranza così intensa di una vita eterna, era anche legata al grande amore per la vita che caratterizzava gli egizi e nello stesso tempo, dal profondo senso religioso che li animava. Erano infatti convinti che non solo le diverse divinità si prodigavano per offrire all’uomo una vita buona, ma che proprio l’origine divina dell’uomo fosse la ragione della possibilità di una vita eterna. Da queste profonde convinzioni è nata la riflessione egiziana sulla morte, ricca di simboli, di misteri, di speranze e anche di magia. (Cf http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/14/jmgkSf01jKw)

 

Il defunto dopo la sua morte doveva compiere un lungo e difficile viaggio e – al termine del suo avventuroso viaggio nel regno delle tenebre – il morto doveva superare l’ultima prova: quella del giudizio sulla sua vita da parte del dio Osiride e del suo tribunale. Il defunto era condotto dal dio Anubis o dal dio Horus (a seconda delle tradizioni) all’interno della sala Maaty (che significa “della giustizia e della verità”). Qui, di fronte ad Osiride seduto sul trono e ai quarantadue giudici, iniziava la sua “dichiarazione di innocenza” composta da una serie di quarantadue affermazioni, ognuna della quali era rivolta ad uno dei quarantadue giudici. In queste affermazioni il morto sosteneva la sua onestà e la sua giustizia. La verità di queste sue parole era verificata dalla bilancia posta al centro della sala. Sui due piatti della bilancia erano posti il cuore del defunto, simbolo della sua vita e una piuma, simbolo della dea Maat, la dea della verità e della giustizia. Se le parole del defunto corrispondevano a verità, il cuore che non mente perché rappresentava la vita reale del defunto, rimaneva in equilibrio con la piuma della giustizia. In caso contrario il cuore si appesantiva a causa dei peccati mortali commessi durante la vita e il suo piatto si abbassava rispetto a quello della piuma. Nel nostro lungo viaggiare di questi anni, quale è il senso di portare la fragilità di Santina davanti alla colossale forza granitica delle piramidi di Giza? Che senso ha portare il suo cuore trafitto nel 2005, il suo cuore leggero come una piuma qui nell’antico Egitto? Sicuramente il ricordo più bello che possiedo di questo viaggio è la fotografia in cui mia madre appare sullo sfondo dell’antica piramide di Chefrem e della millenaria sfinge. Che contrasto formidabile! La potenza e la forza di una antica e colta civiltà vicino alla fragilità micidiale di Santina, quella fragilità che emana però un sorriso così dolce e buono che si colora di eternità. Potenza e fragilità a confronto, forza e debolezza stampate su una fotografia…  ( Santina alle priamidi:  http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/24/U8UlAqYfK5M) Mentre gli uomini e i milioni di visitatori provano meraviglia davanti alle antiche piramidi, proviamo la stessa meraviglia davanti alla fragilità che nasconde il vero segreto dell’esistenza? E allora continuo e mi interrogo puntigliosamente: chi sono gli uomini che hanno costruito le piramidi? Sono degli uomini che credevano profondamente che l’eternità è possibile se possiedi un cuore leggero come una piuma, un cuore che non è appesantito dai peccati di una vita passata, ma alleggerito dalle buone opere che come pietre preziose danno luce e valore alla vita.

La costruzione del grande capolavoro architettonico di 4579 anni fa rimane lì con il passare delle generazioni e testimonia all’umanità la grande concezione della Vita dell’antico Egitto e dei faraoni della Quarta dinastia. Oggi visitiamo le tre antiche piramidi di Cheope, di Chefren con la sfinge e di Micerino. Mamma posa sorridente di fronte a quella di Chefren e il tempo sembra gridare a noi che le grandi opere dell’umanità sono costruite da uomini che credono nel cuore buono e leggero come una piuma.  (cfr:  http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/13/lQxBHS0RvJI )  A Giza il tempo e l’eternità si guardano e si sfidano e proprio in questa sfida la vigilia di Natale giunge la piccola e fragile Santina, seduta su di una carrozzina, incapace di camminare, di parlare, di mangiare e bere… un relitto umano, ma che ha un cuore leggero come una piuma. Sento che gli occhi si inumidiscono, qualche lacrima subito asciugata mi immerge nella tenerezza e nel rispetto per quei giganti, per Mamma da una parte con il suo cuore buono e per quelle piramidi realizzate da uomini animati da una profonda convinzione religiosa. Nella vita se hai il cuore leggero come una piuma puoi costruire le tue solide e maestose piramidi, puoi costruire e progettare nella tua vita eternità. La piccola, povera e storpia Santina è lì davanti a quelle gigantesche costruzioni, tra pochi giorni compirà 84 anni, la sua vita volge al termine, ma in questa situazione di minorità vi è un sorriso che accede di eternità la vita. Anche Salim, la nostra guida esclama con grande meraviglia: “Che meraviglioso sorriso questa Signora!” L’esistenza di Mamma è stata pervasa da una profonda fede e da opere buone, queste rimarranno per sempre e quel suo sorriso è un farmaco che permette al suo corpo di vivere per sempre in Dio, senza bisogno delle lunghe e accurate pratiche di imbalsamazione.

La cura profonda che ella ha messo per la sua interiorità ha creato in lei una statura di immortalità che non può marcire. Quando Santina mi lascerà io sarò il custode del suo sorriso. …E se per primo morirò io, spero che il suo bel sorriso mi accompagni davanti al Giudizio di Dio. Le lunghe ore di preghiera vissute insieme, la pratica costante della meditazione e della lettura della parola di Dio, l’esercizio della carità sono le pratiche di imbalsamazione che assicurano alla nostra anima di vivere in Dio. Ecco il significato del nostro vivere, ecco la chiave della vita, ecco il geroglifico interpretato. Spero che mia madre possa vivere con me ancora un po’ di anni per costruire in me una statura gigante come la sua, una statura gigante come è la verità racchiusa nel Vangelo del Natale!  (Cf. http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/15/duXl71SV8Vo) Che formidabile coincidenza: ci troviamo a Giza in occasione della festa del Natale. La solennità in cui noi cristiani celebriamo l’ingresso nella nostra storia dell’eternità… e la porta dell’eternità non è nella piramide di Chefren, ma è a Betlemme, dove un piccolo e nudo bambino adagiato in una mangiatoia grida il suo essere il Figlio di Dio. Quel bimbo al posto del cuore ha una piuma leggera, Egli è la bilancia sulla quale ogni esistenza prova il proprio cuore e le proprie azioni. E’ il metro di misura della bontà. E’Lui, è Gesù, è venuto al mondo per gridare che la forza autentica che nella vita costruisce piramidi… è la debolezza umana! Non è sorprendente? Anche quella pagina in cui si narra della sua nascita in una stalla ha compiuto più di duemila anni… e se le piramidi hanno perduto qualche pezzo – e in un futuro si potrebbero disintegrare – quella pagina che narra di una vita fragile, di una mangiatoia, di un Dio che nasce nella miseria ha il sapore dell’eternità e nulla la potrà distruggere.

Ho il cuore in tumulto mentre scatto le numerose fotografie a Santina ed Olinda, mentre ammiro con stupore la grandezza delle piramidi e la grandezza di mia madre. Il mio ricordo torna a quegli uomini buoni che ben 4579 anni fa hanno concluso un’opera che ancora oggi posso vedere. Mi ricordo che il patrimonio teologico e di fede che guidava la vita degli uomini della Quarta Dinastia reale dell’antico Egitto era straordinario. La loro morale contenuta nel Libro dei morti, ancora oggi può essere per ciascuno di noi un insegnamento. Al momento del giudizio dopo la morte l’anima doveva proclamare alcune dichiarazioni di innocenza rivolte agli dei giudici, dichiarazioni che sorprendentemente avvicinano la condotta morale egizia di 4579 anni fa, a quella delle tavole della legge data a Mose sul monte Sinai ed anche a quella cristiana: “O essere dai grandi passi venuto da Heliopolis, io non sono stato cattivo. O lungo naso venuto da Hermopolis, io non ho rubato. O mangiatore d’ombra venuto da Qernet, io non ho ucciso nessuno, nessuno. O fiamma venuta da Khetkhet, io non ho detto menzogne. O Signore di Giustizia venuto da Maaty, io non ho spiato. O errante venuto da Bubastis, la mia bocca non ha parlato male degli altri. O Serdyu venuto da Heliopolis, io non ho litigato per i miei affari. O Uamemty venuto dalla camera ardente, io non mi sono unito con la donna di un altro. O bambino originario di Uab, io non sono restato sordo alle parole giuste. O profeta venuto da Uniset, io non ho causato discordie. O salvatore dell’umanità venuto da Sais, io non ho bestemmiato contro il dio. O Inef venuto dalla città delle due Maat, io non ho portato via il cibo del bambino”. Al termine della dichiarazione di innocenza se il peso dei peccati prevaleva sulla giustizia il mostro Aam divorava il defunto e lo annientava definitivamente. Se invece l’esito era positivo e la bilancia rimaneva equilibrata, ossia se le azioni della vita dell’uomo corrispondevano alla giustizia, le porte del paradiso di Osiride si aprivano ed il defunto poteva entrarci. Thot ne annotava il giudizio. Possiamo certamente dire che la riflessione che gli egizi svilupparono sul tema della morte – anche se attraverso immagini fantasiose delle quali noi non sempre comprendiamo il significato – fu di fondamentale importanza anche per le culture successive.

Gli egizi compresero che la morte è un momento della vita, per vivere il quale è necessario prepararsi quotidianamente. Questo per loro non significava vivere con l’angoscia della morte, ma vivere ogni cosa della vita quotidiana con intensità. La morte era il momento del passaggio in cui ciò che si era vissuto durante la vita veniva portato nell’eternità…  ( cfr. http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/27/qWp2r7AfhP8) Sembro riprendermi a fatica da uno stato di torpore in cui sono finito preso da queste mie meditazioni al Cairo, davanti alla piramide di Chefren ed alla sfinge millenaria. La guida ci ricorda che è ora di tornare al pullman e di ripartire per Alessandria. Do un bacio a Mamma e le dico: “Mamma grazie di avermi donato la vita!” Quando arriva una malattia grave, non è soltanto la persona ad essere coinvolta, ma è tutta la struttura familiare, tutta la struttura amicale, cioè tutti gli amici: tutti partecipano alla sofferenza. La partecipazione profonda e sincronica al dolore di Santina costituisce nella mia vita un momento fecondo e profondo nel quale sto rivisitando qualsiasi concetto dal punto di vista etico, religioso, perché è un dramma, un dramma che cade all’interno di una famiglia come una bomba che scoppia e ferisce tutti: non ferisce soltanto la persona che la riceve addosso, ma vengono coinvolti tutti. Questi viaggi servono a dare senso, a illuminare. Giungere in questi luoghi pieni di grande forza e significato, dove vi sono fontane a cui ci si può abbeverare, significa comprendere che il dolore è momento di metamorfosi per l’eternità. Ho il cuore che è in tumulto, mi raccolgo e ringrazio Dio per il formidabile momento di luce e di sintesi che mi ha concesso sotto le piramidi al Cairo. Vi ero stato diverse volte a motivo della storia narrata nell’Esodo, oggi ci sono stato in modo diverso, nella vigilia di Natale e con Santina e la sua incredibile vicenda. Il pullman faticosamente prende la strada per Alessandria d’Egitto… la sera scende, tra poche ore sarà Natale e lo celebremo a bordo della Nave Splendida. Per fissare queste riflessioni nel nostro cuore, per vivere secondo le leggi di bontà di quegli antichi costruttori di capolavori con Mamma ci raccogliamo in preghiera. Mi siedo vicino a Lei, le luci del pullman si spengono. La nostra guida si addormenta nel buio della sera, anche Olinda stanca si concede riposo. Siamo soli: io e Mamma, su una strada dissestata che porta dal Cairo alla città portuale di Alessandria. ( cfr. http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/28/11r8gVL39DU)

Con negli occhi il fascino dell’eternità regalatoci dalle piramidi iniziamo la nostra preghiera. E’ il momento più bello della nostra giornata. Sono seduto vicino a Mamma e le tengo un braccio affettuosamente sulle spalle: la copro per ripararla dal freddo della sera.

Iniziamo il Rosario e preghiamo così per Lei, per la mia vocazione, per Carolina, per Olinda e per le nostre opere apostoliche. Propongo a Mamma il momento della confessione, lo accetta con uno splendido sorriso, siamo a Natale! Dopo la confessione, recitiamo lentamente le preghiere della sera. Che incantevole momento di paradiso, il momento più bello di tutta la crociera! Santina è felice e dai suoi occhi di luce giunge a me un raggio di quella eternità che in questa notte nascerà a Betlemme. Alla mia mente sovviene un passaggio di un antico poema egizio che ben si può applicare a Gesù in questa notte santa di Natale: Ecco che scendono, le acque della vita che sono nel cielo. Ecco che affiorano le acque della vita che sono nella terra….. Il cielo è in fiamme per te, la terra trema per te, prima della nascita divina. Le due montagne si spaccano e si separano. Il Dio si fa vivo, il Dio prende potere nel suo corpo….. Il mese è nato, i campi vivono. Il nostro pullman corre sulla strada ormai deserta, le palme si stagliano nel panorama di una notte piena di stelle, la stessa notte in cui una stella cometa apparve a dei semplici e poveri pastori ben 2000 anni fa. Ci stiamo avvicinando alla bella città egiziana di Alessandria e al termine di questa giornata vissuta con Mamma al Cairo, davanti ai giganti della storia concludo la nostra visita ripetendo – e trasformando in preghiera al Dio cristiano Padre di Bontà – le antiche parole di 4579 anni incise sul retro degli scarabei, ma che hanno anche per noi un valore immenso: Tutti gli avvenimenti sono nella mano di Dio; Tutti i buoni destini sono nella mano di Dio; Ciò che ancora non esiste è nella mano di Dio; Dio eleva colui che l’ama; Dio pensa a colui che lo pensa. E’ proprio vero, Dio eleva colui che ama… è avvenuto per Santina, e spero possa avvenire anche per me, anche se ho ancora molta strada da fare!

Poesia della guida a Santina: http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/22/xz4bJYeHIdM

 

La Reception della Nave Splendida

IV. IL DIARIO DELLE SPLENDIDE GIORNATE

Sabato, 19 Dicembre La mattina presto ci alziamo, ha nevicato tutta la notte e il freddo è intenso siamo sotto zero. La neve sulla Rav4 è tutta ghiacciata. Celebriamo la Santa Messa iniziando la nostra vacanza in modo cristiano. Carolina ci raggiunge. Dopo colazione inizio a caricare la vettura. I bagagli questa volta sono davvero tanti, neppure nel nostro viaggio a Madrid avevamo la macchina cosi piena. Il sedile davanti è occupato da pesanti valige. Siamo molto felici per la bellissima vacanza che ci attende. Maria Carolina viene in mio aiuto portando acqua calda per sciogliere il ghiaccio che si è attaccato all’automobile. Scende Santina felice, la facciamo salire nel sedile posteriore della sua macchina, qualche passante viene a salutarci. Mia sorella mi ha regalato il CD di Bocelli con bellissimi canti natalizi: le note del canto Dio ci benedirà accompagnano la nostra partenza. Devo essere molto cauto e scegliere la strada più scorrevole. Scelgo la via attraverso Alessandria per giungere a Genova. Il freddo si fa ancora più intenso. Il panorama è invernale e la neve copre tutto, il termometro di bordo segna -7 gradi. La strada è difficoltosa, ma per le ore ore 11,15 siamo a Genova. Una imponente coda ci fa ritardare l’orario di imbarco. La nostra nave si chiama Splendida è tra le più grandi del mondo ed imbarca circa 3900 passeggeri e 1300 uomini di equipaggio. La nuova nave di ultima generazione è entrata a far parte della flotta della compagnia dell’armatore Gianluigi Aponte fra il 2008 e il 2009. Sono le più grandi mai costruite per una compagnia di crociere italiana. Ecco per vostra curiosità alcune delle caratteristiche tecniche MSC Splendida consegnata a Marzo 2009 Stazza: 133.500 GRT Lunghezza: 333 metri Larghezza: 38 metri Velocità: 23 nodi Cabine: 1.650 cabine di cui 1.260 con balcone Passeggeri: 3.900 passeggeri Equipaggio: 1.313 membri d’equipaggio. E’ una città viaggiante! Non è la prima volta che ci imbarchiamo e le formalità avvengono ancor più rapidamente di Venezia, la scorsa estate. In poco tempo ci troviamo nella nostra spaziosa ed elegante suite con un meraviglioso terrazzo: è la numero 12204 ed è al ponte 12.  (Cf canale you tube: http://www.youtube.com/user/21686gigi?gl=IT&hl=it#p/u/3/_xF7OdAnNxU )Sistemiamo le nostre valige, cambiamo mamma e andiamo a pranzo nel self service della nave: ottimi cibi ci vengono serviti. Torniamo nella suite e salutiamo con skype Carolina e tutti gli amici augurando Buon Natale, perché poi, una volta salpati, la connessione sarà più difficile e molto più costosa. Nel pomeriggio ho l’incontro con l’Hotel Manager e con il direttore di crociera, lavoro con loro un paio di ore per predisporre bene la mia presenza a bordo con la celebrazione eucaristica ed il colloquio spirituale con i fedeli che lo richiedono. A bordo, d’inverno, il primo turno della cena viene servito attorno alle ore 18.00 fino alle 20.30. Siamo ospiti del ristorante Villa Verde. I nostri camerieri (ben quattro!) sono molto disponibili e ci servono una buona cena in un ristorante di grande eleganza. Il tempo brutto ritarda la partenza della nave, che era prevista per le ore 17.00. Partiamo invece alle ore 20.30. Siamo molto stanchi ci rechiamo nel nostro appartamento e dopo aver recitato le immancabili preghiere della sera, sprofondiamo in un sonno profondo e ristoratore. Mamma è piena di gioia, ha vissuto una giornata carica di emozioni. La nostra meravigliosa nave fa rotta verso Katakolon in Grecia. 

 

 Domenica, 20 Dicembre L’ intera giornata è dedicata alla navigazione. Ci svegliamo tardi e ci portano la colazione in camera, sarà così per tutti i giorni del viaggio. Dopo le preghiere della mattina, ci dedichiamo ad una prima esplorazione della nave. Prima di pranzo ho un altro incontro con i responsabili della crociera e mi reco con loro portando la valigia contente gli oggetti per la celebrazione liturgica al The Strand Theatre al ponte 6, il luogo nel quale ogni giorno celebrerò la Santa Messa. E’ un auditorium molto vasto e contiene tremila persone. Giunge l’ora del pranzo, nel pomeriggio facciamo una passeggiata a bordo e poi mi devo preparare per la Messa. Non devo dimenticare che i motivi per i quali sono a bordo sono due: l’assistenza e la cura di Santina e il secondo, non meno importante da un punto di vista spirituale, è quello di assicurare il servizio liturgico e spirituale a tutti i passeggeri della Splendida. Ho una gradita sorpresa, per la prima Messa a bordo alle ore 16,30, essendo domenica, ho la partecipazione di circa 150 persone, devo spezzare le particole per poter comunicare tutti coloro che richiedono. Ma è anche il primo giorno della mia novena al Natale di bordo. Ho pensato l’omelia in filo logico con le altre riflessioni in preparazione alla grande solennità del Natale. Svolgo la liturgia in diverse lingue, ed alla fine della messa sono molto contento perché mi sembra che i miei fedeli abbiamo partecipato con un discreto raccoglimento. Allo scambio della pace raggiungo Mamma e le do un bacio sulla fronte: è contenta e riceve con grande raccoglimento la Comunione. In tutte le Messe che celebrerò ogni volta salirò le scale del grande teatro per portare a mamma il gesto liturgico di pace. Dopo la Messa prendiamo un buon aperitivo e poi andiamo a cena – questa sera è prevista la prima serata di gala e quindi ci vestiamo in modo elegante – è veramente sempre raffinato il cibo che ci propongono, e questo mi impone nei giorni seguenti di fare esercizio sportivo per poter smaltire il delizioso cibo, Santina si merita questo ed altro a motivo della sua bontà, della sua sofferenza e della sua preghiera. Dopo una breve passeggiata ci rechiamo nella nostro appartamento e ci raccogliamo in preghiera. Ringraziamo Dio per il bellissimo ed indimenticabile secondo giorno della nostra vacanza. Il Natale si sta avvicinando e le note e le canzoni di Bocelli ci fanno compagnia. 

 Lunedì, 21 Dicembre La nave giunge in porto a Katakolon, in Grecia e si ferma fino alle 14.00. Si tratta di un porto piccolo e recente fondato alla metà del secolo scorso e inevitabilmente legato alla leggendaria e vicinissima Olimpia. Olimpia, insieme a Delfi, la cittadina dedicata ad Apollo, e alla stessa Atene, è il luogo di culto mitologico più importante della Grecia tradizionale: qui nacquero i giochi olimpici che, secondo la tradizione ellenistica ripresa anche dal celebre poeta greco Pindaro, sarebbero stati intrapresi in onore di Pelope, personaggio leggendario che avrebbe dato il nome allo stesso Peloponneso. La mattina presto vado a correre per 40 minuti, torno trafelato e dopo la colazione decidiamo di fermarci a bordo; recitiamo come ogni giorno le preghiere della mattina e continuiamo la nostra esplorazione della Nave. L’aria è tiepida e non siamo più al freddo del nord Italia. Vediamo la piscina coperta ed il solarium, saliamo al ponte superiore e percorriamo la lunga nave. Verso le 11.00 prendiamo un caffè, il classico caffè lungo al bar vicino alla piscina, Santina è molto contenta. Giunge l’ora del pranzo e al nostro ristorante Villa Verde ci attende Daniela, la nostra cameriera, per offrirci un buon pasto. Nel pomeriggio facciamo un giro per i negozi, torniamo in appartamento dove ci raccogliamo per la preghiera pomeridiana del rosario. Mi preparo per la celebrazione eucaristica che è parte della novena al Natale. Mamma partecipa con grande attenzione, si fa nuovamente sera, un buon aperitivo, cena e poi mi dedico un paio di ore dalle 21 alle 23 ai colloqui spirituali ed alla confessioni. La giornata è stata piacevole e sono felice di aver svolto anche il mio ministero sacerdotale, con la preghiera di compieta termino al giornata pensando che mamma ed Olinda dormono felici nel nostro appartamento alla porta accanto. Nella quieta notte la nave attraversa il mare verso Atene. 

Martedì, 22 Dicembre Giungiamo al porto di Atene attorno alle ore 7,30. Situato sull’Egeo, è il porto principale della capitale greca Atene. Atene la polis per eccellenza, la città per antonomasia, la culla della civiltà occidentale, il fulcro di tutto ciò che il pensiero, la filosofia, la storia e l’architettura ellenici rappresentarono e rappresentano per l’evoluzione dell’uomo in Occidente, per il progredire della nostra civiltà. Atene è una città vivace e dotata di grande richiamo e fascino, ed è inoltre una tra le grandi capitali meno costose del mondo. La Capitale della Grecia Santina l’ha già veduta nella scorsa estate, anche per questa giornata decidiamo di stare a bordo. Dopo la salutare corsa del mattino, ci portiamo vicino alle piscine esterne. Il clima qui è decisamente diverso da Bergamo. La televisione satellitare riporta notizie di freddo intenso al nord dell’Italia. Qui invece possiamo passeggiare in maniche corte… Un cameriere peruviano di nome Carlos Antonio ci offre un caffè, saliamo al piano della discoteca dal quale si vede un panorama mozzafiato, in lontananza si vede l’Acropolis… scattiamo qualche fotografia e proviamo l’emozione di una proiezione in formato di quarta dimensione. Una esperienza nuova. Davvero a bordo di queste navi si trova di tutto. Nel pomeriggio dopo il pranzo ci raccogliamo in camera per il rosario e poi nuovamente il mio impegno di Cappellano: la celebrazione della Santa Messa alle ore 16,30: ci sono circa 80 persone. Una passeggiata per la Nave ricca di decorazioni natalizie sorprendenti e mozzafiato, la reception è tutto uno scintillio di luci e colori e Santina le guarda tutte con intesa meraviglia. Dopo al squisita cena servita ad un tavolo riservato che guarda verso il mare, andiamo un breve momento in teatro, ogni sera vi sono intrattenimenti di un buon livello. Saliamo in camera e dopo la preghiera della sera mi reco al business center vicino alla reception dove accolgo i passeggeri per gli incontri spirituali. Un’altra meravigliosa giornata si conclude con la recita della compieta al terrazzo della nostra suite che guarda al mare. Ringrazio Dio di questi momenti d’incanto che ci devono consegnare forza nuova nel riposo per riprendere con grande grinta la nostra vita. La nave solcando il Mar Egeo si sta dirigendo verso l’isola di Rodi. Il tramonto fuori è di rara meraviglia! 

 Mercoledì, 23 Dicembre La Nave giunge al porto all’alba. Rodi è considerata la sede d’elezione degli dei. Secondo la mitologia greca, il dio Hélios (Apollo) la scelse come sua sposa, donandole un aspetto luminoso ed una vegetazione lussureggiante. ( Vedi il canale You Tube: http://www.youtube.com/user/21686gigi?gl=IT&hl=it#p/a/u/1/jgAo5pKmpqQ ) Rodi sorge a circa 20 km. dalla costa turca ed è l’isola principale del Dodecaneso. Conquistata, saccheggiata, fortificata e colonizzata dai popoli che ne bramavano la bellezza e la felice posizione geografica, Rodi ha accumulato 4500 anni di eredità dalle civiltà più diverse. I Greci, i Romani, i Persiani, gli Arabi, gli Italiani senza dimenticare i crociati, hanno lasciato la loro impronta sull’isola. Decido di scendere dalla nave per un po’ di corsa e così mi metto calzoncini e scarpe da tennis ed inizio, la mattina presto, la mia ora di corsa. L’isola non è molto grande, ma è un incanto medievale, sull’isola vi è un amico francescano della Custodia di Terra Santa. Mi propongo di andare a trovarlo e per giungere da lui, devo correre per 45 minuti circa. Mi soffermo da lui una mezz’ora per un breve incontro. Padre John Luke mi mostra il suo bellissimo presepio, il tempo per una breve preghiera e poi torno alla nave. Alle ore 10.00 dopo doccia e colazione usciamo con Mamma ed Olinda per le vie della cittadina antica. La gentilezza di due passeggerei ci offre un buon caffè lungo. (Cf  Camminiamo con meraviglia nelle strade dell’antica cittadina fortificata e dopo un paio di ore ritorniamo alla nave, andiamo a pranzo. Il pomeriggio lo dedico alla preparazione della imminente festa di Natale, perché il 24 dicembre, essendo al Cairo non sarebbe possibile. Si raduna il coro di circa 200 persone che animeranno i canti della messa. Incontro gli orchestrali… ed è subito tempo di celebrare la Santa Messa. Questa serata è di gala, ma noi volutamente trasgrediamo questa indicazione, perché sarebbe stato più opportuno prescrivere un buon vestito per il Natale, i giorni 24 e 25 dicembre, anziché il 23 e 26 dicembre. Il giorno 24 e 25 dicembre io, Santina ed Olinda ci vestiamo elegantissimi e trasgrediamo invece, come forma di velata protesta, il 23 e 26 Dicembre. Devo ricordare a tutti che sono un sacerdote e per quei due giorni indosso il clergyman! Dopo la cena del 23 dicembre, mi reco ancora vicino alla reception per dedicare due ore, dalle ore 21 alle 23 all’ascolto dei passeggeri in cerca di confessione o di semplice colloquio spirituale. Le preghiere della sera con mamma e la compieta chiudono quest’altra meravigliosa giornata: ci dobbiamo preparare con un buon riposo notturno alla giornata centrale del viaggio che è la visita della piramidi di Giza, vicino al Cairo.  

 Giovedì, 24 Dicembre (cf reportage dalle piramidi: http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/17/IW0703UbfNM) E’ la vigilia di Natale e questa sera vi sarà la grande Messa della notte, ma è anche il giorno centrale per noi di tutta la crociera: avremo la possibilità di vedere le antiche piramidi di Egitto. Giungiamo al porto molto presto la mattina. La città di Alessandria d’Egitto fu fondata tra il 332 e il 331 a.C. da Alessandro Magno, la prima delle 32 città di questo nome, sulla costa del Mediterraneo ed è oggi il primo porto egiziano, la seconda città per grandezza dell’Egitto e capoluogo del governatorato omonimo. Il nome antico era in latino Alexandrea ad Aegyptum e in arabo al-iskandariyyah. Ho organizzato con una agenzia locale il transfert dal porto al Cairo: la strada è di circa 210 chilometri, ma le strade dell’Egitto non sono le strade italiane. Santina si sottopone volentieri al viaggio e dopo circa 3 ore giungiamo dalle suore che ci ospitano per il pranzo. Dopo aver pranzato ci dedichiamo alla visita indimenticabile delle piramidi, ci fermiamo per alcuni acquisti e prevendendo il terribile traffico della Capitale dell’Egitto lasciamo la città alle ore 16.30 per giungere alla nave verso le ore 21.00. Durante il viaggio con Santina recitiamo il rosario e ci raccogliamo in preghiera in questa stupenda vigilia di Natale in Egitto. Ci aspetta la cena di Natale e poi per Santina il meritato riposo dopo le preghiere della sera. Per me inizia la parte più importante e impegnativa della giornata: la grande Messa di Natale. La bellissima celebrazione in diverse lingue rimane un ricordo nella mia mente indelebile di questo Natale 2009. 

 Venerdì, 25 Dicembre Il giorno del Natale passa tranquillo: tutto in navigazione e questo è molto bello per me, perché posso dedicarmi al mio ministero sacerdotale. La giornata inizia presto con la Messa alle ore 8.00 in inglese per l’equipaggio, questa popolazione del mare che vive una vita nascosta, ma che permette a tutti i passeggerei una vita confortevole. Sono un centinaio alla Messa. Dopo questa Celebrazione eucaristica mi reco in teatro per la solenne messa di Natale: ci sono circa 1500 persone! E’ una esperienza bellissima. Mamma e Olinda partecipano con molta devozione. Vi è poi il momento gioioso del pranzo e poi nel tranquillo pomeriggio, ci raccogliamo in preghiera in questa solenne giornata, recitiamo il rosario… una visita alla nave e poi la cena. Un concerto di musica classica conclude questa nostra nuova e indimenticabile giornata a bordo… lo scorso anno eravamo a Madrid con una bella influenza e tanta paura. Quest’anno siamo in un momento di grande relax… e di serenità. Pensiamo un po’ con nostalgia ai nostri cari lontani.. Le preghiere della sera a bordo della nostra tranquilla imbarcazione concludono la nostra festa del Natale. 

 Sabato, 26 Dicembre (Reportage da Creta: http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/11/grbQ_caRmkc) Giungiamo nel porto di Heraklion alle ore 8.00 del mattino. Vado a correre per una quarantina di minuti sul ponte, ogni giro compio circa 700 metri perché la nave ha una lunghezza di 330 metri, torno in suite e mi faccio una calda doccia, dopo colazione decidiamo di scendere a terra. Creta è la quinta tra le maggiori isole de Mar Mediterraneo ed è divisa in quattro dipartimenti: quello di Hania (La Canea), Tethymnu, Eraclio (Candia) e Agios Nikolaos. E un’isola affascinante per il suo passato prestigioso le cui rovine sparse un po’ovunque sull’isola ci fanno rivivere la civilizzazione minoica e ci riportano alla memoria molti episodi della mitologia. Decidiamo di scendere per visitare l’isola, facciamo una lunga passeggiata a piedi, sulla strada le indicazioni per l’antichissimo Palazzo di Cnosso e delle altre antichità ci fanno capire di essere giunti in un luogo dal grande valore storico e archeologico. Santina è contenta e mi sorride felice, la nostra passeggiata è lenta e spingiamo la carrozzina fino ad un bar dove gustiamo un buon cappuccino, il clima è tiepido e così facciamo ritorno alla nostra grande nave che maestosa è ancorata al porto. La nave salpa all’una. Nel pomeriggio come sempre ci raccogliamo in camera per la preghiera del rosario, alle ore 16,30 celebro la Santa Messa nel teatro. Oggi è la festa di Santo Stefano. Passeggiamo per i negozi e dopo il tradizionale aperitivo andiamo a cena. E poi una piccola proposta … indecente: andiamo al Casinò e giocando con le Slot machine perdiamo 20 euro. Do un bacio a mamma che guarda un po’ risentita e un po’ divertita… Andiamo al teatro dove ascoltiamo un paio di esecuzioni al pianoforte e poi ci ritiriamo nelle nostre stanze al dodicesimo ponte per la recita delle preghiere della sera. Nella notte la nave fa rotta verso l’Italia, con destinazione Messina. 

 Domenica, 27 Dicembre La mattina celebro la messa domenicale della Santa Famiglia alle ore 8,30 vi è un bel numero di persone circa 150. Dopo la Messa facciamo una passeggiata e la mattina scorre veloce e serena, alle ore 11,30 giungiamo a Messina. Separata dal continente da 5 km di mare, la città è il naturale punto di approdo per chi viene dalla penisola. Ecco dunque l’importanza del suo porto a forma di falce, che nell’antichità le ha valso il nome di Zancle, colonia greca fondata nell’VIII sec. a.C. La storia della città, quindi, è indissolubilmente legata al mare ed allo stretto che porta il suo nome e che, come narrano i navigatori, è controllato da due esseri mostruosi, Scilla e Cariddi. E’ porto di scalo dei traghetti per il continente, centro industriale, sede universitaria e centro balneare: basta ricordare Taormina famosa località turistica e le isole Eolie. Il tempo è molto brutto e piove, ma una piccola visita alla Cattedrale non possiamo non farla. Ci dirigiamo alla bella Cattedrale con il meraviglioso orologio, piove troppo forte. Entriamo in chiesa e vediamo i meravigliosi mosaici dell’abside. Recitiamo il Rosario, poi riaccompagno mamma ed Olinda alla nave e scendo per alcuni piccoli regali tipici della Sicilia, come il carretto siciliano da regalare ai nipotini. Risalgo sulla nave dopo aver salutato il parroco. E decido comunque di andare a correre sul ponte, dopo la cena andiamo in teatro per ascoltare qualche buon brano di musica classica eseguito al pianoforte, e dopo le preghiere della sera ci addormentiamo felici. Domani sarà la vigilia della festa di compleanno di Santina e prevediamo di fare grande festa la sera di domani, a cena. La nave salpa alle ore 21.00 verso Civitavecchia. (Reportage dalla Cattedrale di Messina: http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/9/f5Eh5Gd1WT0)

 Lunedì, 28 DicembreLa nave giunge in porto a Civitavecchia alle ore 9.00. Praticamente è l’ultimo giorno, domani alle ore 9,00 scenderemo dalla nostra Splendida Nave. La mattina è di grande relax. Dopo la salutare corsa del mattino, vado da mamma e iniziamo come ogni giorno la nostra giornata con le preghiere della mattina, una passeggiata sul ponte, molte fotografie e qualche video e poi è ora di pranzo. Molta gente è scesa per visitare Roma, noi contenti ci godiamo la nostra Nave. Il pomeriggio ci concediamo un’altra passeggiata, poi ci raccogliamo nella nostra suite per il rosario ed infine ci dirigiamo a Messa: è l’ultima Celebrazione che celebro a bordo e colgo l’occasione per salutare tutte le persone che con noi hanno viaggiato. Olinda in camera è indaffarata a preparare le nostre valige per lo sbarco. La sera festeggiamo il compleanno di Mamma: non mi sembra vero, ma la Santina è arrivata a 84 anni, che bello! Mamma è diventata la coccolina di tutto l’equipaggio e dei nostri camerieri. Una squisita torta con le candeline ci permette di festeggiare la vita, una vita discreta e buona che sempre ha scelto l’ultimo posto imitando Gesù, che come dice Charles De Foucauld: “Gesù ha preso, una volta per tutte, l’ultimo posto in maniera tale che nessuno ha mai potuto essere più in basso di lui. Ed egli ha occupato quest’ultimo posto con tanta cura e costanza per istruirci, per insegnarci che gli uomini e la loro stima non sono nulla, non valgono nulla”. Dopo la festa ci rechiamo nella nostra suite per gli ultimi preparativi del nostro sbarco (Festa di compleaanno: http://www.youtube.com/user/21686gigi#p/u/5/jv6MGHMVThE)

 

 Martedì, 29 Dicembre Molto presto, verso le 5 del mattino siamo a Genova. Città capoluogo della provincia omonima e della Liguria, sede arcivescovile e universitaria, vivace porto mercantile, il maggiore fra quelli italiani e uno dei principali del Mediterraneo. La sua situazione geografica, molto favorevole ai traffici, unita alla felice posizione topografica su un’insenatura ben riparata, ha condizionato fin dall’antichità lo sviluppo della città, precisandone la vocazione mercantile. Il nostro sbarco avviene con una gran classe. Dopo la colazione scendiamo dalla nostra nave con calma. Accompagnati da un cameriere arriviamo alle nostre valige che ci aspettano ordinate. La nostra auto fuori dal porto è pronta carichiamo le valigie e con un po’ di nostalgia salutiamo la nostra nave diretti verso tre giorni a Marina di Massa. Ci raggiunge la mattina la triste notizia della morte di Mons. Roberto Amadei, Vescovo Emerito di Bergamo. Per pranzo le suore ci attendono celebriamo la messa nella sera in Te Deum per gli 84 anni di Santina (Si veda anche il canale You Tube: http://www.youtube.com/user/21686gigi?gl=IT&hl=it#p/a/2/1A3d_-32qrg  e anche: http://www.youtube.com/user/21686gigi?gl=IT&hl=it#p/u/4/QZkpt1epcJg )

 30 Dicembre 2009 – 1 Gennaio 2010Trascorriamo giornate serene. Il 30 Dicembre si legge nel vangelo la pagina che ricorda la profetessa Anna al Tempio. Mi ricordo perfettamente la pagina che evoca Santina al Muro del Pianto di Gerusalemme, ma il 30 Dicembre quella pagina ha una particolare forza, nel suo compleanno: che coincidenza! Diversi elementi si mischiano: l’incontro con gli amici Isa e Angelo, il film la principessa e il ranocchio visto il 30 dicembre, oppure il 31 la visita di Lerici sotto la pioggia, oppure l’attesa del nuovo anno con una buona bottiglia di spumante, e il film… sempre in tema Titanic. Il 1° Gennaio 2010, iniziamo l’anno con un bellissimo incontro: siamo invitati a pranzo dal Vescovo di Fidenza, Mons. Carlo Mazza. Ci congediamo da Lui nel pomeriggio per giungere a Bergamo nella serata. Vado in seminario a recitare un requiem alla salma di Mons. Amadei e poi torno a casa per una cenetta leggera… dopo le tante abbondanti della nave. La mattina del 2 Gennaio do un bacio a mamma che mi unge con olio santo di Gerusalemme la fronte le labbra ed il cuore e presto parto per Roma, perché la sera alle ore 22.05 un aereo mi porta a casa… a Gerusalemme! E’ una dovuta pausa di preghiera e di riflessione dopo le meravigliose, ma tumultuose giornate di crociera. Nel bagagliaio porto due candelieri che offriamo per l’altare della Cappella dell’Eucaristia al Santo Sepolcro. Sono due candelieri che portano lì la luce di Santina quella luce bella e piena d forza del suo meraviglioso sorriso che dice Risurrezione! :

Celebrazione di una messa feriale nel servizio religioso prestato da don gigi come cappellano di bordo

V. CONCLUSIONE

E’ tardi e mi trovo a casa a Gerusalemme. Dopo la tumultuosa ed incantevole esperienza vissuta con Santina nella crociera di Natale. Sono tornato alcuni giorni a casa per far decantare l’esperienza e per decifrare bene l’accaduto. Anche la morte di mons Amadei ha portato nel mio cuore il bisogno di ritornare con la preghiera più profondamente a Gesù. Mentre scrivo al tavolo, dal salone vedo il Santo Sepolcro. L’esperienza intensa vissuta con mamma ed Olinda è stata grande, bella e anche faticosa, ma il risultato è stato molto incoraggiante. Santina ha superato ancora una volta i confini di una malattia che rende deboli ed inermi e nella sua incapacità di muoversi è giunta fino alle piramidi di Egitto. Tutto questo deve farmi riflettere e pensare. Ho bisogno di quiete e di calma per ricordare bene, per valutare ogni singolo gesto vissuto con lei e di interpretarlo bene alla luce della fede che guida l’esperienza di mamma dal 2005. Gerusalemme è un angolo di paradiso che mi permette tale raccoglimento in Gesù: prima nella solitudine e nel silenzio, nella quiete e nella calma, poi in colloqui spirituali autentici con gli amici professori di Sacra Scrittura, e infine nella preghiera nei Luoghi Santi. Ringrazio Dio per questa grande opportunità. Quando vengo a Gerusalemme sono davvero felice e la calma entra nel cuore. Proprio questa calma e gioia devo riportare a Roma, a Bergamo e nel luogo in cui lavoro. Il terrazzo di casa è come un santuario sul mondo, è un osservatorio dell’universo e la quiete e la calma della sera in questo incanto di cielo stellato, mi danno gli strumenti per leggere la mia storia ed elaborarla con l’aiuto della parola di Dio. Non posso perdere un minuto di questo prezioso tempo di sintesi. Grazie Gesù! Guardo le pareti di pietra di casa e respiro profondamente la profonda spiritualità che la Città santa regala a chi che entra nelle sue mura con devozione.

Il nostro appartamento: la camera di don gigi

 VI. APPENDICE

TABELLA DEI VIAGGI DI SANTINADOPO LA LUNGA DEGENZA IN OSPEDALE
  Destinazione Data Giorni Chilometri percorsi
1 Marina di Massa, Roma 03-15.07.06 13 1290
2 Roma 03-12.12.06 10 1224
3 Marina di Massa 03-10.04.07 06 550
4 Loreto, Roma 29-08.07.07 10 1369
5 Venezia 14-15.08.07 02 476
6 Gerusalemme 4-11.10.07 08 5504
7 Marina di Massa, Pisa 23-29.12.07 07 664
8 Nimes, Lourdes, Nizza 19-25.03.08 07 2200
9 Vienna, Cracovia,Czestochowa, Bratislava 1-8.06.08 08 3117
10 Assisi, Roma, Loreto 1-8.11.08 08 1455
11 Barcellona,Madrid, Genova 22.12-01.09 11 3288(incluse 329 miglia nautichein mare)Barcellona-Genova
12 Milano 15.3.09 01 106
13 Torino 22.3.09 01 364
14 Lugano 29.3 09 e agosto 2009 02 237
15 Roma e Fregene 5-19.04.09 15 1306
16 Gerusalemme, Nazareth 14-21.05.09 08 5924
17 Gardaland 28-29.06.09 02 184
18 Venezia, Bari,Rodi, Atene, Argostoli, Dubrovnik, Venezia 10-17.08.09crociera 08 4498
19 Loreto, S. Giovanni Rotondo, Pompei, Roma, Marina di Massa 1-8.11.09 8 1917
20 Genova, Katakalon, Atene, Rodi, Alessandria, Cairo, Herakleon, Messina, Civitavecchia Genova 19-29.12.09crociera 11 (5462 + 669+416)6547
  TOTALI   146 42200

 

Il ponte della nave Splendida

 

 

sono giunte le fotografie del viaggio. Si tratta di una grande collezione di 496 fotografie. Per poterle vedere si consiglia di cliccare sul link e poi salvare sul disco fisso del computer, potrebbe prendere alcuni minuti:

Splendida Crociera 19-29 Dicembre 2009

 

 

 

 

 


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